E fu Dea e fu Moneta...

[la finanza dominerà il mondo]
Farai  prestiti a molte nazioni, e non prenderai nulla in prestito; dominerai su molte nazioni, ed esse non domineranno su te.
Deuteronomio 15,6



Se un giorno si dovesse scoprire che "questi (antichi astronauti)" sono qui e che governano attraverso dei loro rappresentanti, per me sarebbe normalissimo anche perché il sistema finanziario che ci governa è quello descritto esattamente nella Bibbia... non c'è bisogno di cambiare una virgola.
Mauro Biglino

Il denaro non dà la felicità;
ma permette di sceglierti l'infelicità che più ti piace.
Pierre Jean Vaillard


[ Ci sarà un giorno in cui stare al mondo per arricchirsi sembrerà una cosa volgare, una cosa per spiriti malati.]

Vivono in mezzo alle cose ereditate, ai regali, ed ogni mobile per loro è un ricordo. Hanno armadi pieni di bottiglie, di stoffe, di vecchi vestiti, di giornali, hanno conservato tutto. Il passato è un lusso da proprietari. Ed io dove potrei conservare il mio? Non ci si può mettere il passato in tasca; bisogna avere una casa per sistemarvelo. lo non possiedo che il mio corpo; un uomo completamente solo, col suo corpo soltanto, non può fermare i ricordi, gli passano attraverso. Non dovrei lagnarmi: il mio solo desiderio è stato d’esser libero.
Jean-Paul Sartre, "La nausea"


«Il denaro può comprare la buccia
di molte cose, ma non il seme.
Può darvi il cibo ma non l'appetito,
la medicina ma non la salute,
i conoscenti ma non gli amici,
i servitori ma non la fedeltà,
giorni di gioia ma non la felicità e la pace».

Henrik Ibsen


Non è per vivere che alcuni accumulano patrimoni ma è per i patrimoni che, accecati dal vizio, vivono.
Giovenale IV,12 - vv.50-51

Vi è molto di folle nella vostra cosiddetta “civiltà”.
Come pazzi voi uomini bianchi correte dietro al denaro, fino a che ne avete così tanto, che non potete vivere abbastanza a lungo per spenderlo.
Voi saccheggiate i boschi e la terra, sprecate i combustibili naturali. Come se dopo di voi non venisse più alcuna generazione che ha altrettanto bisogno di tutto questo.
Voi parlate sempre di un mondo migliore mentre costruite bombe sempre più potenti per distruggere quel mondo che ora avete.
Tatanga Manicapo indiano della tribù degli Sioux Oglala, conosciuto come Toro Seduto.

Non si dovrebbe mai metter da parte soldi,
sentimenti, pensieri, perché dopo non si usano più.

Natalia Ginzburg

Metà della ricchezza mondiale nel 2016 è in mano solo a 62 persone...
Un rapporto sulla ricchezza mondiale dice che i ricchi diventano sempre più ricchi, mentre la ricchezza di tutti gli altri si sta assottigliando sempre più.



Entrambi cimentati nella descrizione di un mondo regolato dalla roba e dall’inseguimento del suo possesso.
La "roba" è un’ossessione fino alla fine della vita di Mazzarò : “uscì nel cortile come un pazzo, barcollando, e andava ammazzando a colpi di bastone le sue anitre e i suoi tacchini, e strillava: Roba mia, vientene con me!”.  Ne aveva passati dei giorni senza pane, prima di possedere tutta quella roba!
Il don Gesualdo che il lettore incontra all’inizio del romanzo è direttamente discendente dal Mazzarò della Roba: il personaggio, ora ricco, che ha costruito con un lavoro duro e costante il proprio patrimonio; è consapevole della durezza di questo percorso, ed opera solo e soltanto in funzione del mantenimento e dell’incremento delle sue ricchezze. 
Padroni di così spettacolari fortune, i due personaggi vivono dunque in funzione della loro roba e del suo mantenimento. Mazzarò e Gesualdo perseguono il loro obiettivo con rigore e severità: nei confronti di se stessi e degli altri, soprattutto se questi sono dipendenti. Dalla frugalità della propria vita quotidiana all’abitudine di girare in maniera instancabile per i propri possedimenti a dirigere personalmente il lavoro, sono molte le somiglianze tra la novella e il romanzo.
È dunque, quello di questi due personaggi con la propria roba (in un’imperativa legge dell’accumulo)un rapporto teso, angoscioso, al limite della mania, sempre funestato dalla paura della perdita. Lo si vede bene nella reazione che don Gesualdo ha di fronte all’incidente del crollo del ponte in costruzione. Egli, stravolto e furioso - cieco persino rispetto al pericolo della propria vita - si getta nel fango, per salvare almeno il materiale superstite; e, a chi cerca di calmarlo, risponde con “un’occhiataccia furibonda”


