Non è necessario credere in una fonte sovrannaturale del male: gli uomini da soli sono perfettamente capaci di qualsiasi malvagità.
Joseph Conrad
Conosciamo noi stessi solo fin dove
siamo stati messi alla prova.
Wisława Szymborska
Io non voglio e non posso credere che il male sia lo stato normale degli uomini.
Fèdor Dostoevskij, Diario di uno scrittore
Le grandi tragedie dal medio evo al risorgimento...
Gli uomini hanno sempre cercato il confine tra il bene e il male, senza accorgersi che ci abitavano.
Stefano Benni, "Prendiluna"
«Nei sogni della notte i cattivi chiedono perdono ed i buoni uccidono»
Stefano Benni
I pensieri sono quelli che sono,
ombre passeggere,
e non sono buoni o cattivi in se stessi,
contano soltanto le azioni.
José Saramago
«Il male conosce il bene, ma il bene non conosce il male.»
Gustav Janouch, Colloqui con Kafka, 1952
"Il mondo è un condominio tra la malvagità e la pazzia: l'una regna e l'altra comanda".
Ci sono molti modi di uccidere. Si può infilare a qualcuno un coltello nel ventre, togliergli il pane, non guarirlo da una malattia, ficcarlo in una casa inabitabile, massacrarlo di lavoro, spingerlo al suicidio, farlo andare in guerra ecc.
Solo pochi di questi modi sono proibiti nel nostro Stato.
Bertolt Brecht
Non facciamo il male ma il bene quando sentiamo che l’altro da noi non è un altro, un diverso da noi, cioè un oggetto, ma è una persona come noi, cioè un soggetto.
Conoscere la propria oscurità è il metodo migliore per affrontare le tenebre degli altri.
Carl Gustav Jung
Così mi disse una volta il diavolo:
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Roberto Ferri picture |
[e il male non ha nessuna possibilità di vincere il "Bene"]
Un'immagine emotivamente forte del pittore italiano contemporaneo Roberto Ferri... un'immagine scelta perché ben evoca l'idea del "male" e ben serve ad una riflessione sul "male" stesso che attanaglia l'Umanità... un'immagine che nulla toglie al "Bene" che circola voracemente nell'Umanità...
nulla toglie a persone di fede quali Giovanni Bosco, Filippo Neri, Francesco d'Assisi; nulla toglie a laici quali Hetty Hellisum, Anna Frank... personaggi intrisi di una immensa benevolenza, umanità e tenerezza verso il genere umano; personaggi che al solo nominarli riescono ad illuminare una pagina fosca come questa che riflette, nel tentativo vano di capirle, sulle ragioni del "male"; personaggi che rappresentano solo uno spicchio dell'immensità del "Bene" che fortunatamente "affligge" l'Umanità...
L'unico modo per fermare un cattivo con una pistola
è una brava persona con una pistola.
Wayne LaPierre
... odio la morte che avete seminato,
odio tutti i silenzi che avete straziato ...
... odio qualsiasi terra che vi abbia ospitato,
e odio il tempo passato su di voi.
Ogni minuto di quel tempo è stata una bestemmia.
Io disprezzo il vostro destino.
E ora che mi avete rubato il mio,
solo mi importa sapervi crepati.
Il dolore che vi spezzerà sarò io,
l'angoscia che vi consumerà sarò io,
il tanfo dei vostri cadaveri sarò io,
i vermi che si ingrasseranno con le vostre carcasse sarò io.
E ogni volta che qualcuno vi dimenticherà, lì ci sarò io.
Volevo poi solo vivere.
Bastardi.
Alessandro Baricco
[chi può, se riesce, perdoni]
Perché agli altri rimarrà solo "Rabbia verde ortica: [che] brucia forte, prude, ferisce e non si può toccare... alla peggio si può leccare e il sapore è denso di vecchie stanchezze. Maleodorante la pelle irritata non si concede riposo, rosse bollicine, perfettamente tonde, inducono a un riposo prigioniero di se stesso. Se distrattamente ci si gratta, peggiora."
Rosarita Berardi
[ e se Dio non c'è, sarà il Karma ad attendervi ]
Puoi cavare le viscere a tua sorella, puoi limare il cranio d’una bambina fino a fare spiccinare il cervello, puoi cuocere il tuo migliore amico, cavare le unghie i denti gli occhi il fegato di tuo padre, puoi giacere – se ci riesci – con tutte le tue consanguinee e nemmeno la scriminatura si muoverà a quel lucido, correttissimo, urbanissimo niente che è Iddio.
