E le sciamane divennero streghe...
"È questa la mia definizione di Strega:
una persona che presta attenzione alla presenza del Divino."
Phyllis Curott
un lunghissimo periodo che ha preceduto gli ultimi seimila anni di violenza sotto il dominio di uno sciovinismo maschile che ha creato il mito dell'inferiorità della donna...
Il patriarcato e la sua paura della donna hanno introdotto la monogamia e il matrimonio e hanno relegato la donna a occuparsi solo della famiglia. Sono nate le religioni monoteiste dell’Ebraismo e in seguito dell’Islamismo e del Cristianesimo, che hanno operato una mirata demonizzazione della donna. Il culto della Dea ha provato a resistere di nascosto ma con grosse difficoltà, soprattutto nelle epoche di maggiore intolleranza della Chiesa, come dimostra il numero agghiacciante di donne uccise in Europa nel Medioevo durante la “caccia alle streghe”: nove milioni. Quello che era in palio era il controllo dei territori e del potere. Con la forza è stato strappato alle donne.
In principio ci fu Lilith e, dopo di lei, la caccia alle streghe, gli esorcismi... in un unico tratto universale che accomuna tutte le donne: se non si è prede*vittime, allora si è mostri.
Il mostro non è nient’altro che un essere reso deforme e spaventoso perché fuori controllo, e cosa, nella concezione patriarcale, può essere più fuori controllo di una donna libera?
Gli uomini posso desiderare e inseguire il sesso, le donne devono fuggire oppure essere vittime del desiderio maschile; gli uomini sono predatori e le donne prede; gli uomini penetrano e le donne sono penetrate. Le donne si avviano al loro destino di mostro quando il loro corpo muta, quando avvengono le prime mestruazioni, quando autonomia e identità si scontrano e sovvertono gli unici tre ruoli che da sempre scandiscono in maniera perentoria le loro vite: figlia, moglie, madre. Le donne riescono a sfuggire al loro destino di mostro solo se aderenti a quei principi di castità e abnegazione che dovrebbero contraddistinguere la figura femminile...
Il mostruoso femminile, un saggio fluido e potente che analizza il modo in cui la cultura di massa e la realtà del patriarcato si influenzano a vicenda.
"L'umanità ha sempre avuto paura delle donne che volano..."
E le fecero diventare streghe... e le donne divennero streghe ma "non" nel senso che intendevano loro...
loro rimasero semplicemente donne che facevano riferimento alle forze della natura... rimasero pazientemente retaggio di una “religione” ancestrale di matrice femminile*lunare...
e silenziosamente urlarono che essere strega significava essere
guaritrice, aiutante, insegnante,
cercatrice, donatrice, guerriera,
protettrice di tutte le cose...
“C’è sempre un luogo dove, se ascolti attentamente nella notte, udirai una madre raccontare una storia e al termine del racconto fare questa domanda:
‘Ou libéré?’ Sei libera, figlia mia?”
Edwidge Danticat, “Breath, Eyes, Memory”
"Hanno fatto del bene, meritavano un premio. L’ebbero. Le compensarono con torture e roghi. S’escogitarono appositi supplizi, inediti strazi. Venivano giudicate in massa e condannate per una parola. Mai ci fu più spreco di vite umane."
Jules Michelet
Ci hanno divise, ci hanno scisse, raccontandoci che non potevamo essere entrambe, contemporaneamente. Che dovevamo scegliere tra l'una e l'altra.
Perciò, oggi, una donna che ritorna a sé, lasciando che Penelope e Circe convivano armoniosamente, è un miracolo potente.
Un miracolo che innamora.
Antonia Storace
Phyllis Curott
"Quando si diventa forti?" domandò.
La strega con un sorriso rispose:
"Quando si impara a non danneggiare nessuno."