E Albert Sabin, lo scienziato polacco che scoprì il vaccino contro la poliomielite, regalò il suo brevetto perché il prezzo restasse basso e alla portata di tutti. Disse proprio così: è il mio regalo a tutti i bambini del mondo. Poteva diventare miliardario… ma non lo fece. Continuò a vivere con il suo modesto stipendio di professore universitario.


Chiunque creda nella crescita illimitata su un pianeta fisicamente limitato è un folle...

 o un economista.

David Attemborough

[Mi chiedete del mio rapporto con l'opulenza?]
Ebbene sìììì... fu dea e fu moneta e fu ricchezza...
ma non per tutti... solo per pochi!
E per questi pochi eletti c'è una vivida  "ostentosa" ricchezza vista mare...
Lo so, sono sicuro e pronto a scommetterci su: qualcuno mi criticherà odiandomi e dandomi del parvënü, qualcun altro sarà invece invidioso... ma io non mi farò intimorire né tanto meno rattristare dalle critiche; io sono oltre... orgoglioso del mio bell’ombrellone verde pastello.
[e chi non sa ridere non è una persona seria]

«Di tutto, di più» è oggi lo slogan che esprime il terribile mito di una crescita senza fine, di un’immortalità macchinina mossa peraltro dai più bassi istinti dell’ homo oeconomicus e quindi spezzata da crepe successive, soffocata dalla sua stessa pletora.
Tutto questo faceva dimenticare qualsiasi finalità profondamente umana, mentre già dagli anni Quaranta e immediatamente successivi si correva al riarmo atomico mondiale. Questo tempo fu detto dell’«equilibrio del terrore» (una contraddizione in termini), e in seguito, al suo crollo, non poteva non aprirsi che la fase del «terrore di ogni giorno».
Sotto una finta pace il capitalismo si sbrigliò nelle sue imprese più strampalate […].
Andrea Zanzotto, In margine a un vecchio articolo

[Moneta come specchietto per allodole in una società prigione?] 

Il modo migliore di evitare che un prigioniero scappi è assicurarsi che non sappia mai di essere in prigione.

Fëdor Dostoevskij

[l'illusione della moneta... illusione di felicità]



Non tutti sanno che uno dei termini che definiscono i denari deriva dalla dea Giunone nel suo appellativo "Moneta", cioè "ammonitrice" dal latino monere, "colei che mette in guardia, ammonisce". Un appellativo che risale al tempo dell'assedio dei Galli di Brenno, nel 396 a.C., come narra Plutarco, quando le oche sacre del tempio di Giunone col loro starnazzare svegliarono l'ex-console Manlio che dette l'allarme dell'assalto... 
 Il tempio di Giunone Moneta era situato sul Campidoglio, sotto o quasi l'attuale chiesa di Santa Maria in Aracoeli (che d'altronde non è mai stata scavata sotto le propria fondamenta). Nel tempio fu istituita una zecca, luogo dove si coniavano i denari che, appunto, presero il nome di "monete".
Curioso che all'origine del termine moneta ci sia un concetto legato all'ammonimento...
Ammonimento all'economia derivata dal denaro?
Ammonimento alla circolazione dei denari che si sono sempre più trasformati in entità immateriale?
Ammonimento ad una economia del baratto, evoluta in un'economia di denari, degenerata in un'economia finanziaria?
Ammonimento ad un mondo che si avviava verso una realtà di dominio e sottomissione al debito di biblica memoria?
E già... la finanza dominerà il mondo!