Giorgio Manganelli, da Ti ucciderò, mia capitale
L’uomo si stanca del bene,
cerca il meglio, trova il male,
e se ne accontenta per timore del peggio.
Karl Kraus
E partiamo dall’assunto che la violenza fa parte dello stato di natura
e quindi di tutti gli esseri umani,
non di un solo genere.
Solo l’educazione, la scuola, l’arte, la civiltà, possono lenirla, anche se non eliminarla...
"Homo homini lupus"
un'espressione oggi utilizzata per sottolineare la malvagità e la malizia dell'uomo...
e allora indaghiamo sul malvagio animo umano...
infiniti soprusi verso la sacralità individuale...
"Io ci campavo su quel libro”: una frase sorprendente quando si scopre che “quel libro” è la Bibbia e che a pronunciarla è Alex De Large, il protagonista tutto sesso e violenza di Arancia meccanica.
Un testo che di violenza d'istinti abbonda...
Il male è una parte di noi,
una parte che scegliamo volontariamente di non esprimere,
ma che ci appartiene esattamente come ci appartiene il bene.
Certe volte non si riesce a capire e ad accettare ciò che i tuoi simili su questa terra si fanno l'un l'altro, in questi tempi scatenati. Ma non per questo mi rinchiudo nella mia stanza...: continuo a guardare le cose in faccia e non voglio fuggire dinanzi a nulla; cerco di comprendere i delitti più gravi, cerco ogni volta di rintracciare il nudo piccolo essere umano che spesso è diventato irriconoscibile.
Etty Hillesum
Aveva più paura del bene che del male.
Il male la vestiva di rabbia e la rendeva più forte.
Il bene la svestiva di certezze e la rendeva più fragile.
dopo a chi picchi?
Ognuno possiede dentro di sé i propri Demoni, spesso si passa una vita a tentare di combatterli...
Ma il segreto non consiste nell'abbatterli, ma nell'imparare a conviverci.
La tragedia della Shoah...
[sull'orrore dell'Olocausto, sull'orrore dell'essere umano]
Approfondire i peggiori criminali concedendo loro un guizzo di umanità?
cercare di comprendere il perché del "male" nell'animo umano
senza alcuna giustificazione verso chi, questo "male" lo abbraccia e lo commette...
e senza nessun perdono...
il perdono appartiene a Dio non all'uomo,
tanto meno alle vittime che hanno diritto alla vendetta...
o chiamatela giustizia, se vi pare...
Come si fa agile la mente,
quando si tratta di trovare delle ragioni che giustifichino il piacere per il male.
Dire che il nazismo fu una follia, un caso teratologico di abnorme bestialità, è in parte un assolverlo, attribuendogli la mezza nobiltà della malattia. Fu, piuttosto, un aggregato di potere, cui l'occasione fu offerta dal desiderio di rivalsa non di un solo maniaco ma di un gruppo di mediocri pieni di livore, di frustrati intellettuali figli della mezza cultura e favoriti da una sciagurata coincidenza di coordinate spazio-temporali, di circostanze economiche, diplomatiche e ideologiche. [...] possiamo assimilare il nazismo alle grandi organizzazioni criminali diffuse oggi nel mondo [...]. [...] il nazismo fu la trionfante volgarità dei pizzicagnoli e dei ragionieri falliti.
Quirino Principe
Hanna Arendt
"Fratelli umani, lasciate che vi racconti com’è andata. È una storia che vi riguarda: vedrete che vi riguarda."
Jonathan Littell, da "Le benevole"
"Le benevole"
(Les bienveillantes)è un romanzo dello scrittore franco-americano Jonathan Littell, pubblicato nel 2006.
Scritto originariamente in francese, il romanzo narra in prima persona la storia di Maximilien Aue, un ex ufficiale delle SS attivamente coinvolto nell'Olocausto. Se ce se la fa fa ad affrontare mille pagine di orrore e ad accettare che di anche questo orrore è fatto l'uomo, è un libro che andrebbe letto... Perché "Le benevole" non è soltanto un libro sull'olocausto ma
un libro sull'uomo e sulla sua capacità psicologica di essere male nella più normale quotidianità. Pensare, ognuno di noi, di essere al di sopra di questo male, non vedere quanto questo male sia insito nella nostra natura, è mentire a se stessi.
Il protagonista del romanzo è Maximilien Aue. Max Aue è un criminale di guerra che si nasconde sotto falso nome in Francia e, in età avanzata, decide di scrivere le proprie memorie: “Se siete nati in un paese o in un'epoca in cui non solo nessuno viene a uccidervi la moglie o i figli, ma nessuno viene nemmeno a chiedervi di uccidere la moglie e i figli degli altri, ringraziate Dio e andate in pace. Ma tenete sempre a mente questa considerazione: forse avete avuto più fortuna di me.”
