La Bibbia aveva ragione?
La cosa importante è di non smettere mai di interrogarsi. La curiosità esiste per ragioni proprie. Non si può fare a meno di provare riverenza quando si osservano i misteri dell'eternità, della vita, la meravigliosa struttura della realtà. Basta cercare ogni giorno di capire un po' il mistero. Non perdere mai una sacra curiosità.
Albert Einstein
E, forse, la Bibbia aveva ragione...
[per l'uomo niente evoluzione ma piuttosto manipolazione?]
dieci anni dopo la pubblicazione della teoria dell'evoluzione afferma: "la teoria la riesco ad applicare a tutte le specie viventi tranne che per l'uomo, perché per l'uomo non funziona..."
Il punto di vista del ricercatore Biglino: un antico testo rielaborato attingendo dalla tradizione ellenistica in un guazzabuglio difficile da districare con contraddizioni evidenti e traduzioni incomplete.
E, forse, avevano ragione il Rāmāyaṇa e il Mahābhārata...
e, forse, avevano ragione le tavolette sumere...
E l’opinione più comune è che la Bibbia venne messa per iscritto in un periodo che oscilla dal 1000 a.C. al 125 d.C.
e che derivasse da un più antico testo babilonese "L’Epica della Creazione" (probabilmente risalente al XIII o al XII secolo a.C.)
Di certo i testi sono precedenti al Mahābhārata, poema epico indiano risalente al IV secolo a.C. e che poi si sviluppa nel corso dei secoli fino al IV secolo d.C.
I fatti narrati nel Mahābhārata sono, secondo la tradizione, avvenuti nel XXXII secolo a.C. Insieme al Rāmāyaṇa è il poema epico indiano più importante per l'induismo.
Ma prima ancora troviamo "L’Epopea di Gilgamesh", uno dei primi poemi epici della storia dell’umanità. Il testo più antico in cui si parla di Gilgamesh risale al 2200-2400 a.C. e proviene dalla biblioteca di Ebla, in Siria.
Fu solo nel 1876 che George Smith, al lavoro presso il British Museum per ricomporre frammenti di iscrizioni su tavolette di argilla provenienti dalla Mesopotamia, pubblicò il poderoso La Genesi dei Caldei, in cui si proponeva l’esistenza di una storia babilonese che rievocava i capitoli della creazione riportati dalla Genesi nella Bibbia. Poi fu la volta del Sovrintendente del Museo delle Antichità Babilonesi, L.W. King, che, per giungere a stabilire la relazione tra i sette giorni della creazione biblica e le prime fonti mesopotamiche, pubblicò l’autorevole Le Sette Tavolette della Creazione. Ma se era così, come potevano i testi babilonesi continuare ad essere considerati un’allegoria? In questo modo anche la storia riportata dalla Genesi si sarebbe dovuta classificare come allegoria piuttosto che come un Atto Divino inalterabile, certezza originaria del monoteismo e delle credenze giudeo-cristiane. (...) si suggeriva che né i testi mesopotamici né la più succinta versione biblica fossero mito o allegoria.
Zecharia Sitchin, Il codice del cosmo.
Quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla terra e nacquero loro figlie, i figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e ne presero per mogli quante ne vollero. C'erano sulla terra i giganti a quei tempi - e anche dopo - quando i figli di Dio si univano alle figlie degli uomini e queste partorivano loro dei figli: sono questi gli eroi dell'antichità, uomini famosi.
Genesi 6,1-8
Elohim è quella schiera d’individui a cui appartiene il protagonista della Bibbia, Yahweh: colui che le dottrine spiritualiste hanno impropriamente trasformato in “Dio”.
Riassumiamo qui le caratteristiche fondamentali di questi Elohim.
Precisiamo che nessuno sa con certezza cosa volesse dire quel vocabolo che le correnti di pensiero dogmatico rendono con la parola Dio: ma quel vocabolo plurale viene tradotto in tutti i modi possibili proprio a causa della reale ignoranza (cioè non conoscenza) che lo circonda.
Gli Elohim biblici non erano Dio e tanto meno un essere unico, ma una pluralità di individui in carne e ossa; una molteplicità chiaramente e inequivocabilmente evidenziata in numerosissimi passi nell’Antico Testamento
(Esodo 3,12 e segg.; Esodo 15,3 e segg.; Esodo 18,11 e segg.; Deuteronomio 6,14 e segg.; Deuteronomio 13,7 e segg.;. Deuteronomio 32,17 e segg.; Geremia 7,18).
