[Historia magistra vitæ est?]
La guerra è atroce, violenta, porta morte e distruzione.
L’umanità, purtroppo, la conosce fin troppo bene. C’è chi scappa, chi invece non fa in tempo, chi viene ucciso ingiustamente, prima ancora di avere il tempo di dire la prima bugia. La guerra, colpisce a tappeto buoni e cattivi, innocenti e colpevoli. Contro la guerra si sono schierati tutti i più grandi poeti e intellettuali della storia.
Eppure non riusciamo ad imparare dal passato.
Il solo fascino del passato è il fatto che è passato.
Oscar Wilde
La storia, nel bene e nel male, l’hanno sempre fatta i grandi squilibrati, le personalità d’eccezione. Il che getta un paradosso assoluto, immoralista, sulla genesi delle nostre istituzioni umane. Perfino il Diritto si fonda sulla violenza; e la stessa guerra, nella natura umana, non rappresenta solo un vuoto transitorio della nostra moralità, un errore, un’eccezione alla nostra innata nobiltà o alla nostra superiore facoltà civilizzatrice. Condottieri, imperatori, guerrieri, tiranni, poeti, filosofi, teologi, riformatori, artisti, mistici, popoli, seduttori o mascalzoni di ogni epoca. Tutti squilibrati d’eccezione. Popoli, nazioni e individui distinti da questa facoltà di unire patologia e, talvolta, produzione di teoria della cultura. Molti coltiveranno piccole oasi, alcuni raggiungeranno grandi distanze, altri, la maggioranza, subiranno estasi negative d’inesorabile ferocia, e li chiameranno i margini della storia, le vittime.
"E quando si trattava di donne ognuno si concesse il lusso di tutte le soldataglie: lo stupro, spesso di gruppo... con i vincitori tutti intenti a riempire i ventri delle vinte e gli intestini dei vinti e delle vinte"
[Ma serve studiare la storia?]
Ufficialmente l'Homo sapiens apparve tra i 200.000 e i 300.000 anni fa. Circa 75.000 anni fa si spostò dall'Africa per colonizzare l’intero pianeta. Circa 30.000 anni fa si impose sulle altre specie di Homo. 12.000 anni fa terminò l'ultima era glaciale...
E se fosse vero che l'era attuale, la storia che tutti noi conosciamo, quella che sempre nuove scoperte ne spinge l'inizio al tempo della scomparsa di Atlantide e della ben più potente Atene, risalirebbe
a circa dodicimila anni fa? E se fosse vero che non sarebbe che l'ultima delle diverse ere che l'umanità ha attraversato sin dalla sua origine collocata a oltre 400.000 anni fa...
Nel flusso indefinito del tempo gran parte della storia è incisa nei sensi...
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dal film "300" del 2007... la scena in cui la regina di Sparta Gorgo, moglie di Leonida, viene abusata... |
E per Milo Manara, l'umanità è vissuta e si è civilizzata nella violenza, in un'intricata fusione tra sesso e cultura... non esiste un'era d'oro, e non importa quanto ci sforziamo di romanticizzare ed emulare le grandi civiltà del passato: nei secoli scorre lo stesso racconto brutale e violento. Ma quale potrebbe essere il messaggio di questo fumetto? Rimettere i piedi a terra e ammettere la nostra natura animalesca in una presa pessimistica ma realistica della vita, dove gli stessi schemi e comportamenti si ripetono all'infinito...
"Bolero"
la storia dell'uomo rivisitata e illustrata dal grande Milo Manara che la racconta con il suo straordinario disegno.
Con delle strisce sequenziali, efficaci ed eloquenti, descrive gli usi e i costumi dei popoli che si sono avvicendati nei secoli della storia umana, inserendovi soprattutto le varie amenità che gli esseri umani sono stati capaci di produrre: sesso senza pudore,
riproduzione selvaggia,
orrori e guerre da sempre e per sempre...
quando gli dei si scontrarono per l'ultima volta fra di loro...
quando gli dei si scontrarono sul Sinai...
quando gli dei si scontrarono a Mohenjo Daro...
fu quando gli dei se la videro brutta e decisero di non scontrarsi più fra di loro ma di far scontrare solo gli umani loro sottoposti...
