πάντα ῥεῖ...
[ Nulla è più triste del tempo che s’eguaglia alla vita e alla morte. ]
Quanto tempo mi resta?
Non basterà mai...
Non basterà mai...
[ la caratteristica del tempo è una misurata indifferenza, tutto interessa un poco per brevissimo tempo, ogni cosa muore, deperisce, si consuma e sfoltisce nel forno della memoria.]
Morte è quanto vediamo da svegli;
quanto vediamo dormendo è sogno...
Eraclito
quanto vediamo dormendo è sogno...
Eraclito
Mi dispiace morire, si.
E non dimentico mai ciò che Anna Magnani mi disse tanti anni fa:
Oriana mia, non è giusto morire, visto che siamo nati.
Non dimentico neanche che quest’ingiustizia è toccata a miliardi e miliardi di esseri umani prima di me, che toccherà a miliardi e miliardi di esseri umani dopo di me. Però mi dispiace lo stesso. L’amo con passione la vita, mi spiego? Sono troppo convinta che la vita sia bella anche quando è brutta, che nascere sia il miracolo dei miracoli, vivere: il regalo dei regali. Anche se si tratta d’un regalo molto complicato, molto faticoso, a volte doloroso. E con la stessa passione odio la morte. La odio più di una persona da odiare e verso chi ne ha il culto provo un profondo disprezzo. Io non la capisco la morte, capisco soltanto che fa parte della vita, e che senza lo spreco che chiamo morte…non ci sarebbe la vita.
Oriana Fallaci, Lettera a un bambino mai nato
"Finisce sempre così. Con la morte. Prima, però, c'è stata la vita. È tutto sedimentato sotto il chiacchiericcio e il rumore. Il silenzio e il sentimento. L'emozione e la paura. Gli sparuti incostanti sprazzi di bellezza. E poi lo squallore disgraziato e l'uomo miserabile. Tutto sepolto dalla coperta dell'imbarazzo dello stare al mondo. Altrove, c'è l'altrove. Io non mi occupo dell'altrove. In fondo, è solo un trucco. Sì, è solo un trucco."
Paolo Sorrentino, La grande bellezza
È difficile morire,
a un certo momento
t’accorgi che le cose della vita finiscono.
È tutto.
Marguerite Duras
Sembrava che avessi sempre corso, ma sono sempre stato qui. Fermo. Non ricordo neppure da dove fuggivo, quando sono caduto qui dentro. Non sento neppure il mormorio di una preghiera. Buio non è ancora, ma presto lo sarà.
Bob Dylan
[ La gente piange se qualcuno muore, ma la persona morta non sta piangendo. ]
Quando morirò voglio che la gente suoni la mia musica,
perda il controllo e faccia tutto ciò che vuole.
Jimi Hendrix
Ormai sono tranquillo. Ormai più niente spero.
Ormai sul mio vuoto cuore
è scesa l'incoscienza benedetta
di neppur voler un'illusione.
Fernando Pessoa
Un uomo non muore mai
se c'è qualcuno che lo ricorda.
Ugo Foscolo
Non piangere sulla mia tomba.
Non sono qui.
Non sto dormendo.
Io sono mille venti che soffiano;
sono lo scintillio del diamante sulla neve
Sono il sole che brilla sul grano maturo
Sono la pioggia lieve d’autunno.
Quando ti svegli nella calma mattutina,
sono il rapido fruscio degli uccelli che volano in cerchio.
Sono la tenera stella che brilla nella notte.
Non piangere sulla mia tomba. Io non sono lì,
ma dove tu mi puoi ricordare
Canto degli Indiani Navajo
Non piangere sulla mia tomba.
Non sono qui.
Non sto dormendo.
Io sono mille venti che soffiano;
sono lo scintillio del diamante sulla neve
Sono il sole che brilla sul grano maturo
Sono la pioggia lieve d’autunno.
Quando ti svegli nella calma mattutina,
sono il rapido fruscio degli uccelli che volano in cerchio.
Sono la tenera stella che brilla nella notte.
Non piangere sulla mia tomba. Io non sono lì,
ma dove tu mi puoi ricordare
Canto degli Indiani Navajo
Nulla prendiamo e nulla poniamo; passiamo e dimentichiamo.
E il sole è sempre puntuale tutti i giorni.
Fernando Pessoa
Chi crede di avere una stanza,
una sicura dimora, una stabile residenza,
non vede su quale carro di nomadi e carovana,
in che scia di presenze, in quale flusso,
in quale leggero e rapido transito
scorre.