Money money money
lavoro tutto il giorno per saldare le bollette che devo pagare
Non è triste?
E ancora non sembra esserci un singolo centesimo da parte per me
Questo è bruttissimo
Nei miei sogni ho un piano
Se fossi una persona ricca
Io non  lavorerei affatto, perderei tutto il mio tempo...
Soldi, soldi, soldi
Deve essere divertente
Nel mondo dei ricchi
Soldi, soldi, soldi
Sempre soleggiato
Nel mondo dei ricchi
Una ricca è difficile da trovare ma io non posso levarmelo dalla  mente
Non è triste?
E immagino che non gli piacerei
Questa è una bruttissima sensazione
Così io devo partire, andare via
Verso Las Vegas o Monaco
E vincere una fortuna al gioco: la mia vita non sarà mai più la stessa...
Soldi, soldi, soldi
Deve essere divertente
Nel mondo dei ricchi
Sempre soleggiato
Nel mondo dei ricchi tutte le cose potrei fare
Soldi, soldi, soldi




La ricchezza delle grandi aziende permette la filantropia, la filantropia apre nuovi mercati alle aziende. Il filantrocapitalismo non ci rimette mai. La democrazia, sì.
Nicoletta Dentico

Prometto solennemente che il nuovo ordine mondiale sarà socialista e oltre al pane vi darà pure le rose.

Vi darà le libertà che godono i privilegiati.
Un socialismo che non se la prenderà mai con Donne e bambini, con poveri ed emarginati...

"I diritti degli uomini devono essere di tutti gli uomini, proprio di tutti, sennò chiamateli privilegi.
Uguaglianza deve significare davvero che tutti sono uguali, e non che alcuni sono più uguali di altri."
Gino Strada

Quando l'ingiustizia diventa legge, la resistenza diventa dovere.
Bertolt Brecht


A fine marzo, in piena emergenza sanitaria, scrivevamo che la storia è piena di esempi in cui le classi dirigenti cercano di scaricare su un capro espiatorio la responsabilità di un avvenimento funesto. Dicevamo che indirizzare la rabbia popolare che monta in occasione di una carestia, di una guerra, di una pandemia verso un gruppo specifico è il modo migliore per scrollarsi di dosso ogni responsabilità rispetto al disastro in atto.
La vita di un essere umano è il bene più prezioso, sempre. In questi mesi però mentre tanti hanno perso il lavoro, la casa, la salute, secondo uno studio appena diffuso da Ubs e PwC, i 40 miliardari italiani tra aprile e luglio 2020 hanno visto aumentare il loro patrimonio del 31%, arrivando a toccare quota 165 miliardi di dollari. Parliamo della parte più pericolosa della nostra società, disposta ad approfittare di questo momento storico per distruggere ogni minima tutela sindacale rimasta (visto che il grosso è stato già eliminato). Sono gli stessi soggetti che ogni giorno ci ripetono che questo è il migliore dei mondi possibili, mentre ci tengono costantemente sotto ricatto. Privati del tempo libero e di ogni protezione, pagati con salari da fame, ci muoviamo in questa società come zombie. Zombie che ovviamente devono lavorare, magari senza tutele, per aumentare le ricchezze dei miliardari, mentre quest’ultimi violano costantemente le norme sanitarie tanto sanno di avere eliambulanze, medici e interi reparti pronti a curarli al minimo raffreddore.
Questo nella storia ha un nome preciso.
Si chiama classismo e come ogni altra forma di oppressione va combattuta e cancellata.
Perché creare ricchezza ha senso se viene redistribuita, altrimenti è solo avarizia.
Ancora una volta dobbiamo dire che, come la Storia ci ha insegnato, Re e pedoni, padroni del vapore e ferrovieri, primi e ultimi non sono sulla stessa barca.

All'antico filosofo Talete una volta chiesero:
"Qual'è la [società] giusta?"
Lui rispose "Quella in cui i cittadini non sono né troppo ricchi né troppo poveri..."
L'idea è quella di una giusta via di mezzo in cui certamente vi siano differenza ma queste differenze non vengano portate all'estremo generando situazioni assurde quali quelle in cui c'è chi non arriva a fine giornata e chi ha il superfluo...


Utopia: Luogo che non esiste. 
In cui vige un ordinamento sociale e politico immaginario in cui tutti saranno felici...

“Vorrei meno corruzione, 
o avere più possibilità di parteciparvi.” 
Ashleigh Brilliant

«Tutti gli uomini son uguali, 
ma i più sono infinitamente meno uguali dei pochi.»

Lo conosciamo bene
Il vostro finto progresso
Il vostro comandamento...
Ama il consumo come te stesso.

Fabrizio De André, Canzone del maggio.