Così raccontano i testi Assiri...
Sette anni dopo che il Vento del Male ebbe spazzato Sumer, la vita ricominciò ad affacciarsi nella regione. Ma Sumer, il grande impero che aveva sovrastato gli altri, era ora una terra occupata, retta da un ordine apparente, mantenuto con la forza delle armi, dalle truppe elamite nel sud e da soldati gutiani nel nord. Alcuni studiosi chiamano i decenni che seguirono la caduta di Ur, "un'età oscura" della storia mesopotamica. In realtà sappiamo poco di quegli anni travagliati. Solamente nell'anno 1953 a.C, le città di Sumer e Akkad vennero dichiarate di nuovo ufficialmente abitabili. Ma il ritorno ufficiale alla normalità non servì ad altro che a rinfocolare le vecchie rivalità tra gli dèi. E così, dall'alto della loro autorità, Anu ed Enlil accolsero finalmente la pretesa di Marduk di ottenere la supremazia sulla regione. Babilonia, e poi l'Assiria, divennero grandi. Sumer non esisteva più; ma in una terra lontana la sua eredità passò dalle mani di Abramo e Isacco suo figlio, a quelle di Giacobbe, colui che venne ribattezzato Isra-El.
Di Creta e di Micene...
Quando al loro est si era ormai affermato il potente impero ittita e il sanguinario potere assiro;
quando al loro sud ormai spadroneggiava l'impero egizio
Dall'egemonia di Creta a quella di Micene attraverso l'eruzione del vulcano a Santorini nel 1628 a.C.
"Atlantis", il film documentario sull'eruzione del vulcano Santorini...
Nessuna lotta può concludersi vittoriosamente se le donne non vi partecipano a fianco degli uomini. Al mondo ci sono due poteri: quello della spada e quello della penna. Ma in realtà ce n’è un terzo, più forte di entrambi, ed è quello delle donne.
Malala Yousafzai
E nel 1259 a.C.
le regine Puduhepa e Nefertari,
rispettivamente moglie di Hattušili III e moglie di Ramses il grande e, di conseguenza, rispettivamente regina degli Ittiti e regina degli egizi, si resero artefici entrambe del famoso "Trattato di Qadeš", considerato il più antico trattato di pace esistente. Il testo del trattato di pace di Qadeš appare ancor oggi un modello per l'equilibrio con cui è stato sancito, tanto che una sua copia è esposta nella sede dell'Onu a New York.
Il trattato, ritrovato sia nella versione egizia che in quella ittita, prevedeva un patto di non aggressione, il riconoscimento dei reciproci confini, regole sull'estradizione dei fuggitivi e un patto di mutua assistenza in caso di attacco da parte di terzi...
Che l'antica Grecia sia la culla della civiltà occidentale è per tutti, o quasi tutti, un dato di fatto, se
non un assioma. È nell'antica Grecia che nasce la poesia, l'arte, la scienza, la politica e altro
ancora, tutto ciò che chiamiamo cultura, tutto ciò che è segno, appunto, di civiltà. La sola
denominazione 'antica Grecia' evoca pensieri positivi di grandezza e bellezza, di rispetto e
ammirazione. Un'aura di nobiltà e di autorevolezza è da sempre associata all'antichità greca, non
a caso divenuta, insieme alla controparte romana, una antichità che chiamiamo "classica", cioè "di
prima classe", e, in quanto tale, superiore (come afferma Goethe) e insuperabile. L'antica civiltà greco-romana è stata da sempre considerata una 'civiltà di prima classe' conformemente al
significato che lo scrittore romano Aulo Gellio (II secolo d.C.) ha attribuito all'aggettivo latino classicus in riferimento
agli scrittori predecessori, tanto Greci quanto Romani, cioè: "[autori] di prima classe" (Notti Attiche XIX, 8.15). Il
termine allude ad una qualità di eccellenza e superiorità, qualità che sono comunemente ascritte, per l'appunto,
all'antichità 'classica'. Eppure, la prima manifestazione letteraria di quell'antica civiltà, e con essa, della nostra civiltà è
un poema di guerra, senza dubbio grandioso, in cui si narra di uccisioni e ferimenti, di sofferenza
e pianti, sia dei vinti che dei vincitori: l'Iliade di Omero. […] nessuno si affretti a tornare a casa non prima di aver giaciuto con una sposa dei
Troiani.
