Lettere a un figlio mai nato...

Esiste una perversione sessuale talmente subdola da non essere stata ancora rilevata neppure dai piú fini psicodiagnosti, tant'è che non si trova menzionata in un solo trattato di psichiatria, ma le cui conseguenze sono così dannose per il genere umano da superare in gravità tutte le altre messe insieme: è quella del concepimento consapevole.
Giovanni Soriano, Malomondo


“Il bambino comincia in noi molto prima del suo inizio.  
Ci sono gravidanze che durano anni di speranza, eternità di disperazione”. 
Marina Ivanovna Cvetaeva


"E anche stasera ho voglia di abbracciarti. 
Tanto. Ma non posso."
"Monumento al bambino mai nato",
dolcissima e delicata scultura dedicata
a tutti i bambini mai nati che consolano
l'immenso dolore di una madre per non
averli mai potuto stringere a sé.
L’opera dello scultore Martin Hudáček
è datata 2011 e si trova a
Bardejovska Nova Ves, in Slovacchia.


Anticamente la donna seguiva il proprio destino biologico, soprattutto a discapito della realizzazione professionale. Prima moglie e poi madre; tutto il resto veniva molto dopo ed era davvero opzionale. Oggi, le priorità sono diverse e, soprattutto, l’identità della donna non viene esclusivamente rappresentata dalla dimensione della maternità, ma da tantissimo altro. Sorgono però svariate difficoltà, in quanto questo attendismo procreativo non corrisponde all’attendismo ovocitario. La riserva ovocitaria è a termine, e non sempre l'attesa del calendario corrisponde all'attesa degli ovociti. Il tempo dell'attesa sembra essere diventato un vero compagno di viaggio per le donne che desiderano diventare madri: attesa di un lavoro adeguato o adeguatamente remunerato, attesa dell'amore, attesa di sentirsi pronte, comunque attesa...
Il corpo diventa un estraneo, il peggior nemico della donna e della coppia, tradisce quell’atavico e profondamente intersecato con l’identità femminile  progetto di generatività.


Insegnate ai vostri figli ad essere buoni e generosi, ad aiutare, a schierarsi con i più deboli, ma insegnate loro anche l'importanza di proteggersi, rinforzate quelle mura - quelle immateriali - perché non crollino rovinosamente davanti agli attacchi della vita e possano resistere alle tempeste, anche a quelle più dure.
Ditegli che sono importanti.
Ditegli che non sono superiori agli altri, ma neppure inferiori, ditegli che quando hanno fatto tutto quello che potevano, con coscienza e buona volontà, il resto lo lascino nelle mani del tempo, di Dio o dello scorrere degli eventi.
Dite loro che le battaglie contro i mulini a vento si perdono tutte.
Dite loro di non smettere di sognare, pur tenendo i piedi per terra.
E, più di ogni altra cosa, ditegli che li amate, in ogni circostanza e che sono umanamente preziosi e che è loro dovere aver cura di se stessi e non permettere a nessuno di calpestare le loro anime.
Fortificateli nello spirito e lo saranno anche nella carne.
E quando raccomandate loro "non ti sporcare" fate che sia riferito all'anima e non al vestito.
Carolina Turroni


Credimi figlia mia,
la grande avventura della vita
è quella di essere te stessa,
senza lasciarti condizionare
da quello che gli altri vogliono tu sia,
per la loro pace mentale,
per la loro utilità.
Questa libertà scatenerà isolamento, solitudine,
gelosie e incomprensioni .
Ricorda che è parte del seme,
fa parte del processo di apertura del guscio .
Osare fiorire oggi,
in questi tempi di deserto,
presuppone un grande coraggio,
è la più alta rivoluzione.
Perché quando tu fiorisci,
figlia mia,
fiorisce anche la speranza.

Ada Luz Márquez

Un giorno, all’improvviso
mentre ti starai pettinando, in silenzio
o mentre ti infilerai una calza
ti verrà in mente un mio gesto
e ti ritroverai a sorridere pensandomi.
Un giorno, all’improvviso
pedalando veloce sotto le prime gocce
di una calda pioggia di settembre
sentirai un odore arrivarti al naso
e risvegliare un ricordo di mestoli e tegami
e mi vedrai davanti al fuoco, per un attimo.
Un giorno, all’improvviso
farai qualcosa che facevo anch’io
proprio allo stesso modo in cui la facevo io
e te ne meraviglierai moltissimo
perché non avresti mai pensato
di potermi somigliare così tanto.
Un giorno, all’improvviso
ti guarderai il dorso delle mani
e con il pollice e l’indice
ti pizzicherai la pelle , sollevandola
e conterai il tempo che impiega a stendersi
pensando a quando lo facevi alle mie mani.
Un giorno, all’improvviso
ti ritroverai stanca, ad abbracciare un figlio
mi chiederai scusa per le volte che ho pianto
sapendo già che ti son state tutte perdonate.
E ti mancherò da fare male
Ma sarò con te in ogni gesto
o nel muoversi delle foglie
nel frusciare di un gatto nel giardino
o nelle orme di un pettirosso sulla neve
come solo l’eterna presenza di una madre lo può.
Caterina Turroni

Respira. 
Sarai madre per tutta la vita.
Insegna le cose importanti. Quelle vere.
A saltare pozzanghere, ad osservare gli animali, a dare baci  di farfalla e abbracci stretti. 
Non dimenticare questi abbracci, e non negarli mai.
Può darsi che fra qualche anno gli abbracci che ti mancheranno saranno quelli che non hai dato.
Digli quanto lo ami, ogni volta che lo penserai.
Lascialo immaginare. 
Immagina con lui.
Le pareti possono essere ridipinte. 
Le cose si rompono e possono essere sostituite. 
Le urla della mamma fanno male per sempre.
Puoi lavare i piatti più tardi. 
Mentre tu pulisci lui cresce.
Lui non ha bisogno di tanti giocattoli. 
Lavora di meno e ama di più.
E, soprattutto, respira. 
Sarai madre per tutta la vita. 
Lui sarà bambino una sola volta.

Jessica Gómez Álvarez

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