Alejandro Jodorowsky
Dopo le lunghe sofferenze inflitte alla giovane donna, il vescovo decise che occorreva una punizione esemplare, e la condannò al rogo, precorrendo i bui tempi futuri. Petronilla fu bruciata viva la domenica di 3 novembre 1324, a Kilkennw, in Irlanda; la prima di una lunga serie di donne e uomini mandati a morte sia in Europa sia negli Stati Uniti nei secoli successivi.
ph Roberto Ferri |
Hanno fatto del bene, meritavano un premio.
L’ebbero.
Le compensarono con torture e roghi.
S’escogitarono appositi supplizi, inediti strazi.
Venivano giudicate in massa e condannate per una parola.
Mai ci fu più spreco di vite umane.
Jules Michelet
Friedrich von Spee, confessore delle streghe condannate al rogo di Wurzburg, 1631
torturate e uccise
dalla Chiesa Cattolica
nell' arco di cinque secoli...
Storicamente, i primi inquisitori vennero creati da Papa Lucio III, supportato da Federico Barbarossa durante il Concilio di Verona del 1184 ca. Tale istituto venne poi perfezionato dai Papi che salirono sul trono di San Pietro, fino a quando non venne “testato” su larga scala per cercare di reprimere il primo movimento eretico che stava iniziando a discutere la fede cattolica: il movimento cataro, il quale si sviluppò nella Francia Meridionale e nell’Italia Settentrionale.
Dopo la persecuzione degli Albigesi, Innocenzo III e Domenico di Guzmán, divenuto in seguito Santo, decisero che la caccia contro le eresie non si poteva fermare, perché molti altri rami secchi avrebbero minato la diffusione del Cristianesimo. Nel 1233 la Santa Romana Chiesa decise di creare nel convento di San Domenico a Bologna un vero e proprio tribunale dell’Inquisizione. Fu uno dei tribunali più spietati e violenti dell’epoca, soprattutto nell’accanimento contro le donne accusate di stregoneria. Le vittime erano principalmente astrologhe, erboriste o prostitute, quasi tutte proveniente dai ceti più poveri. Fondarono pertanto questo tribunale, composto da Domenicani e Francescani, famosi per l’austerità della loro Regola e della loro vita. L'uso della tortura all'interno dei tribunali inquisitori venne istituito nel 1252 con la bolla
"Ad extirpanda" introdotta da papa Innocenzo IV. L’unico compito che dovevano assolvere era quello di scovare i segni del “demonio” sul corpo degli accusati, usando qualsiasi mezzo, e di comminare la giusta pena, il fuoco purificatore. Gli inquisitori divennero di fatto un esercito di sicari, di delatori, di funzionari spietati e freddi magistrati che agivano tutti nel nome di Cristo. Il messia storico era stato da tempo dimenticato: ora rimaneva soltanto il Cristo del Vaticano. E quella figura crocifissa divenne la giustificazione ultima di una serie di atti ed orrori di cui la Chiesa porterà per sempre il peso sulla coscienza. La secolarizzazione e le teorie nazionali iniziarono a far assumere alla religione un ruolo di secondo piano. Pertanto, molti Stati cominciarono a sradicare tale istituzione dai loro confini. Invece, nello Stato Pontificio tale istituzione, il Santo Uffizio (il tribunale che costrinse Galileo ad abiurare le sue teorie), rimase attivo, anche senza applicare torture e omicidi, fino al 1908 quando poi venne riformato. Nel 1965 papa Paolo VI operò una riforma del Santo Uffizio, partendo dal principio che «la fede si difende meglio promuovendo la dottrina» e cambiò il nome in quello di Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede. In questa logica, l’anno successivo abolì, dopo quattro secoli, l’Indice dei Libri proibiti.
dalla Chiesa Cattolica
nell' arco di cinque secoli...