Cesare Viviani da Passanti
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pensieri che qualcuno pensa?
Fernando Pessoa
Non disprezzare il poco, il meno, il non abbastanza, l’umile, il non visto, il fioco, il silenzioso...
Perché quando saranno passati amori e battaglie, non resteranno il fuoco e il sublime,
il trionfo e la fanfara...
ma braci, un sorso d’acqua,
una parola sussurrata, una nota,
il poco, il meno...
il non abbastanza.
Stefano Benni
il trionfo e la fanfara...
ma braci, un sorso d’acqua,
una parola sussurrata, una nota,
il poco, il meno...
il non abbastanza.
Stefano Benni
Tutti escono dalla vita come se vi fossero entrati da poco [...] Nessuno ha concluso niente; rimandiamo sempre tutto al futuro.
Epicuro
Marguerite Yourcenar, da Fuochi
[ è già finita, non resta che finire ]
di una vita non rimane quasi niente
e quello che rimane, spesso, non è vero.
Giuliano Mesa
Forse la vita è un'eco:
ciò che tu doni, ti ritorna.
Ciò che tu semini, lo raccogli.
Ciò che tu dai, lo ricevi
e quello che vedi negli altri, esiste in te.
ciò che tu doni, ti ritorna.
Ciò che tu semini, lo raccogli.
Ciò che tu dai, lo ricevi
e quello che vedi negli altri, esiste in te.
[ Alla vita quando sarà finita voglio dire questa cosa ]
e gliela dico adesso:
e gliela dico adesso:
non credere che io sia stato in te
ho al massimo spiato dal bordo
neppure sono nato
e chi ha provato a farmi nascere
alla fine si è arreso.
Franco Arminio
Non sono stato niente.
Non potevo essere mai niente.
Non potevo che voler essere niente.
A parte questo, ho avuto dentro me tutti i sogni del mondo.
Fernando António Nogueira Pessoa
Fernando António Nogueira Pessoa
So che ho vissuto male. Sono stata una miscela imperfetta di furia e malessere, ho camminato sull’orlo di una terrazza, ho mangiato vetri, un misto di inganno e odio, di squallore e di canzoni, di rischio e perversione. Ho cicatrici di arma da fuoco, di coltellate e di disamore.
Efraim Medina Reye
[ Una strada c’è nella vita ]
e la cosa buffa è che te ne accorgi solo quando è finita.
Tiziano Terzani, da La fine è il mio inizio
Tiziano Terzani, da La fine è il mio inizio
Piangere succhiare bere mangiare
dormire aver paura
Amare
Giocare camminare parlare andare avanti ridere
Amare
Imparare scrivere leggere contare
Battersi mentire rubare uccidere
Amare
Pentirsi odiare fuggire ritornare
Danzare cantare sperare
Amare
Alzarsi andare a letto lavorare produrre
Innaffiare piantare mietere cucinare lavare
Stirare pulire partorire
Amare
Allevare educare curare punire baciare
Perdonare guarire angosciarsi aspettare
Amare
Lasciarsi soffrire viaggiare dimenticare
Raggrinzirsi svuotarsi affaticarsi
[ Morire.]
Ágota Kristóf, “Chiodi”
Amare
Imparare scrivere leggere contare
Battersi mentire rubare uccidere
Amare
Pentirsi odiare fuggire ritornare
Danzare cantare sperare
Amare
Alzarsi andare a letto lavorare produrre
Innaffiare piantare mietere cucinare lavare
Stirare pulire partorire
Amare
Allevare educare curare punire baciare
Perdonare guarire angosciarsi aspettare
Amare
Lasciarsi soffrire viaggiare dimenticare
Raggrinzirsi svuotarsi affaticarsi
[ Morire.]
Ágota Kristóf, “Chiodi”
Vorrei riacchiappare il tempo
la polvere dorata della sua corsa mi resta tra le dita...
la polvere dorata della sua corsa mi resta tra le dita...