Il male visto dalla parte di chi lo fa...
per comprendere meglio la seduzione del male...
"Il prigioniero è un essere inferiore, non è nemmeno umano, quindi è del tutto legittimo picchiarlo. Ma non è solo questo: dopotutto, nemmeno gli animali sono umani, ma nessuna delle nostre guardie tratterebbe un animale come tratta i prigionieri. La propaganda svolge effettivamente un certo ruolo, ma in modo più complesso. Solo giunto alla conclusione che la guardia delle SS non diventa violenta o sadica perché pensa che il detenuto non sia un essere umano; anzi, la sua rabbia aumenta e si trasforma in sadismo quando si accorge che il detenuto, lungi dall’essere una creatura inferiore come gli hanno insegnato, dopotutto è proprio un uomo, come lui in fondo, ed è questa resistenza, vede, che la guardia trova insopportabile, questa persistenza muta dell’altro, e quindi la guardia lo picchia per tentare di far scomparire la loro comune umanità.
Non ho alcun rimpianto: ho fatto il mio lavoro, tutto qui.
Un affresco epico e tragico che fa rivivere la tragedia della seconda guerra mondiale dal punto di vista ripugnante dei carnefici. Con questo romanzo, tanto impeccabile da un punto di vista documentale e formale da sembrare delirante, questo scrittore americano di origine ebrea naturalizzato francese fa quello che nessuno prima aveva tentato in modo così megalomaniaco, e spregiudicato: percorrere per intero l’ambizione di scrivere il libro definitivo sul Novecento – “il secolo lunghissimo” si potrebbe dire alla luce di questo tomo – tentando di inglobare in una scrittura paradossalmente ottocentesca o primonovecentesca i traumi del secolo appena passato: i genocidi, le atrocità della guerra, il conflitto tra le nazioni, quello tra le classi, e l’ideologia che produce violenza in ogni sua forma. E poi – ambizione ancora più titanica – ha voluto trascinare il lettore in un processo di fascinazione per la disumanizzazione. Libro di mille fittissime pagine, criticato e apprezzato in eguale misura, Le benevole richiede uno sforzo considerevole di lettura e ha soprattutto il grande merito di metterci in guardia contro la neutralizzazione dell’orrore, avvisandoci che si avvicina l’epoca nella quale persino un evento assoluto come la Shoah potrebbe finire fra i fatti storici come gli altri, invitandoci ora, subito a problematizzare questo imminente cambio di paradigma."
[giustizia? vendetta?]
Ho visto a Parigi decapitare un uomo con la ghigliottina...
Nel momento in cui la testa e il corpo si separarono e caddero
diedi un grido e compresi, non con la mente, non con il cuore,
ma con tutto il mio essere, che quelle razionalizzazioni
che avevo sentito a proposito della pena di morte
erano solo funesti spropositi
e che l'assassinio è il peccato più grave del mondo.
Lev Tolstoj
Ma il male seduce veramente?
Forse...
Di sicuro vicende cupe e tormentose esercitano su di noi una malìa talmente forte da risultare quasi incomprensibile...
Ma perché si subisce il fascino del male?
Nell'innumerevoli dittature, ognuna icona d’orrore, è terribile constatare quanto sia facile per l'uomo abbandonarsi a un leader, a un’ideologia folle.
È terribile constatare quanto sia banale il male e quanto semplice sia la caduta.
«Il male affascina perché, attraverso le condotte devianti altrui, sublimiamo le nostre antiche pulsioni [quelle messe a tacere da un contratto sociale che ci vuole buoni e impeccabili] e, attraverso il voyeurismo, ci riappropriamo della nostra parte istintuale interdetta dalla morale, senza correre però il rischio di pagarne noi le conseguenze.
Osservare il male assolve un compito importante, perché ci permette di metterci dalla parte opposta rispetto a chi il male l’ha compiuto, facendoci crogiolare del nostro sentirci migliori.
Ma il male è una parte di noi, una parte che scegliamo volontariamente di non esprimere, ma che ci appartiene esattamente come ci appartiene il bene. Ed è questo il motivo per cui il male “espresso”, manifesto e sviscerato, ci attrae in maniera inspiegabile.