Dopo la persecuzione degli Albigesi, Innocenzo III e Domenico di Guzmán, divenuto in seguito Santo, decisero che la caccia contro le eresie non si poteva fermare, perché molti altri rami secchi avrebbero minato la diffusione del Cristianesimo. Nel 1233 la Santa Romana Chiesa decise di creare nel convento di San Domenico a Bologna un vero e proprio tribunale dell’Inquisizione. Fu uno dei tribunali più spietati e violenti dell’epoca, soprattutto nell’accanimento contro le donne accusate di stregoneria. Le vittime erano principalmente astrologhe, erboriste o prostitute, quasi tutte proveniente dai ceti più poveri. Fondarono pertanto questo tribunale, composto da Domenicani e Francescani, famosi per l’austerità della loro Regola e della loro vita. L'uso della tortura all'interno dei tribunali inquisitori venne istituito nel 1252 con la bolla
"Ad extirpanda" introdotta da papa Innocenzo IV. L’unico compito che dovevano assolvere era quello di scovare i segni del “demonio” sul corpo degli accusati, usando qualsiasi mezzo, e di comminare la giusta pena, il fuoco purificatore. Gli inquisitori divennero di fatto un esercito di sicari, di delatori, di funzionari spietati e freddi magistrati che agivano tutti nel nome di Cristo. Il messia storico era stato da tempo dimenticato: ora rimaneva soltanto il Cristo del Vaticano. E quella figura crocifissa divenne la giustificazione ultima di una serie di atti ed orrori di cui la Chiesa porterà per sempre il peso sulla coscienza. La secolarizzazione e le teorie nazionali iniziarono a far assumere alla religione un ruolo di secondo piano. Pertanto, molti Stati cominciarono a sradicare tale istituzione dai loro confini. Invece, nello Stato Pontificio tale istituzione, il Santo Uffizio (il tribunale che costrinse Galileo ad abiurare le sue teorie), rimase attivo, anche senza applicare torture e omicidi, fino al 1908 quando poi venne riformato. Nel 1965 papa Paolo VI operò una riforma del Santo Uffizio, partendo dal principio che «la fede si difende meglio promuovendo la dottrina» e cambiò il nome in quello di Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede. In questa logica, l’anno successivo abolì, dopo quattro secoli, l’Indice dei Libri proibiti.
All’interno dei confini dello Stato del Vaticano a Roma, ancora oggi quindi, è presente un organismo che ha le sue radici nel Sant’Uffizio dell’Inquisizione e il cui compito è tutelare la dottrina della Chiesa Cattolica: la "Congregazione per la dottrina della fede".
E così scrisse, a proposito degli orrori dell'Inquisizione, Frederich Spee, un gesuita del Seicento: “Le accompagnavo al rogo e sapevo che erano tutte innocenti. E poteva capitare a chiunque“. E infatti capitò a milioni di donne in tutta Europa, bruciate vive perché troppo libere intellettualmente e sessualmente.
L’olocausto più grande della storia ai danni del mondo femminile, ma che essendo stato compiuto da apparati di Potere, quali la Chiesa Cattolica non viene ricordato ne onorato in nessun libro di storia, in nessuna trasmissione televisiva, in nessun giornale.
trova sempre una donna a cui dare la colpa.
Come l'ago della bussola segna il nord,
così il dito accusatore dell'uomotrova sempre una donna a cui dare la colpa.
Khaled Hosseini: da Mille splendidi soli
Dal 1257 al 1816 l’Inquisizione torturò e bruciò sul rogo milioni di persone innocenti. Erano accusate di stregoneria e di eresia contro i dogmi religiosi e giudicate senza processo, in segreto, col terrore della tortura. Se “confessavano” erano dichiarate colpevoli di stregoneria, se invece “non confessavano” erano considerate eretiche, e poi arse sul rogo. Non sfuggiva nessuno.
Un regime del terrore che durò più di cinque secoli, sotto la benedizione di almeno 70 papi, tutti in qualche modo compromessi con questi orrendi crimini...
Alcune erano sottoposte alla prova della pietra al collo, la presunta colpevole veniva cioè gettata in acqua legata a una pietra. Se annegava era innocente, se invece restava a galla era una strega … in ogni caso moriva!
