[tutti si adoperano perché tu non coltiva sogni]
Per questo i sogni possono essere tanto pericolosi: covano sotto la cenere come un fuoco e a volte ci consumano completamente.
Arthur Golden, Memorie di una geisha
Che cosa volevi Νεἄιρα?
Volevo la favola...
Io non sono un corpo con un'anima.
Sono un'anima con una parte visibile chiamata corpo.
Paulo Coelho, "Undici minuti"
Anna mi voleva bene...
poi mia madre ci ha scoperti
e in collegio sono andato.
Ora tutto è scolorito
sono adulto e laureato..
sono un uomo come tanti
io non amo il mio futuro...
Svegliati, svegliati!
O farfalla che dormi,
voglio fare di te la mia amica.
Matsuo Basho
Sono molti gli uomini che sanno raccontare una favola a una donna,
ma sono pochi quelli capaci di fargliela vivere.
Richard Gere
Giuni Russo, 1982...
“Quest'estate ce ne andremo al mare...
per le vacanze.
Per regalo voglio un harmonizer
con quel trucco che mi sdoppia la voce
Un'estate al mare, voglia di remare
fare il bagno al largo per vedere da lontano gli ombrelloni...
Un'estate al mare, stile balneare
con il salvagente per paura di affogare...”
Il desiderio di assaporare un'altra vita, di ricevere in regalo uno strumento che ti consenta di generare armonia anche solo per le vacanze estive.
Dimenticare la vita... per risvegliarsi sotto il sole di una spiaggia affollata e piena di divertimento.
"Non puoi usare il linguaggio delle farfalle per parlare con i bruchi." Timothy Leary
e “volerò “...
disse il bruco...
tutti risero, tranne le farfalle.
[ purtroppo ]
Ma da queste profonde ferite usciranno farfalle libere.
Alda Merini
Vite costellate fin dall'infanzia di momenti difficili, al limite del sopportabile...
famiglie in estrema difficoltà e il sesso vissuto nella sua drammaticità in quanto utilizzato come forma di affermazione individuale a ricordare al mondo
|
by Saul Leiter, 1969
|
[che sembra non considerarle] che in fondo ci sono anche loro. Animo di bambine mai cresciute che, ancora alla ricerca inconscia e disperata di amore materno, si dischiude con forza attraverso le parole di donne impaurite dallo scorrere del tempo, ma ancora capaci di affrontare tutto e tutti a testa alta con la loro dirompente sessualità.
freefrom prefazione
"Tragica emozione. Pensieri di una prostituta" di Rodolfo Terreni
[Non venderti... sei tutto ciò che hai!]Ci sarà sempre chi ambirà comprare
quel che altre son costrette a vendere.
Volevo essere
una farfalla
estasiata di quel futuro misterioso che provavo a immaginare
ma ora vado, mi vendo... ma poi torno...
Ma tu sei più pulita di me perché non vendi la tua mente, solo quella tua povera carne.
John Fante, Chiedi alla polvere
che tanto senti dire in giro...
segui il consiglio di Viola Valentino che, con voce suadente e invitante, sussurra: Viola Valentino 1979
Se sei giù perché
non sei mai stato un artista...
se non sai cos'è una conquista
Se per lei sei solo un amico
Se non hai lo sguardo da fico
Se non vuoi restare da solo
Vieni qui e fatti un regalo.
Comprami
io sono in vendita Un po' d'amore...
un'attimo...
Quanto tempo è passato da quando qualcuno
ha toccato una parte di te all'infuori del tuo corpo?
Laurel Hoodwrit
Imparai che il mondo non vede la tua anima, che non gliene importa un accidente delle speranze, dei sogni e dei dolori che si nascondono oltre la pelle e le ossa.
Era così: semplice, assurdo e crudele.
Khaled Hosseini, "E l’eco rispose".
"Gli uomini vogliono
che tutte le donne
si stendano come puttane
e si alzino come vergini."
[sempre lì a leggere e rileggere la storia di Marinella...]
In un'intervista, Fabrizio De André racconta l'episodio a cui la canzone è ispirata: "É nata da una specie di romanzo familiare applicato ad una ragazza che a 16 anni si era trovata a fare la prostituta ed era stata scaraventata nel Tanaro o nella Bormida da un delinquente. Un fatto di cronaca nera che avevo letto a quindici anni su un giornale di provincia. La storia di quella ragazza mi aveva talmente emozionato che ho cercato di reinventarle una vita e di addolcirle la morte." |
ph Peter Martin
|
La canzone di Marinella
Fabrizio De André, 1964
Questa di Marinella è la storia vera...
Sola e senza il ricordo di un dolore
Vivevi senza il sogno d'un amore
Ma un re senza corona e senza scorta
Bussò tre volte un giorno alla tua porta...
Dicono poi che mentre ritornavi
Nel fiume chissà come scivolavi
E lui che non ti volle creder morta
Bussò cent'anni ancora alla tua porta...
E come tutte le più belle coseVivesti solo un giorno, come le rose...
e sempre lì, a sognar continuamente Lili Marleen, quella donna che sotto il lampione davanti alla caserma conobbe quel soldato che l'amò per sempre...
"Lili Marleen" freeform "Lili Marleen", Marlene Dietrich 1939Davanti alla caserma
Davanti alla grande porta,
C’era un lampione.
E noi ci conoscemmo lì
presso quel lampione,
Lilì Marleen... E fu così che, nel 1915, Hans Leip scrisse la sua poesia “Canzone di una giovane sentinella”. Un giovane soldato e poeta che scrisse in un tempo ormai lontano.
Nel 1937 fu la cantante Lale Andersen a dare notorietà alla poesia di Hans Leip. Lale, nativa di Monaco di Baviera, si era trasferita a Berlino dove, all’inizio degli anni trenta, aveva iniziato la sua carriera nei cabaret locali. Sì innamorò della triste storia del giovane soldato e della sua bella che sperava lo aspettasse ancora sotto alla lanterna: “Canzone di una giovane sentinella” divenne il testo di quella che è stata la canzone più famosa e conosciuta della seconda guerra mondiale, Lili Marleen. Presto, Lili Marleen divenne la ragazza più sospirata da tutte le truppe naziste.
Divenne un inno non ufficiale di fratellanza tra i soldati. Perché non importa per quale bandiera combattevano, ognuno di loro sognava di tornare dalla sua Lili Marleen, bella più che mai, che sorrideva senza rivelare la sua età. Sperando che sia ancora lì, sotto quella lanterna che conosceva i suoi passi e la sua bella andatura. Ma Lili Marleen, però, rimaneva una canzone tedesca, scritta e celebrata dal nemico che aveva messo il mondo in ginocchio...
A cancellare quest’onta fu una donna, nata a Berlino, ma che si era trasferita negli Stati Uniti dove era diventata una diva del cinema amata e riconosciuta, che si era sempre dichiarata fieramente tedesca, ma mai nazista e che della protagonista della canzone era quasi omonima. Marlene Dietrich.
[dai diamanti non nasce niente
dal letame nascono i fior]
"Via del Campo"Fabrizio de André, 1967Via del Campo c'è una puttana... se di amarla ti vien la voglia
basta prenderla per la mano...
lei ti guarda con un sorriso
e ti sembra di andar lontano...
non credevi che il paradiso
fosse solo lì al primo piano.
Ama e ridi se amor risponde
piangi forte se non ti sente
dai diamanti non nasce niente
dal letame nascono i fior.