Avevano addirittura degli accampamenti nelle zone di confine che presidiavano con le loro schiere (Genesi 32,1 e segg.). Godevano di una vita molto lunga, ma erano mortali (Salmo 82). Erano sul nostro pianeta per conseguire obiettivi molto concreti: ricavarne materiali necessari al loro sviluppo tecnologico e forse anche alla sopravvivenza della loro civiltà nel pianeta di origine.
Forse alcuni di loro intesero rimanere sulla Terra anche in via permanente, o furono costretti a farlo.
Viaggiavano su macchine volanti definite ruach, kavod, merkavah, keruvim, alle quali sono state dedicate attente e particolareggiate analisi in numerosi capitoli dei libri citati.
Nella Bibbia non sono mai considerati “dèi”: in origine erano oggetto di rispetto e sottomissione a causa del loro grande potere, garantito dalla tecnologia di cui disponevano e che incuteva terrore. Alcuni di loro erano temuti anche per la loro crudeltà, una caratteristica di cui l’Antico Testamento costituisce una testimonianza inequivocabile: Yahweh, definito Ish milchama, “Il Guerriero” (Esodo 15,3), non si faceva scrupolo di ordinare stermini veri e propri di persone inermi (si legga a questo proposito anche solo il libro di Giosuè). Nei racconti dei popoli di tutti i continenti veniamo a sapere che tra di loro c’era anche chi si occupava di arte, scrittura, musica, architettura, agricoltura, allevamento, amministrazione...
Gli Elohim non si occupavano di temi quali la religione nel senso moderno del termine, la spiritualità, l’aldilà... Avevano come obiettivo fondamentale la definizione di strutture di potere distribuite nei vari territori sui quali poi si sono sviluppate le diverse civiltà e, a questo scopo, si spostavano alla ricerca di terre e di genti da cui farsi servire (Deuteronomio 32,17 e segg.).
Conoscevano le leggi della natura, del cosmo, e le trasmettevano soltanto ai loro fedeli seguaci, dando così avvio alle caste dei re*governatori*sacerdoti, i cosiddetti “iniziati” alla conoscenza. Questo sapere era però squisitamente scientifico, concreto, materiale, ossia utile alla quotidianità dei loro governati o alle loro specifiche esigenze di viaggiatori dello spazio e colonizzatori.
Gli Elohim erano al contempo legislatori (dettavano regole e norme in piena autonomia decisionale); governanti: ministri che curavano i molteplici aspetti del potere (facevano applicare le leggi direttamente o attraverso loro delegati, come Mosè, Jetro, suo suocero, Giosuè, ecc.); giudici :verificavano il rispetto delle leggi, comminavano ed eseguivano, o facevano eseguire, pene e punizioni.
Yahweh aveva costantemente timore che il suo popolo si rivolgesse ad altri Elohim (si vedano gli innumerevoli capitoli presenti in molti dei libri dell’Antico Testamento: Genesi 31, Esodo 3, Esodo 15, Esodo 18, Esodo 20, Deuteronomio 6, Deuteronomio 7, Deuteronomio 13, Deuteronomio 32, ecc.).
La Bibbia dice chiaramente che il popolo poteva “scegliere” tra Yahweh e altri Elohim (Giosuè 24 e molti altri passi).
Il termine Yahweh compare nella Bibbia in un periodo storico in cui non esisteva ancora alcuna traccia scritta di quella che sarà poi la lingua ebraica. Le consonanti che lo compongono sono state messe per iscritto circa 3-4 secoli dopo essere state pronunciate e i suoni vocalici sono stati inseriti nei testi circa altri 1600- 1700 anni dopo.
Quel nome è stato vocalizzato centinaia di volte anche come Yehowah.
Non si sa in che lingua venne pronunciato in origine e non si ha alcuna certezza su un suo eventuale significato.
"Yahweh. La trilogia" di Giulio Perrotta
"A sua immagine", di Domi Belloni.
E il Yahweh biblico aveva in moglie Asherah... la figura di Asherah si è persa per azione deliberata dei monoteisti fondamentalisti. Prima le sue immagini sono state abbattute, poi le sue storie sono state riscritte, poi il suo nome è stato dimenticato...
"Dopo anni di ricerca specializzata nella storia e nella religione di Israele, sono giunta ad una conclusione che alcuni potrebbero giudicare scomoda: che Dio avesse una moglie".