In tre secoli alcuni storici hanno stimato che furono sterminate nove milioni di streghe, all’80% donne e bambine. Le donne venivano violentate oltre che torturate; i loro beni erano confiscati fin dal momento dell’accusa, prima del giudizio, poiché nessuno era mai assolto.
Il mio destino è oramai segnato. 1528, il giorno è arrivato. La stanza in cui mi portano è buia e fredda, fa paura. Due uomini e il Giudice entrano. Mi guardano, mi spogliano, mi osservano ancora con occhi indagatori e mi fanno sempre le stesse domande. Vogliono le risposte che si aspettano che dica. Dico tutto ciò vogliono loro che dica: ho terrore! Procedono ugualmente. Parlo non sopporto il dolore, ho il corpo in pezzi, mi sistemano le spalle, mi vogliono a posto. Mi fanno ancora più male... Il mio parlare non basta... Il dolore mi offusca la mente, mi toglie il respiro. Cado a terra, mi pare quasi di rimbalzare, mi hanno slegato le articolazioni. La ruota mi attende.
Mi devono punire. Sono sfinita, quasi cieca, il mio corpo è straziato. Sono alla fine. Ma il mio carnefice ha bisogno delle parole che dico, quasi a voler giustificare con la tortura la lussuria che sente crescere dentro, a voler soffocare lo stravolgimento che prova a sentirmi parlare di orge, di corpi avvinghiati al chiaro di luna, di piacere carnale. Il dolore che mi infligge lo rende rosso in volto. Lo vedo. Sento il suo fiato corto. Potrebbe smettere, ma ciò che fa alla fine gli piace. Hanno finito, è pago... Sono in cella da sola, ombra di me stessa, della donna che ero, non ho più le ossa al loro posto. Non gli darò la soddisfazione di piegarmi, la possibilità di finirmi. Ho sempre lottato, tutta la vita, lo farò ancora. Muoio, ma per mano mia. Un chiodo mi è amico. Nella mia gola trova la strada, per due volte. Sento il sangue fluire, la vita scivolare via. Le fiamme purificatrici non mi avranno, muoio strega, ma muoio libera.
io ero legata a quel palo in mezzo alla piazza. Non c'ero solo io, no di certo. Eravamo tante, troppe.
Nella vita mi ero spaccata in quattro per aiutare il prossimo e ora, bèh... ora nessuno aiutava me. Gli sguardi della folla, erano un misto di odio, terrore e disgusto. Tra loro, c'erano anche quelli che nei miei ventisei anni di vita - pochi, lo so - avevo aiutato. Ero nata così, con quel dono per le erbe, quella capacità innata di mescolarle un po' qua e là, e salvare la gente dalle malattie e dai malanni. Non era colpa mia. Non era giusto. Le ragazze vicino a me, tremavano e piangevano. Solo io restavo a guardare tutti con rassegnazione e delusione. Avevo aiutato. Avevo salvato. E ora... ora nessuno salvava me.
Condannata da una giuria di persone estremiste. Al rogo. E per cosa? Per aver aiutato. Mi avevano accusato di magia. Di essere una strega. E anche se fosse? E anche se le mie ave fossero state streghe e io come loro? Non avevo fatto del male a nessuno. Non avevo ucciso nessuno. AVEVO SOLO AIUTATO. L'uomo che teneva in mano la fiaccola, ci guardava con disgusto e con un fare lascivo ma non volevo fosse l'ultima cosa del mondo che mi sarebbe rimasta in testa. Avevo sentito di ragazze che prima di essere messe al rogo, avevano subito stupri di ogni genere. Non ero stata toccata, io.