L'unicità diventa ogni giorno più preziosa
in questo mondo che irrimediabilmente
va facendosi sempre più uniforme.
Stefan Zweig 



Tante domande. Che è bene porre, senza farsi scoraggiare e intimidire dalla sempre più opprimente cappa del 
pensiero unico, che non tollera dubbi e dilemmi. Quel che è peggio è che tutti, come se anestetizzati, non si accorgono di nulla o lo trovano normale o diffamano chi faccia notare che v’è qualcosa su cui vale la pena riflettere criticamente.
Diceva Bertrand Russell che a rendere più complicata la già di per sé complicata vita sul pianeta Terra è il fatto che le persone intelligenti sono piene di dubbi e gli stolti hanno solo certezze. Di più, diffamano quanti abbiano dubbi e domande.

Questo nostro mondo è diviso in vincitori e vinti, 
dove i primi sono tre e i secondi tre miliardi. 
Come si può essere ottimisti?

Fabrizio De André

la pandemia in corso ha definitivamente condannato il fallimentare Liberismo quale imperante dittatura [sostituitasi "democraticamente" al Fascismo e al Comunismo] che ha distrutto il "Pubblico"... Il Liberismo nelle sue tante manifestazioni mefistofeliche ha creato enormi danni, uno fra tutti la chiusura del Forlanini di Roma, un'eccellenza nella cura delle malattie polmonari...

Un uomo l'11 agosto 2012 si da fuoco davanti a Montecitorio, per protestare contro il suo stato di disoccupazione, visto che da anni lotta contro la precarietà. Nello zainetto aveva due lettere, una delle quali indirizzata al figlio al quale ha lasciato anche tutto ciò che gli era rimasto: 160 euro. E ora ditemi, voi potenti, voi che parlate di crisi e non la vivete, voi che staccate la spina alla speranza di uomini come Angelo, voi che bevete e mangiate nel lusso e che guardate con distacco le tragedie quotidiane del popolo italiano, voi ladri di pane e di serenità, voi che sequestrate la vita di padri e madri di famiglia e togliete ai figli lo sguardo verso il futuro, ditemi se questo è un paese che ha bisogno di martiri. Io non dimentico la disperazione di Angelo Di Carlo, non dimentico il suo tormento e il suo dolore e non dimentico i suoi giorni di agonia. E non dimentico che, voi potenti, non vi ricorderete di lui. 

Paola Melone

Olimpica compostezza vs narrazioni politically correct...
Un libro di Diego Fusaro: “Glebalizzazione”. Un’antologia di citazioni di autori “di sinistra” ricca di spunti originali e suggestioni.
L’Italia è diventata un mercato di sfruttamento coloniale, una sfera di influenza, un dominion, una terra di capitolazioni, tutto fuorché uno Stato indipendente e sovrano . 
[…] la classe dirigente ha precipitato in basso la nazione italiana” 



“Il comunismo è l'oppio degli intellettuali; privo di cura allo stesso modo in cui una ghigliottina può essere detta una cura per la forfora.”
Clare Boothe Luce

La classe dominante sta vincendo la sua guerra... la classe dei più poveri la sta perdendo alla grande...
Tutto questo sommovimento ha un’ideologia, ben propagandata, a suo sostegno: “La deregulation universale, l’indiscussa e assoluta priorità accordata all’irrazionalità e alla cecità morale della competizione del mercato, la libertà senza limiti garantita al capitale e alla finanza a scapito di tutte le altre libertà , lo smantellamento delle reti sociali di fiducia costituite e sostenute collettivamente e il disconoscimento di ogni ragione non economica” 
Bauman


E, una volta ancor di più, smontare il teorema di quanti sostengono che se l’Unione Europea fosse solida e unita sarebbe un polo alternativo e indipendente: falso. La Ue resta una colonia statunitense, punteggiata com’è di basi americane (senza che si dia in terra americana una sola base europea, ça va sans dire). Il liberatore americano, che già nel 1945 assunse in simultanea il ruolo di nuovo occupante, cerca ovviamente di camuffare in ogni guisa il proprio ruolo reale: e lo fa, appunto, asserendo di voler difendere l’Europa, quando in realtà, come si è detto, mira a tenerla subalterna rispetto a Washington e a usarla come avamposto per la nuova “guerra fredda” contro la Russia putiniana e contro la Cina comunista, che restano a oggi i veri nemici della civiltà dell’hamburger.