Nâzım Hikmet
Non so troppo bene se sogno o se ricordo, se ho vissuto la mia vita o se l’ho sognata. Il ricordo, come il sogno, mi fa sentire profondamente l’irrealtà, l’evanescenza del mondo, immagine fuggitiva nell'acqua mossa, fumo colorato. Come può disperdersi ciò che sta chiuso in contorni solidi? La realtà è infinitamente fragile, precaria, tutto ciò che ho vissuto aspramente diventa triste e dolce. Voglio trattenere tutto ciò che niente può trattenere. I fantasmi. Sono un fantoccio di neve che sta sciogliendosi. Scivolo, non posso trattenermi, mi separo da me stesso. Sono sempre più lontano, un profilo e poi un puntino nero. Il mondo gelerà. Un’insensibilità polare ha già cominciato a stendersi sopra di noi. E poi ci sarà un gran sole che farà sciogliere i blocchi di ghiaccio, e poi ci sarà un vapore, e anche la bruma si dissiperà nella luce azzurra. Non resterà più alcuna traccia.
Eugène Ionesco, Passato presente.
[ Io non sono né saggio né ignorante. ]
Ho provato gioie. È troppo poco dire: sono vivo, e questa vita mi dà il piacere più grande. La morte, allora? Quando morirò (forse tra breve), conoscerò un piacere immenso. Non parlo del pregustare la morte che è insulso e spesso sgradevole. Il soffrire abbrutisce. La grande verità di cui sono sicuro è invece questa: provo nel vivere un piacere senza limiti e avrò nel morire una soddisfazione senza limiti.
La mia esistenza è migliore di quella degli altri? Può darsi. Ho un tetto, molti non ce l’hanno. Non ho la lebbra, non sono cieco, vedo il mondo, fortuna immensa. Lo vedo, questo giorno fuori del quale non è niente. Chi potrebbe sottrarmelo? E sparendo questo giorno, io sparirò con lui, pensiero, certezza che mi trasporta.
Gli uomini, specie bizzarra, vorrebbero sfuggire alla morte. E alcuni gridano, morire, morire, perché vorrebbero sfuggire alla vita. «Ma quale vita, mi uccido, mi arrendo.» Ciò è pietoso, strano, è un errore.
Ho incontrato tuttavia degli esseri che non hanno mai detto alla vita, taci, e alla morte, vattene. Quasi sempre delle donne, creature belle. Quanto agli uomini, il terrore li assedia, la notte li ferisce, vedono i loro progetti annientati, il loro lavoro ridotto in polvere, restano sbigottiti, loro, così grandi, che volevano costruire un mondo, ma tutto sprofonda.
Maurice Blanchot, La follia del giorno
La mia esistenza è migliore di quella degli altri? Può darsi. Ho un tetto, molti non ce l’hanno. Non ho la lebbra, non sono cieco, vedo il mondo, fortuna immensa. Lo vedo, questo giorno fuori del quale non è niente. Chi potrebbe sottrarmelo? E sparendo questo giorno, io sparirò con lui, pensiero, certezza che mi trasporta.
Gli uomini, specie bizzarra, vorrebbero sfuggire alla morte. E alcuni gridano, morire, morire, perché vorrebbero sfuggire alla vita. «Ma quale vita, mi uccido, mi arrendo.» Ciò è pietoso, strano, è un errore.
Ho incontrato tuttavia degli esseri che non hanno mai detto alla vita, taci, e alla morte, vattene. Quasi sempre delle donne, creature belle. Quanto agli uomini, il terrore li assedia, la notte li ferisce, vedono i loro progetti annientati, il loro lavoro ridotto in polvere, restano sbigottiti, loro, così grandi, che volevano costruire un mondo, ma tutto sprofonda.
Maurice Blanchot, La follia del giorno
E ben presto senza domande.
Daniel Pennac
Ma se la Vita che passa è
come una vecchia puttana sdentata
che aspetta l'ultimo cliente e ride di noi,
sarà mai possibile rappresentare la morte con belle forme innamorate di noi?
che aspetta l'ultimo cliente e ride di noi,
sarà mai possibile rappresentare la morte con belle forme innamorate di noi?
Joe Black [la morte] s'innamora della bella Susan tanto da volerla portare con se quando dovrà andarsene via con Bill, il padre di Susan, che era venuto a prendere... Bill fatica non poco a far comprendere all'innamorato Joe come Susan abbia tutta una vita davanti e che sarebbe profondamente ingiusto negargliela... Joe, alla fine, riesce a comprende e la storia ha, in parte, un lieto fine.
[ E lo spirito siciliano insegna?]