Gli facevo paura. Erano i miei capelli rossi a terrorizzarli più del dovuto, pensare che a mia madre piacevano tantissimo, prima che mi portassero via anche lei, molto prima di me. Da quel momento me li tenevo chiusi in un fazzoletto, così nessuno li vedeva. Oggi, l'ultimo mio giorno su questa Terra, avevo i capelli sciolti al vento, e gli Dei solo sanno di quanto impetuosamente si muovessero, lambendo il mio viso come lingue di fuoco. "Ho paura" gemette al mio fianco una donna che non conoscevo. Era piena di lividi. Picchiata e seviziata fino a quando non aveva ammesso la propria devozione a Satana. Pfffff io nemmeno ci credevo a Satana. Poveri bigotti e saturi di terrore. Uccidevano in nome del loro Dio. Quale persona sana di mente pregherebbe un Dio che incoraggia all'uccisione di altra gente? I legni sotto i miei piedi erano piccoli e grossi, impregnati per esser bruciati. Saremmo diventate torce umane. Non vi racconto questi miei ultimi istanti per farmi compatire, no di certo. Voglio che sappiate cosa capitò a tutte noi. Voglio che sappiate cosa successe a chi come me era una strega. E non di quelle che, come si crede in giro, fa del male e reca solo morte e dolore. Io ero una donna normale, una donna come tante... una che se poteva allungarti una mano quando cadevi, lo faceva. Senza doppi fini, senza scopi subdoli. Sì, sono una strega. E me ne andrò a testa alta. Dispiace solo che queste donne affianco a me, paghino un prezzo troppo caro, per non aver fatto nulla di male. Non importa l'età che abbiamo. Due donne dopo di me c'è una bimba di otto anni. L'uomo ci passa accanto, accarezza la coscia di una donna. Sò cosa le ha fatto la notte prima. Era nella cella vicino alla mia. Provo disgusto per questo mondo. Provo disgusto per ciò che fanno in nome del loro Signore. Dalla prima della fila, si leva un fumo denso. Hanno iniziato ad appiccare i fuochi ai legni. Le grida che si levano nell'aria, sono strazianti e riescono a mettermi paura. E' arrivata anche la mia ora.. ma non piangerò. Sarò forte, come lo fu mia madre. L'uomo si avvicinò ai miei legni e mi guardò a lungo prima di appiccarvi il fuoco. "Io vi maledico... vi maledico per quelle prima di me.. e per me. Vi maledico per mia madre, per mia nonna, per tutte queste donne che state uccidendo invano. Vi maledico per il male che avete fatto.. e quello che farete. Per il Dio che dite di asservire... anche se... son convinta che lo facciate più per piacere personale. Vi maledico per il dolore e le sofferenze che ci state assegnando... ma soprattutto.. perché non meritate perdoni. Meritate la morte... tutti. Ma non importa... tanto prima o poi morirete tutti, è un destino a cui non potrete sfuggire".
L'uomo si fece il segno della croce. Risi. Il suo terrore fu per me una vittoria. Le fiamme salirono sulle mie vesti. Bruciare vive fa male, fa malissimo mie piccole e giovani streghe. Strinsi i denti, li strinsi tanto forte da spaccarmeli. I miei capelli, diventarono fuoco prima di sparire. La mia giovinezza venne rubata, la mia bellezza sciolta. Le grida della prima si affievolirono. Io non gridai. Non lo feci per molti motivi... anche se il male mi stava avviluppando. Non lo feci per mia madre, per mia nonna, per tutte coloro che erano morte prima di me...e quelle che sarebbero morte dopo.
Per dimostrare a questa folla di pecore che sarei morta con dignità, guardandoli in faccia uno per uno e augurandomi con tutta me stessa che il dolore provato ad ognuna di noi, ricadesse su ognuno di loro...
Ma soprattutto decisi di morire così, a testa alta, per quegli unici occhi pieni di lacrime che mi guardavano terrorizzati: mia figlia. "E mia figlia diventò nonna...
e questa sua nipote diventò anch'essa nonna...
"E... e lei se ne andò così nonna?" domandai piangendo.
Nonna mi accarezzò una guancia "Sì.. la tua trisavola morì così.. a testa alta, senza dare soddisfazione a quelle persone cattive"
"E che fine hanno fatto quelle persone? Non son state scoperte per quelle ingiustizie?" "Il villaggio fu raso al suolo dalla peste qualche giorno dopo bimba mia..."