Iliade II, 354-355
fu la violenta passione amorosa di Paride per Elena, la figlia dello stupro da parte del solito Zeus su Leda regina di Sparta...
Già... Paride e quella famosa Troia ai tempi di Elena!!!
Un giorno sull’Olimpo si stava svolgendo il banchetto nuziale di Peleo e Teti ed erano stati invitati tutti, persino Ade e Proserpina (sovrani degli inferi), Ares (dio della guerra) e lo zoppo Efesto. Tutti tranne Eris, la dea della discordia.
Certo, si potrebbe obiettare che se sei la dea della lite e della contesa dovresti anche aspettartelo che non ti invitano. Invece Eris ci rimase male e se la legò al dito.
Eris andò nel giardino delle Esperidi, prese una mela d’oro, ci incise sopra “Alla più bella” e la fece rotolare sotto il tavolo delle dee.
Figurarsi!
Subito Era, Atena e Afrodite iniziarono a litigare e a contendersi la mela. Ogni dea voleva essere la più bella. Per porre fine alla contesa, le tre dee chiesero a Zeus di giudicare. Ma Zeus avvertì subito il pericolo – non per niente era il capo degli déi – per cui se ne guardò bene e passò quindi la patata bollente a Paride, ordinandogli di scegliere chi fosse la più bella. Paride schifò le tre dee e stabilì che la donna più bella del mondo era Elena di Troia, scatenando l’ira funesta delle dee. Il resto della storia la conoscete.
Elena ebbe in sposo Menelao principe di Micene che divenne re di Sparta. Sua sorella Clitennastra andò in sposa ad Agamennone fratello di Menelao e re di Micene... quando Elena, in preda ai furori uterini seguì il giovane Paride a Troia, Menelao chiese aiuto a suo fratello Agamennone... quell'Achille che poi fu ucciso da Paride...
Ed un affresco nella tomba tomba François di Vulci ci narra di un episodio della guerra di Troia (Iliade libro XXIII) che narra dei giochi funebri in onore di Patroclo. La parete sinistra del tablino è occupata dal grande "quadro" con il sacrificio dei prigionieri troiani da parte di Achille in onore di Patroclo. Achille in suo onore volle sacrificare dodici guerrieri troiani che uccise sgozzandoli. Davanti ad Achille, seduto a terra, il primo troiano piega la testa all’indietro e verso l’alto, ad incontrare lo sguardo di Achille che si piega ad afferrare per i capelli la vittima con la sinistra, mentre con la destra affonda la spada nella gola.
E ne "Le troiane", o Le troadi , una tragedia di Euripide, rappresentata per la prima volta nel 415 a.C. si narra delle immediate conseguenze della sconfitta di Troia che, dopo una lunga guerra, è infine caduta. Gli uomini troiani sono stati uccisi, mentre le donne devono essere assegnate come schiave ai vincitori. Cassandra, rifugiatasi nel tempio di Atena, trovata da Aiace di Locride e stuprata sul posto, viene data ad Agamennone; Ecuba ad Odisseo ed Andromaca (che divenne la sua concubina) a Neottolemo che immolò sulla tomba del padre Achille, Polissena una delle figlie di Priamo...
Cassandra predice le disgrazie che attenderanno lei stessa e il suo nuovo padrone una volta tornati in Grecia, ed il lungo viaggio che Odisseo dovrà subire prima di rivedere Itaca. Andromaca subisce una sorte terribile, poiché i Greci decidono di far precipitare dalle mura di Troia Astianatte, il figlio che la donna aveva avuto da Ettore, per evitare che un giorno il bambino possa vendicare il padre e porre fine alla stirpe achea. Neottolemo uccide Priamo percuotendolo a morte col cadavere di Astianatte. Successivamente Ecuba ed Elena si sfidano in una sorta di agone giudiziario, per stabilire le responsabilità dello scoppio della guerra. Elena si difende ricordando il giudizio di Paride e l'intervento di Afrodite, ma Ecuba svela infine la colpevole responsabilità della donna, fuggita con Paride perché attratta dal lusso e dall'adulterio.