Il Pifferaio di Hamelin ha suonato la canzonetta dell’Europa che garantiva la pace, il benessere e la fratellanza e ci ha portato tutti nel fosso. E ora, davanti ai disastrosi risultati, le chimere della repubblica europea della pace eterna  sotto l’organizzazione politica sono diventate ridicole  proprio come le frasi sulla unione dei popoli  sotto l’egida della libertà generale del commercio  […]. L’unione e la fratellanza delle nazioni sono una vuota frase che oggi è sulla bocca di tutti i partiti, in particolare dei liberoscambisti borghesi. (…) è  la fratellanza degli oppressori contro gli oppressi, degli sfruttatori contro gli sfruttati” 
Marx-Engels
D’altronde ormai si invoca la fratellanza per giustificare qualsiasi cosa. Basti ricordare il fenomeno migratorio  di questi anni che non a caso in Italia è pesato sulle spalle del popolo, dei più poveri.
Solo alla borghesia può venir in mente di qualificare fratellanza lo sfruttamento cosmopolita dei lavoratori . L’azione distruttiva della libera concorrenza di ogni singolo Paese aumenta a dismisura sul mercato internazionale” 
Marx
Naturalmente a questo punto arriveranno accuse di nazionalismo. Come se difendere gli interessi nazionali o l’identità nazionale fosse nazionalismo, ma “qui è l’equivoco… Nazionale è diverso da nazionalista.  Goethe era ‘nazionale’ tedesco, Stendhal ‘nazionale’ francese, ma né l’uno né l’altro nazionalista” 
(Gramsci).
Un popolo che difende la propria identità e i propri interessi nazionali non è nemico degli altri popoli e può collaborare con gli altri paesi europei, ma “una sincera collaborazione internazionale delle nazioni europee è possibile solo quando ogni singola nazione è del tutto autonoma nel suo territorio nazionale  
Engels

Questa globalizzazione invece è nemica degli stati e dei popoli: “il globalismo mercatistico procede neutralizzando, in un unico movimento, limiti metafisici e confini geografici, misure morali e frontiere del diritto”  
(Fusaro).
“La struttura di base dell’economia globale è sempre più indipendente dalla struttura politica del mondo e ne viola sempre più spesso i confini(Hobsbawm).   “L’abolizione dei limiti spaziali porta con sé il dissolvimento della stessa idea di politica” (R. Esposito) In effetti “le multinazionali fabbricano una sorta di spazio liscio deterritorializzato” (Deleuze-Guattari) che tende ad annichilire gli Stati.
In prospettiva, non solo l’Italia, ma “lo Stato nazionale è morto, diventando una sfera di influenza, un monopolio in mano a stranieri . Il mondo è ‘unificato’ nel senso che si è creata una gerarchia mondiale  che tutto il mondo disciplina e controlla autoritariamente… tutto il mondo è un trust in mano di qualche decina di banchieri, armatori e industriali anglosassoni 
Gramsci
Del resto la mondializzazione ha effetti devastanti  sui Paesi europei in via di sviluppo e soprattutto sui poveri che vi abitano” (Stiglitz).  Ma cosa è precisamente questa globalizzazione?
“Noi chiamiamo ‘globalizzazione’ i processi guidati della diffusione su scala mondiale del commercio e della produzione, dei mercati dei beni e della finanza, di mode, di media e programmi di notizie e reti di comunicazione, di flussi di traffico e movimenti migratori, dei rischi della grande tecnologia, dei danni ambientali e di epidemie, della delinquenza organizzata e del terrorismo”  
Habermas
"Il racconto della rana bollita" 
dal libro “Media e potere” di Noam Chomsky:
“Immaginate un pentolone pieno d’acqua fredda nel quale nuota tranquillamente una rana. Il fuoco è acceso sotto la pentola, l’acqua si riscalda pian piano. Presto diventa tiepida. La rana la trova piuttosto gradevole e continua a nuotare. La temperatura sale. Adesso l’acqua è calda. Un po’ più di quanto la rana non apprezzi. Si stanca un po’, tuttavia non si spaventa. L’acqua adesso è davvero troppo calda. La rana la trova molto sgradevole, ma si è indebolita, non ha la forza di reagire. Allora sopporta e non fa nulla. Intanto la temperatura sale ancora, fino al momento in cui la rana finisce, semplicemente, morta bollita. Se la stessa rana fosse stata immersa direttamente nell’acqua a 50° avrebbe dato un forte colpo di zampa, sarebbe balzata subito fuori dal pentolone.”
La società moderna applica questo principio attraverso delle subdole tecniche di manipolazione di massa e delle coscienze. Tecniche travestite da “benessere”, apparentemente a favore dell’umanità, come il vivere meglio, la salute, il prolungamento della vita, sempre più prodotti, più servizi, progresso, tecnologia, nuove morali, ma dove ci sta portando tutto questo? In verità il principio della rana bollita ci dimostra che quando un cambiamento si effettua in maniera sufficientemente lenta, da diventare pertanto invisibile, sfugge alla coscienza e non suscita, per la maggior parte dell’umanità, nessuna reazione, nessuna opposizione, nessuna rivolta. Questo accade perché la confusione delle informazioni da parte dei media satura i cervelli che non riescono più a discernere, quindi a pensare con la loro testa, e diventano alienati di un sistema che li governa a proprio piacimento.  Ancora crediamo che questa crisi economica, politica e sociale, sia momentanea e non strutturale? Crediamo ancora che le soluzioni arrivino dall’alto? E nel frattempo ci lasciamo avvolgere dal comfort della vita quotidiana?