"Vittì 'na crozza"
una canzone, qui interpretata dalla pugliese Rosanna Fratello nel 1971, che rispecchia lo spirito siciliano che guarda al passato, alla sua storia, alle tradizioni, all’animo spesso malinconico dei siciliani sfruttati, privati della libertà, oppressi e dominati da vari popoli ma sempre pronti a prendere il meglio dei dominatori, anzi a unire la propria cultura con quella dei dominatori arricchendo la cultura siciliana e proiettandola così alla modernità e al futuro...
È ritenuta la canzone siciliana più conosciuta fuori dalla Sicilia e spesso viene identificata con la Sicilia, anzi viene portata a vessillo canoro della Sicilia. Varie sono le versioni cantate...
Ma l’argomento trattato non è per niente allegro e mal si adatta, solo forzandolo, con quel gioioso "trallalleru" inserito nelle versioni più recenti di stampo folkloristico e commerciale così pure mal si adattano le altre strofe aggiunte in seguito in cui si privilegiano le bellezze della Sicilia, il suo splendido mare e il focoso Etna. La canzone è veramente triste, ma dà uno spaccato filosofico della vita, l’accettazione di averla vissuta e di trovarsi davanti al mistero della morte. E con l’aggiunta del "trallalleru" è diventato un canto da cantare in gita o con gli amici in momenti allegri e spensierati senza accorgersi per niente del tema triste e doloroso della canzone...
una canzone, qui interpretata dalla pugliese Rosanna Fratello nel 1971, che rispecchia lo spirito siciliano che guarda al passato, alla sua storia, alle tradizioni, all’animo spesso malinconico dei siciliani sfruttati, privati della libertà, oppressi e dominati da vari popoli ma sempre pronti a prendere il meglio dei dominatori, anzi a unire la propria cultura con quella dei dominatori arricchendo la cultura siciliana e proiettandola così alla modernità e al futuro...
È ritenuta la canzone siciliana più conosciuta fuori dalla Sicilia e spesso viene identificata con la Sicilia, anzi viene portata a vessillo canoro della Sicilia. Varie sono le versioni cantate...
Ma l’argomento trattato non è per niente allegro e mal si adatta, solo forzandolo, con quel gioioso "trallalleru" inserito nelle versioni più recenti di stampo folkloristico e commerciale così pure mal si adattano le altre strofe aggiunte in seguito in cui si privilegiano le bellezze della Sicilia, il suo splendido mare e il focoso Etna. La canzone è veramente triste, ma dà uno spaccato filosofico della vita, l’accettazione di averla vissuta e di trovarsi davanti al mistero della morte. E con l’aggiunta del "trallalleru" è diventato un canto da cantare in gita o con gli amici in momenti allegri e spensierati senza accorgersi per niente del tema triste e doloroso della canzone...
[e alla fine abbandoni questo mondo in un orgasmo]
tchin tchin...
Tanto per cominciare si dovrebbe iniziare morendo, e così tricchete tracchete il trauma è bello che superato. Quindi ti svegli in un letto di ospedale e apprezzi il fatto che vai migliorando giorno dopo giorno. Poi ti dimettono perché stai bene e la prima cosa che fai è andare in posta a ritirare la tua pensione e te la godi al meglio. Col passare del tempo le tue forze aumentano, il tuo fisico migliora, le rughe scompaiono.
Poi inizi a lavorare e il primo giorno ti regalano un orologio d'oro. Lavori quarant'anni finché non sei così giovane da sfruttare adeguatamente il ritiro dalla vita lavorativa. Quindi vai di festino in festino, bevi, giochi, fai sesso e ti prepari per iniziare a studiare. Poi inizi la scuola, giochi con gli amici, senza alcun tipo di obblighi e responsabilità, finché non sei bebè. Quando sei sufficientemente piccolo, ti infili in un posto che ormai dovresti conoscere molto bene. Gli ultimi nove mesi te li passi flottando tranquillo e sereno, in un posto riscaldato con room service e tanto affetto, senza che nessuno ti rompa i coglioni. E alla fine abbandoni questo mondo in un orgasmo!
Woody Allen
Poi inizi a lavorare e il primo giorno ti regalano un orologio d'oro. Lavori quarant'anni finché non sei così giovane da sfruttare adeguatamente il ritiro dalla vita lavorativa. Quindi vai di festino in festino, bevi, giochi, fai sesso e ti prepari per iniziare a studiare. Poi inizi la scuola, giochi con gli amici, senza alcun tipo di obblighi e responsabilità, finché non sei bebè. Quando sei sufficientemente piccolo, ti infili in un posto che ormai dovresti conoscere molto bene. Gli ultimi nove mesi te li passi flottando tranquillo e sereno, in un posto riscaldato con room service e tanto affetto, senza che nessuno ti rompa i coglioni. E alla fine abbandoni questo mondo in un orgasmo!