In fine, il cadavere di Astianatte viene riconsegnato ad Ecuba per il rito funebre, Troia viene data alle fiamme, e le prigioniere vengono portate via mentre salutano per l'ultima volta la loro città. In tutto il dramma la presenza viva ed acuta del dolore si congiunge con la convinzione dell'eroicità della sventura di fronte alla vittoria dei distruttori.
Tale vittoria è però solo apparente, poiché ognuna delle protagoniste dell'opera trova il modo di reagire, a proprio modo, alla tremenda sventura che le ha colpite. I vincitori, invece, che sono poi alcuni dei più grandi eroi della mitologia greca, si comportano solo come insensati aguzzini, capaci della più bruta barbarie senza la minima remora. Le donne troiane insomma hanno perso tutto, ma non la loro dignità umana, che invece gli spietati soldati greci sembrano non aver mai posseduto.
[*Il professore... "Adesso ti interrogo sull'antica Grecia: hai studiato Troia?" *La studente: "No. Non ho studiato... ma non c'è bisogno di offendere!"]
Fino all'ira finale di Ulisse che fa strage dei proci per aver attentato all'integrità morale della sua casalinga perfetta, tutta casa e tela; e poi fa lavare il pavimento alle ancelle traditrici, prima di impiccarle...
E se avesse ragione l'ingegnere Felice Vinci...?
chissà!
Un popolo che in nome di un dio uccide e depreda esattamente come tutti gli altri popoli...
E i Galli Senoni guidati da Brenno e partiti dalla loro capitale Senigallia, mettono a ferro e fuoco Roma che subisce il sacco a seguito della sconfitta del 18 luglio del 387 a.C., uno degli episodi più traumatici della storia di Roma. I superstiti, incalzati dai Galli, si ritirarono in ordine sparso entro le mura di Roma, dimenticando di chiuderne le porte. L'irruzione dei Galli in Senato vide i senatori, seduti in modo composto sui propri scranni, tutti barbaramente massacrati. In questo contesto di caos e distruzione, si inserisce la figura leggendaria di Lucio Albinio che, semplice plebeo, aiutò le vergini Vestali a mettersi in salvo, fuggendo nella città di Cere.
500 a.C.
E Sparta resiste all'impero persiano...
Null'altro che "belligeranti governi" che sconfiggono altri "belligeranti governi"...
che sempre belligeranti sono...
mentre i popoli soffrono, guardano attoniti, subiscono soprusi e fame!
Alessandro III di Macedonia:
nato nel 356 a.C; salito sul trono macedone a soli venti anni; il figlio della violenza di Zeus su Olimpiade d'Epiro che in appena dodici anni di conquiste sconfisse il potente impero persiano arrivando a Babilonia dove trovò la morte ad appena 33 anni...
[Roma Vittoriosa...]
"Dove hanno fatto il deserto, ora lo chiamano pace."
Tacito, De vita et moribus Iulii Agricolae
Dopo di noi non ci sono più popoli, bensì solo il flagello peggiore, i Romani, alla cui prepotenza non fanno difesa la sottomissione e l’umiltà. Predatori del mondo intero, adesso che mancano terre alla loro sete di totale devastazione, vanno a frugare anche il mare: avidi se il nemico è ricco, arroganti se povero, gente che né l’oriente né l’occidente possono saziare; loro soli bramano possedere con pari smania ricchezze e miseria. Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, «dove fanno il deserto, lo chiamano pace». Ubi solitudinem faciunt, pacem appellant: proprio questa clausola chiosa il discorso vibrante di Calgaco, capo dei Britanni, che nell’84 d.C. sulle Highlands scozzesi con queste parole motivava i commilitoni alla resistenza...
E gli appassionati di Roma antica possono seguire questo link...