Ma la sinistra storica  – quella che rappresentava la classe operaia – era cosmopolita ? No. Tutt’altro. “Il cosmopolitismo è una ideologia del tutto estranea alla classe operaia. Esso è invece l’ideologia caratteristica degli uomini della banca internazionale, dei cartelli e dei trusts internazionali, dei grandi speculatori di borsa e dei fabbricanti di armi” 

Togliatti

La saggezza è saper stare con la differenza
senza voler eliminare la differenza.

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Ma recidendo le loro radici le sinistre di oggi applaudono a questa globalizzazione e a questa Unione europea. Sembrano non avvedersi delle conseguenze.
“Il cosmopolitismo capitalistico aspira a dissolvere gli Stati nazionali come baluardi della sovranità economica, ma poi anche come fortilizi delle identità collettive, dei legami comunitari e del vincolo di cittadinanza. In luogo degli Stati nazionali, promette, in astratto, la realtà più grande e più allettante dell’unica patria estesa quanto il mondo e, in concreto, trasforma ogni individuo monadico in patria a sé stante” 
Diego Fusaro

E nell'installazione dell'artista giapponese Chiharu Shiota 
"Where are we going?"... 
la bava dei padroni che ci avvinghia...

Apolide come il denaro, anonimo e solo: è l’io con le sue voglie, che reclama come diritti, l’io senza radici, consumatore e produttore. Certo, c’è anche un cosmopolitismo filantropico, come quello terzomondista. Nulla da dire, purché non si eluda la povertà che c’è da noi, magari per portare in Italia masse di migranti che poi finiscono, allo sbando, nei quartieri popolari delle nostre città.
Alcuni sono in gamba, ma “diffidate di quei cosmopoliti che vanno a cercare lontano nei loro libri i doveri che trascurano di svolgere nel loro ambiente. Come quel filosofo che ama i tartari, per essere dispensato dall’amare i suoi vicini  
Jean Jacques Rousseau
Ne è venuto fuori un discorso sovranista. Arbitrario? Non credo. Aggiungo perciò – di mia iniziativa – il pensiero del professor Carlo Galli, docente di storia delle dottrine politiche e già parlamentare di sinistra, secondo cui il tanto deprecato “sovranismo” è, in realtà, il principio fondamentale della nostra Costituzione repubblicana: La sovranità è un concetto talmente democratico che è richiamato nel primo articolo della nostra Costituzione. Oggi, invece, chiunque contesti la mondializzazione viene considerato una fascista. Storicamente, però, la sinistra ha sempre avversato il trasferimento del potere fuori dai confini dello Stato, basti pensare alla critica che i comunisti italiani opposero alla Nato e, per molti anni, al Mercato comune europeo”.
«Poi buttarono il bambino insieme all’acqua sporca e per far dimenticare di essere stati comunisti e arrivare al potere come post-comunisti, abbracciarono il liberismo mercatista, l’Unione europea e l’euroConquistarono così la fiducia del “partito straniero” e delle élite globaliste, ma persero il contatto con il popolo e anche la bussola.» 
Antonio Socci

"In ogni caso la causa della rivolta è l'ineguaglianza". 

Aristotele

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