Woody Allen
[La morte] la trovo disdicevole, citando una celebre battuta.
Ma l'aspetto con serenità.
Andrea Camilleri
La vita deve essere vissuta
azzannandola,
sbranandola,
divorandola...
perché oggi respiri, sorridi, progetti, sogni...
ma tutto ciò si dissolve all'improvviso...
un saluto da Lucio Dalla
il cantante del buonumore che ci ha lasciato il primo marzo 2012.
ritratto del cantante Lucio Dalla realizzato con le macchie dell'anello della tazza di caffè... |
"non l'hai capito ancora
che siamo stati sempre in guerra...
in guerra con noi stessi,
tra video e giornali
e noi sempre più lessi
a farci abbindolare
con la nostra indifferenza,
e la passione per le cose...
come ad esempio una canzone,
mentre la stai cantando
di là qualcuno muore
qualcun altro sta nascendo
è il gioco della vita,
la dobbiamo preparare...
che non ci sfugga dalle dita
come la sabbia in riva al mare"
[ Mutiamo tutti, da un giorno all'altro ]
per lente e inconsapevoli evoluzioni, vinti da quella legge ineluttabile del tempo che oggi finisce di cancellare ciò che ieri aveva scritto nelle misteriose tavole del cuore umano.
Grazia Deledda, da Versi e prose giovanili
La morte può essere crudele, ingiusta, traditrice…
Ma solo la vita riesce a essere oscena, indegna, umiliante.
Frida Kahlo
Ma solo la vita riesce a essere oscena, indegna, umiliante.
Frida Kahlo
Alla fine scoprirai che le cose più leggere son le uniche
che il vento non è riuscito a portar via
un ritornello antico
una carezza al momento giusto
lo sfogliare un libro di poesie
l’odore stesso che aveva un giorno il vento.
Mário Quintana
Il resto è sogno, interrotto da qualche insignificante sprazzo di veglia.
Manlio Sgalambro
[ Era una notte incantevole, una di quelle notti che succedono solo se si è giovani ]
E ti chiedi: dove sono mai i tuoi sogni?
E scuoti la testa, dici: come volano in fretta gli anni!
E di nuovo ti chiedi: cosa hai fatto dei tuoi anni?
Dove hai sepolto il tuo tempo migliore?
Hai vissuto o no?
Fedor Dostoevskij, da Le notti bianche
«Risplendere sempre,
risplendere dappertutto,
fino all’ultimo degli estremi giorni,
risplendere, e basta!
Ecco la parola d’ordine, mia e del sole.»
Vladimir Vladimirovič Majakovskij.
”La morte non esiste, figlia. La gente muore solo quando viene dimenticata", mi spiegò mia madre poco prima di andarsene. "Se saprai ricordarmi, sarò sempre con te".
Isabel Allende
Il vero problema non è morire; è arrivare alla morte con alle spalle una vita.
Giorgio Gramolini
[ Congedo alla sapienza e congedo all’amore. ]
Di questo, sono certo: io
son giunto alla disperazione
calma, senza sgomento.
Scendo.
Buon proseguimento
Buon proseguimento
Giorgio Caproni, da Congedo
[chiedo vènia a coloro i quali il mio esistere ha arrecato fastidio]
Mi sembra che le persone a una a una vadano silenziosamente cadendo
giù dal bordo del mondo sul quale mi trovo io.
Tutti procedono in direzione di quel bordo che da qualche parte deve esserci, e di colpo spariscono.
Haruki Murakami
Non avvicinarti alla mia tomba piangendo.
Non ci sono.
Non dormo lì.
Io sono come mille venti che soffiano.
Io sono come un diamante nella neve, splendente.
Io sono la luce del sole sul grano dorato.
Io sono la pioggia gentile attesa in autunno.
Quando ti svegli la mattina tranquilla, sono il canto di uno stormo di uccelli.
Io sono anche le stelle che brillano, mentre la notte cade sulla tua finestra.
Perciò non avvicinarti alla mia tomba piangendo.
Non ci sono.
Io non sono morto.
Mary Elizabeth Frye
[ La vita continuò perché la vita continua, e il tempo passò, perché il tempo passa.]
La prospettiva delle molteplici vite...