Tradizione vuole che un trovatello di nome Romolo, allattato al seno di una lupa e cresciuto in quelle Vie del Campo dell'Aventino tra rufe lupæ e reietti delle vicine città, il ventuno aprile 753 a.C. fondò una comune di ubriaconi. Ben pensarono al ratto delle vicine Sabine con cui diedero vita a quello che divenne il millenario impero di Roma...
A cavallo del 200 a.C.
a Vindobona, in Austria nel 180 d.C.
Le Colonne d’Ercole furono superate dai Fenici, dai Cartaginesi, dagli Etruschi, dai Greci, dagli Egiziani e così via. Insomma tutti i popoli che abitarono il Mediterraneo si spinsero, per curiosità o per necessità al di là delle Colonne d’Ercole. Non dobbiamo dimenticare che le coste Atlantiche dell’Europa erano abitate da popoli marinari ed i Veneti (Galli) ne sono una prova. Giulio Cesare fece una importante battaglia navale contro i Veneti (cioè i Galli) in pieno oceano Atlantico al largo delle coste francesi. La descrizione è puntuale. La flotta romana era comandata dall’ammiraglio Bruto ed era forte di 240 navi, la flotta dei veneti era forte di 220 navi più grandi di quelle romane. Vinta la battaglia Cesare chiede rinforzi a Roma per conquistare la Britannia e da Roma gli viene inviata una flotta che trasportava due legioni, cavalli compresi. Tutto questo è descritto nel De Bello Gallico senza alcuna enfasi perché era cosa normale andare oltre lo stretto di Gibilterra.
Cicerone, Plinio, Tolomeo, Seneca, Strabone, Plutarco, Diodoro Siculo e Giulio Cesare, solo per citarne alcuni, erano certi che il mondo fosse sferico – che fosse una sfera perfetta – e che ruotasse intorno al Sole. D’altro canto, spiegano molto bene che il giorno e la notte dipendono dal fenomeno di rotazione. Quello che è interessante sono invece le diverse spiegazioni date per comprendere il fatto che l’acqua degli oceani rimanesse allo stesso livello tutta intorno a questa “palla” che ruotava su se stessa nello spazio.
I Romani avevano un porto commerciale in India, Arikamedu, dove ogni anno, in età Imperiale, approdavano 150 navi mercantili scortate da navi militari romane. Sulla tomba di Augusto, a Largo Augusto Imperatore a Roma, è scritto: “Incrementò i traffici con l’India”. E navi romane giunsero in Cina. Sappiamo che San Paolo andò in Cina a predicare il Cristianesimo, e a Canton è stata trovata un’agenzia di cambio del II secolo d.C.. Sappiamo che navi romane giunsero in Indonesia dove si procuravano il pepe (che valeva più dell’oro) e spezie. E tracce della presenza romana sono state trovate in Corea, in Nuova Zelanda, e sappiamo che raggiunsero l’Australia. E’ certo che circumnavigarono l’Africa e a Nord sottomisero le Orcadi spingendosi fino in Islanda. Tiberio, per esempio navigò con la sua flotta lungo tutto il mar Baltico. Sappiamo che avevano un porto alle Isole Fortunate (le Canarie) e a Madeira. Ora, dato che erano a conoscenza che il mondo è sferico e che navigando lungo un parallelo si deve giungere dalla parte opposta allo stesso luogo, cosa li doveva fermare nell'arrivare nelle Americhe? E, in effetti, Romani andarono e tornarono dal Nuovo Continente, ma non sapevano che si trattava di una nuova terra. Erano convinti che si trattasse delle coste orientali dell’India, errore che rimarrà fino a Colombo. Anche se molti scienziati Greci avevano teorizzato che tra l’India e l’Europa doveva esserci un continente che divideva l’oceano in due, i Romani, al contrario, erano conviti della veridicità di quanto affermato da Aristotele e cioè “che si potesse raggiungere l’India navigando verso Ovest”. Si può dire che l’America era nota a tutti. I polinesiani ci andavano spesso ed hanno lasciato tracce genetiche evidenti ancor oggi. I cinesi e gli indiani la raggiunsero da Oriente, e da occidente sicuramente i Fenici, i Greci, i Cartaginesi e i Romani e forse anche dagli Etruschi. D’altro canto come avrebbe potuto l’Imperatore Giuliano affermare che “l’Oceano Atlantico è più grande del Mar Mediteranno, ma al pari di esso è stato completamente esplorato ed è sotto il dominio di Roma”?