Ero grande...avevo venticinque anni, ma non riuscivo a smettere di soffiarmi il naso e asciugarmi le lacrime. Era orribile ciò che era successo. Era crudele e ingiusto. Profondamente ero felice della giustizia che era stata fatta. Forse ero cattiva anche io, ma pensavo che quelle persone lo meritassero.
Mi guardai una ciocca di capelli... erano rossi.
"Tranquilla.. adesso le cose sono un po' cambiate" venne in soccorso nonna, appena vide il mio terrore. Forse pensava che nella mia testa, potessi credere che anche nell'era moderna esistessero roghi.
"Sì, molte cose son cambiate... ma non tutte" risposi sentendo la forte energia crescere in me.
I capelli si mossero grazie a un'invisibile folata di vento.. la porta si aprì con un botto, come se il vento fosse esploso dalla sala della casa in cui ci trovavamo.
Nonna sorrise "Hai ragione... non tutte".
E se ci fossero roghi anche ora, credetemi, sarei spacciata...
Dal web
Le vittime venivano accompagnate dalla folla, a partire dal carcere, fino alla piazza principale dove era stato preparato il rogo. Agli eretici e alle streghe veniva proposto l’atto di fede: la vittima, fatta salire sulle cataste di legno, veniva legata al palo mentre si ordinava al boia di appiccare il fuoco. Se il condannato si pentiva, otteneva il “privilegio” di venire strangolato prima di essere arso vivo tra le fiamme.
Ma gli studiosi ritengono che, in realtà, l'atroce morte veniva provocata non dal fuoco, bensì dall’asfissia, prodotta dai fumi stracarichi di gas e prodotti dalla combustione.
illustrazione |
Il 13 Giugno 1782 la testa di Anna Göldi viene tagliata via di netto da un colpo di scure dal Boia del Canton Glarona...
E la città di Vardø, conosciuta come “la capitale norvegese delle streghe”, ha eretto un monumento dedicato alla memoria delle donne e degli uomini che furono bruciati o torturati a morte perché accusati di stregoneria. Il luogo di una delle più brutali cacce alle streghe d’Europa è stato trasformato in un moderno sito memoriale, arroccato sopra il Circolo Artico sulla punta più a nord-est della frastagliata costa norvegese.
L’installazione è fatta di due parti: un lungo corridoio con 91 lampade alle pareti, ognuna delle quali illumina una placca che racconta la storia di una vittima e una scatola di vetro nero alta 125 metri, al cui centro una sedia brucia costantemente mentre sopra di essa tre specchi riflettono il fuoco (opera di Bourgeois titolata “Le dannate, le possedute e le amate”).
E un urlo proviene dagli abissi del dolore, dalle gole di quelle che hanno taciuto, dagli occhi di quelle che hanno chiesto pietà, dal ventre di quelle che sono state fatte a pezzi: è l'urlo della rabbia e della vita che grida giustizia; che chiede memoria ed invoca riscatto.
Eretico non è colui che brucia nel rogo, eretico è colui che lo accende.
William Shakespeare
"Ogni uomo dà la sua vita per ciò in cui crede. Ogni donna dà la sua vita per ciò in cui crede. Spesso le persone credono in poco o niente e tuttavia danno la propria vita a quel poco o niente. Una vita è tutto ciò che abbiamo e noi viviamo come crediamo di viverla. E poi è finita. Ma sacrificare ciò che sei e vivere senza credere, quello è più terribile della morte."
Giovanna D'Arco
"Vi auguro di essere eretici.
Eresia viene dal greco e vuol dire scelta.
Eretico è la persona che sceglie e,
in questo senso è colui che più della verità ama la ricerca della verità.
E allora io ve lo auguro di cuore
questo coraggio dell’eresia.
Vi auguro l’eresia dei fatti
prima che delle parole,
l’eresia della coerenza, del coraggio,
della gratuità, della responsabilità
e dell’impegno.