Francesca Stavrakopoulou, ricercatrice del Dipartimento di Teologia e Religione all’ Università di Exeter
"Una lettura spassionata delle Bibbia rivela che Yahweh, i suoi atteggiamenti, le sue scelte, i suoi comportamenti schizofrenici, dovrebbero essere oggetto di un'analisi attenta e approfondita condotta dalla psichiatria invece che dalla teologia"
Mauro Biglino
Favole d'altri tempi? Questo è ciò che riporta la Bibbia che si ha in casa... il libro che, secondo la Chiesa, è ispirato dallo Spirito Santo ed è il veicolo unico tramite cui si può percorrere la via che porta alla salvezza eterna. Eppure ci sono 200 parti dell'Antico Testamento che rivelano chiaramente e inconfutabilmente che Yahweh, presunto Dio, non è un "vero" dio ma un guerriero in cerca di un regno da sottomettere e desideroso di conquistare la terra di Canaan. La sua ferocia e la spietatezza gli sono valse l'appellativo di "Signore degli Eserciti".
"Uccideteli, uccideteli tutti!" gridava ai suoi, lanciandoli a compiere razzie e massacri.
L'immagine rassicurante veicolata dalla tradizione canonica della divinità buona e compassionevole stride con il profilo del brutale assassino protagonista del racconto del Vecchio Testamento. Gli episodi terrificanti e reiterati, sebbene scuotano coscienze e animi, sono incontestabili, inconfutabili e descritti in modo chiaro e inoppugnabile. Anche se la verità dei fatti non piace, la soluzione non è negarla o chiudere gli occhi. Essa non svanisce o muta sostanza soltanto perché ignorata.
"Yahweh, Dio della guerra", di Stefania Tosi.
Da una lettura attenta si scopre che Yahweh uccideva e ordinava di uccidere, imponeva di sterminare chiunque non appartenesse alla sua alleanza, che alcuni si ostinano a definire "santa". Se sei un vero ricercatore della verità e vuoi conoscere le vicende sanguinarie del Dio raccontato dalla Bibbia questo libro è per te...
recensione di Mauro Biglino
Ed ecco alcuni argomenti che vengono approfonditi nel libro:
Mosè, Giosuè, Davide e Salomone erano generali assassini di Yahweh: l'ordine impartito era perentorio: "uccidete tutti!"
Perché nel 1234, il Concilio di Tarragona ordinò di consegnare ai vescovi, entro 8 giorni, tutte le traduzioni della Bibbia in circolazione per poi bruciarle?
Perchè la Chiesa ha emanato una direttiva secondo la quale il nome di Dio YHWH non deve essere né usato né pronunciato?
Il legame inquietante fra la vita del Re babilonese Hammurabi e le vicende di Mosè... (con 5 secoli di differenza temporale!)
Davvero il Diluvio Universale è solo Biblico?
Abramo non era ebreo, quindi chi era?
Yahweh promette ad Abramo ricchezze, terre immense e agi a dismisura (ma non doveva essere dei poveri il regno dei cieli?)
Dove si è svolta la vera storia delle Genesi? (Non in Palestina…)
Se gli Angeli sono creature di puro spirito con le ali che non richiedono cibo e acqua perché nella Genesi si sporcano, sudano, cenano, si lavano e camminano come gli uomini?
Le vicende complete di Yahweh, Abramo e Isacco che giocano a Risiko con il mondo
Perché Giacobbe, sotto la guida da Yahweh, massacrò a più riprese i suoi consanguinei?
Se Dio-Yahweh è misericordioso perché i suoi nemici vengono decapitati, le loro teste sono conficcate in picche e mostrate come trofeo di battaglia? (La traduzione è indiscutibile)
L'Arca dell'alleanza: l'arma in grado di uccidere 30.000 Israeliti in una sola battaglia.
La bibbia conferma l'esistenza dei Giganti (di cui Dio aveva paura!): ecco le prove inconfutabili.
E poi la produzione di Salvador Freixedo, un riflessivo parapsicologo spagnolo, ex sacerdote cattolico che per trent'anni ha fatto parte dell'Ordine dei Gesuiti, conducendo studi umanitari, di filosofia, teologia, ascesi e psicologia in università statunitensi ed europee, sino a quando, negli anni cinquanta del novecento, le sue critiche sulle posizioni della Chiesa cattolica e la pubblicazione dei suoi scritti gli costarono il carcere e, più tardi l'espulsione dal sacerdozio. Un pensiero controcorrente, alternativo alla narrativa mainstream, frutto dell'instancabile ricerca di risposte di fronte a menzogne architettate, a manipolazioni, trame e complotti.
Ed Elyon (il dio Anu dei Sumeri e nonno di El Shaddai) assegnò gli ebrei a El Shaddai, figlio di Enlil...
ed El Shaddai, successivamente, divise gli ebrei fra i suoi figli tra i quali troviamo Yahweh a cui affidò la famiglia di Giacobbe, gli israeliti...