Dal libro di Elio Cadelo, “Quando i Romani andavano in America”
Roma abbandona la Britannia...
La ricostruzione del volto di Beachy Head Lady, la donna che visse e morì nell'East Sussex in età romana circa 1700 anni fa...
Ovverosia quando nel IV secolo, la Britannia Romana era soggetta ad attacchi dall'esterno, i Sassoni da est e gli irlandesi da ovest che, combinati con una rivolta generale della guarnigione sul Vallo di Adriano, lasciò la Britannia Romana supina nel 367. E quando Costantino III divenne imperatore nel 407 la Britannia Romana giunse alla sua fine. Gli abitanti vennero costretti a badare alla propria difesa e al proprio governo, un fatto reso chiaro in un documento che l'Imperatore Flavio Augusto Onorio mandò loro nel 410. Un fatto che diede l'incipit alla saga di Re Artù, Ginevra, Lancillotto: il tempo di Excalibur e dei Cavalieri della Tavola Rotonda.
Il tentativo dei britanni di respingere l'invasione sassone...
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Ed è proprio intorno al V sec. d.C. che si colloca la figura di Ginevra... britanna che, al fianco di Artorio [il mitico re Arù]
cercò di colmare il vuoto di potere lasciato dai Romani in ritirata contrastando l'invasione degli Angli e dei Sassoni...
Come non ricordare la sua galeotta storia d'amore con Lancillotto...
Come non ricordare che sui sudati scritti che narravano la loro passione di sensi e di sesso
si consumò la tragedia di Paolo e Francesca...
quell'amor, ch'a nullo amato amar perdona. |
Se anche Sparta e Roma sono perite,
quale Stato può sperare di durare in eterno?
Jean Jacques Rousseau
E fu l'inizio del Medioevo...con gli angli e i sassoni che conquistarono l'isola britannica...
Ma sul finire del IX secolo d.C., quando l'Inghilterra era divisa in sette regni separati, le terre anglosassone sono gradualmente attaccate, saccheggiate e effettivamente governate dai vichinghi danesi in molte aree.
Le conquiste vichinghe...
sostantivo che si riferisce ai normanni [uomini del nord] che vivevano sulle coste e di pirateria...
IX - XI secolo d.C.
Il regno del Wessex rimase l'ultima roccaforte sassone importante contro i danesi. Fino all'arrivo del normanno Guglielmo che, nella battaglia di Hastings del 1066, sconfisse definitivamente i sassoni proclamandosi re d'Inghilterra...
[si fa la guerra per raggiungere la pace]
Talvolta è necessario che i buoni facciano la guerra contro i violenti, costretti dalla situazione...
Sant'Agostino
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Marion e Robin Hood,
storia d'amore al tempo di Riccardo Cuor di Leone e Saladino |
1492:
E arrivò la fine del nostro Medioevo...
I popoli europei, divenuti nazioni, non più sazi di brutalizzarsi fra di essi, rivolgono i loro voraci e insaziabili appetiti al resto del mondo
e inizia l'invasione europea delle Nuove Terre...
Ma quanto di quel Mondo è sopravvissuto alla cieca e barbarica mistica follia dei conquistadores?
Per secoli è stata celebrata come se fosse una storia di successo per l’intero pianeta. Ancora nel 1992, in occasione del cinquecentenario, in tutto il mondo si sono organizzate celebrazioni solenni. Il 12 ottobre rimane conosciuto nel mondo come il Columbus Day, ricorrenza che negli Usa è festa nazionale. Tra le tante pagine oscure della storia poche hanno goduto di una falsificazione tanto sfacciata quanto il genocidio dei nativi americani, dove i crimini commessi sono stati non solo rimossi ma anzi invertiti di senso e glorificati. Solo da pochi anni, a oltre mezzo millennio di distanza, si fa luce sulla vera storia della conquista delle americhe. La pagina più nera nella storia della civiltà occidentale.