Oggi è eretico
chi mette la propria libertà
al servizio degli altri.
Chi impegna la propria libertà
per chi ancora libero non è.
Eretico è chi non si accontenta
dei saperi di seconda mano,
chi studia, chi approfondisce,
chi si mette in gioco in quello che fa.
Eretico è chi si ribella
al sonno delle coscienze,
chi non si rassegna alle ingiustizie.
Chi non pensa che la povertà sia una fatalità.
Eretico è chi non cede alla tentazione del cinismo e dell’indifferenza.
Eretico è chi ha il coraggio
di avere più coraggio"
Luigi Ciotti
Eretico è la persona che sceglie e,
in questo senso è colui che più della verità ama la ricerca della verità.
E allora io ve lo auguro di cuore
questo coraggio dell’eresia.
Vi auguro l’eresia dei fatti
prima che delle parole,
l’eresia della coerenza, del coraggio,
della gratuità, della responsabilità
e dell’impegno.
Oggi è eretico
chi mette la propria libertà
al servizio degli altri.
Chi impegna la propria libertà
per chi ancora libero non è.
Eretico è chi non si accontenta
dei saperi di seconda mano,
chi studia, chi approfondisce,
chi si mette in gioco in quello che fa.
Eretico è chi si ribella
al sonno delle coscienze,
chi non si rassegna alle ingiustizie.
Chi non pensa che la povertà sia una fatalità.
Eretico è chi non cede alla tentazione del cinismo e dell’indifferenza.
Eretico è chi ha il coraggio
di avere più coraggio"
Luigi Ciotti
A fronte dei milioni di persone nel mondo che commemorano il calvario, la morte e la resurrezione di Cristo... più o meno sentitamente... più o meno per mera tradizione... più o meno religiosamente o consumisticamente... io voglio commemorare il Calvario misconosciuto di milioni di donne ammazzate nel mondo... la loro silenziosa "Passione"... la loro crocifissione senza gloria e senza storia... la loro morte "comune".... non salvifica, non santifica...
Voglio addolorarmi per le torture che loro hanno subito, per le ferite inferte al loro costato, per le spine intorno al loro capo, per le ingiurie subite dai loro carnefici; voglio rendere onore al loro martirio, alla faticosa salita sul loro Golgota, alla croce che hanno trascinato lungo il corso della loro vita... quella croce a cui sono state inchiodate dalla Storia e dalla supposta volontà di Dio, dagli uomini e dai governi, dalla cultura e dalle tradizioni, dalle leggi e dalla società.
Voglio ricordare le morti che non contano nulla, quelle che cadono nel silenzio e nell'indifferenza, nell'accettazione o nella mera condanna verbale...
Quelle per cui nessuno si commuove o piange, quelle che non cambiano la Storia, quelle che non annunciano il regno dei cieli, quelle che non hanno giorni di commemorazione e della memoria.
Voglio onorare la purezza e l'innocenza di milioni di agnelli "non di Dio" scannati nel mondo nei secoli dei secoli, di volta in volta e di luogo in luogo, in nome di qualunque cosa o di qualsiasi pretesto possa consentire l'uccisione di una donna... leggi morali, politiche, religiose, ideologiche, familiari, patriarcali, sessuali... leggi che condannano ogni giorno, che crocifiggono ogni giorno, che uccidono ogni giorno.
Quelle per cui nessuno si commuove o piange, quelle che non cambiano la Storia, quelle che non annunciano il regno dei cieli, quelle che non hanno giorni di commemorazione e della memoria.
Voglio onorare la purezza e l'innocenza di milioni di agnelli "non di Dio" scannati nel mondo nei secoli dei secoli, di volta in volta e di luogo in luogo, in nome di qualunque cosa o di qualsiasi pretesto possa consentire l'uccisione di una donna... leggi morali, politiche, religiose, ideologiche, familiari, patriarcali, sessuali... leggi che condannano ogni giorno, che crocifiggono ogni giorno, che uccidono ogni giorno.
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