Esso corrisponderebbe – come afferma lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet – ad una parte inespressa di noi, una parte interdetta da un contratto sociale recente, rousseauiano, che ci impone di non essere del tutto cattivi;
ma, esistendo nell’uomo una parte precedente a questo contratto, quando veniamo affascinati dal male è come se l’antico emergesse.
Il male espresso, insomma, rappresenterebbe quella parte di noi che non abbiamo il coraggio di manifestare [ndr decidiamo di non manifestare...].»
by Sonia Bucolo
Erzsèbet Bàthory
la donna più spietata di sempre
Ma insomma, conviene seguire la virtù e sfuggire la dissolutezza della morale?In "Justine o le disavventure della virtù"
un romanzo del 1791, la prima opera pubblicata da Donatien Alphonse François de Sade, sembrerebbe proprio di no...
La giovane Justine è combattuta tra il desiderio di essere devota e gli eventi efferati che si accaniscono contro la sua virtù. Sceglie di seguire la virtù... rapimenti e stupri sono solo alcuni dei crimini che la vedono vittima. Justine subirà passivamente ogni sorta di violenza da personaggi sempre più perversi che la coinvolgeranno in orge, assassinii e torture... Justine sta per essere giustiziata per un omicidio che non ha commesso ma viene salvata sul patibolo da sua sorella Juliette che, al contrario di lei, ha assecondato per tutta la vita vizi e perversioni facendo fortuna e acquisendo addirittura un titolo nobiliare e presso la quale trova rifugio. Poco dopo, tuttavia, affacciandosi a una finestra Justine resta uccisa da un fulmine. Juliette osserva commossa il suo cadavere interrogandosi sulle rispettive scelte di vita diametralmente opposte.
Un libro da leggere per comprendere la vera origine del termine "sadismo".
E poi il racconto del giovane Serhij che abbraccia la violenza per difendere sè e i propri affetti...
"The Tribe" scritto e diretto da Myroslav Slabošpyc'kyj, al suo primo lungometraggio.
Serhij, entrato da poco in un istituto per ragazzi sordomuti, cerca di uscire dai margini per inserirsi nel gruppo dei leader, aggregandosi al perverso gioco criminale che, fra violenze e prostituzione, costituisce la legge non scritta all'interno dell'istituto. Protagonista di una serie di furti, Serhij conquisterà presto il rispetto dei compagni, ma l'amore per Anja, una delle ragazze del gruppo, lo condurrà a ribellarsi al branco. Anja cadrà vittima della violenza e questo condurrà Serhij all'efferato atto finale.
Sergey e Anna sono vittime di un microcosmo che impone loro regole ferree a cui cercano di adattarsi. In loro però la fiamma di sentimenti che non siano di sopraffazione, fatica a spegnersi anche se tutto congiura perché ciò avvenga il più rapidamente possibile. Sullo sfondo, miraggio da raggiungere, c'è l'Italia. In un film che abbonda di inquadrature fisse quella della lunga fila fuori dall'ambasciata italiana finisce con l'essere, vista da questa parte dell'Europa, una delle più significative. Perché ci aiuta a capire quanta sofferenza, quante speranze (e, a volte, quanto sfruttamento) ci siano spesso dietro lo sguardo di persone che incontriamo nella nostra quotidiana realtà.
"E in quali lontane contrade io vado a perdermi?
Dove mai troverò gli uomini diversi dagli uomini?"
Ugo Foscolo, Ultime lettere di Jacopo Ortis
Certe volte non si riesce a capire e ad accettare ciò che i tuoi simili su questa terra si fanno l'un l'altro, in questi tempi scatenati. Ma non per questo mi rinchiudo nella mia stanza...: continuo a guardare le cose in faccia e non voglio fuggire dinanzi a nulla; cerco di comprendere i delitti più gravi, cerco ogni volta di rintracciare il nudo piccolo essere umano che spesso è diventato irriconoscibile.
Etty Hillesum
"I giusti"
Un uomo che coltiva il suo giardino, come voleva Voltaire.
Chi è contento che sulla terra esista la musica.
Chi scopre con piacere un'etimologia.
Due impiegati che in un caffè del Sur giocano in silenzio agli scacchi.
Il ceramista che premedita un colore e una forma.
Il tipografo che compone bene questa pagina, che forse non gli piace.
Una donna e un uomo che leggono le terzine finali di un certo canto.
Chi accarezza un animale addormentato.
Chi giustifica o vuole giustificare un male che gli hanno fatto.
Chi è contento che sulla terra ci sia Stevenson.
Chi preferisce che abbiano ragione gli altri.
Queste persone,
che si ignorano,
stanno salvando il mondo.
Jorge Luis Borges