L’avanzata della “nostra” società Occidentale è stata una tragedia che si è manifestata anche con la scolarizzazione forzata per gli indigeni di ogni dove: l’uomo bianco e civilizzatore ha ovunque arrestato e ucciso gli sciamani, perché considerati pericolosi dai colonizzatori per la loro forza e il loro carisma: ha obbligato alla conversione del pastore-cacciatore in operaio-minatore o contadino. Culture millenarie di caccia e raccolta, strettamente dipendenti da raffinati saperi ecologici, naturalistici, venatori, che usavano l’animismo come un collante cognitivo, sono state distrutte per meglio colonizzarle...
"Questa è Hollywood, prima di tutto"
semplicemente avvincente Hollywood...
Nel mentre l'Impero Ottomano, che si sovrappose all'impero Bizantino nel 1453, dichiarò la guerra santa all'Europa tentando di entrarvi espugnando Vienna, la sua porta d'ingresso, per ben due volte: nel 1529 e nel 1683...
Il Nord America durante il 1700...
Gli inglesi e i francesi invadono e si contendono il Nord America...
E il Sud America, nell'attuale Paraguay durante il 1700...
quando Portoghesi e Spagnoli lottavano per il loro diritto a schiavizzare le tribù locali...
The Patriot, film del 2000...
I coloni inglesi sconfiggono l'Inghilterra...
per i nativi di quello che era il loro mondo, non cambia nulla.
E i coloni europei,
autoproclamatisi "americani"
massacrano i nativi...
Nulla di così eclatante, in fondo, visto che l'Umanità non fa altro che massacrarsi sin dall'inizio della sua "civile" storia...
E nelle americhe, sia del nord che del sud, tra il 1492 e il 1890 sono stati sterminati un numero compreso i 70 e il 115 milioni di nativi. Di gran lunga il più duraturo e sanguinoso genocidio mai commesso nella storia umana...
Questo consente di classificare la “Conquista delle Americhe” come
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Indiani Seneca, una delle Sei Nazioni dei nativi americani irochesi.
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Il male...
Il male puro!
E durante le due presidenze di Andrew Jackson (1829-1837), gli Stati Uniti vissero un primo, importante sviluppo economico dando un primo grande impulso verso la conquista del West...
Vi è molto di folle nella vostra cosiddetta “civiltà”.
Come pazzi voi uomini bianchi correte dietro al denaro,
fino a che ne avete così tanto, che non potete vivere abbastanza a lungo per spenderlo.
Voi saccheggiate i boschi e la terra, sprecate i combustibili naturali. Come se dopo di voi non venisse più alcuna generazione che ha altrettanto bisogno di tutto questo.
Voi parlate sempre di un mondo migliore mentre costruite bombe sempre più potenti per distruggere quel mondo che ora avete.
Tatanga Mani, capo indiano della tribù degli Sioux Oglala, conosciuto come Toro Seduto.
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Bison at Yellowstone National Park, USA. ph Tom Murphy |
Si stima che prima dell'arrivo degli europei nel continente americano i bisonti fossero almeno cinquanta milioni. I nativi americani che abitavano le Grandi Pianure consideravano sacro questo animale. Ne cacciavano, per sopravvivere, circa 280.000 esemplari all'anno, quasi tutti maschi adulti, cercando di mantenerne sempre stabile il numero complessivo. Nella cultura di molte tribù il bisonte, oltre che essere identificato con il dio Wakan Tanka, era venerato perché sacrificava la sua vita per permetterne agli uomini di sopravvivere. Uccidere un bisonte e non consumare tutta la sua carne era considerato un sacrilegio. Nel 1884 poco più di trecento esemplari sopravvivevano alla mattanza operata dai cacciatori bianchi. La ferrovia aveva preteso il suo tributo di sangue. I bisonti oltre che essere considerati un pericolo per i movimenti dei treni, fornivano cibo in abbondanza agli operai che lavoravano sui binari.
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ph "Parco nazionale dei ghiacciai", 1913 un parco nazionale degli Stati Uniti situato nel Montana, al confine con le provincie canadesi dell'Alberta e della Columbia Britannica.
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Ma fu soprattutto il governo federale degli Stati Uniti ad incentivare con premi in denaro, il massacro dei bisonti sia per liberare nuove terre a disposizione degli allevatori sia, sopratutto, per privare i nativi della loro principale fonte di sussistenza. Come disse un generale americano "per sconfiggere le nazioni indiane hanno fatto più in pochi anni i cacciatori di bisonte, che i soldati in mezzo secolo."
I bisonti erano quasi estinti e con loro moriva la secolare cultura della prateria.
Toypurina (1760-1799) era una donna di medicina della nazione Tongva. È famosa per la sua opposizione al dominio coloniale da parte dei missionari spagnoli in California e per la sua parte nella ribellione del 1785 contro la missione spagnola di San Gabriel, dove reclutò 6 degli 8 villaggi che parteciparono all'attacco.
Non conosco alcuna specie di pianta, uccello o animale che non si sia estinta dopo l'arrivo dell'uomo bianco. L'uomo bianco considera la vita naturale degli animali come quella del nativo su questo continente: come un fastidio. Non c'è alcun termine nella nostra lingua con il significato di fastidio.
Orso in piedi
Gli europei lottano per il loro assurdo diritto a saccheggiare l'Africa,
culla dell'Umanità.
La tratta degli schiavi africani.
Iniziò XVI secolo da parte del “civile” uomo bianco verso una terra nel frattempo in piena colonizzazione a scapito dello sterminio dei suoi abitanti originari, gli Indiani d’America...
L'oppressore è schiavo quanto l'oppresso, perché chi priva gli altri della libertà è prigioniero dell'odio, è chiuso dietro le sbarre del pregiudizio e della ristrettezza mentale. L'oppressore e l'oppresso sono entrambi derubati della propria umanità.
[e poi arrivarono i totalitarismi]
Dire che il nazismo fu una follia, un caso teratologico di abnorme bestialità, è in parte un assolverlo, attribuendogli la mezza nobiltà della malattia. Fu, piuttosto, un aggregato di potere, cui l'occasione fu offerta dal desiderio di rivalsa non di un solo maniaco ma di un gruppo di mediocri pieni di livore, di frustrati intellettuali figli della mezza cultura e favoriti da una sciagurata coincidenza di coordinate spazio-temporali, di circostanze economiche, diplomatiche e ideologiche. [...] possiamo assimilare il nazismo alle grandi organizzazioni criminali diffuse oggi nel mondo [...]. [...] il nazismo fu la trionfante volgarità dei pizzicagnoli e dei ragionieri falliti.
Quirino Principe
Primo anno dell'occupazione tedesca in Francia. Il Colonnello delle SS Hans Landa, dopo un lungo e mellifluo interrogatorio, decima l'ultima famiglia ebrea sopravvissuta in una località di campagna. La giovane Shosanna riesce però a fuggire. Diventerà proprietaria di una sala cinematografica in cui confluirà un doppio tentativo di eliminare tutte le alte sfere del nazismo, Hitler compreso. Infatti, al piano messo in atto artigianalmente dalla ragazza se ne somma uno più complesso. Ad organizzarlo è un gruppo di ebrei americani guidati dal tenente Aldo Raine i quali non si fermano dinanzi a niente pur di far pagare ai nazisti le loro colpe. Quentin Tarantino colpisce ancora. La sua passione per il cinema di genere, unita al piacere di raccontare storie, lo porta a riscrivere la Storia ufficiale con un attentato [riuscito] a Hitler collocato nell'unico luogo in cui il regista americano può pensare si possa attuare una giustizia degna di questo nome: una sala cinematografica.
È solo al cinema che i cattivi muoiono quando devono e gli eroi si sacrificano o trionfano.
La scomparsa di un dittatore quale Hitler indusse il Giappone a deporre le armi immediatamente e pacificamente...
di Stalin, ultimo dittatore dell'Umanità, non sapemmo più niente...
e, da allora, vivemmo tutti felici e contenti...