Natale con i tuoi...

[arriva sempre quel periodo dell’anno che se sei solo sei ancor più solo...]
“Natale, Capodanno, la Befana, quando verso il quindici di dicembre comincio a sentire parlare di feste, tremo”
Alberto Moravia, Il picche nicche - Racconti romani


Credo che non ci sia nulla che dia tanta felicità quanto l'attesa delle feste.
Penso che non ci sia nulla che dà tanta tristezza quanto il Natale.


Per anni, le feste comandate mi hanno inflitto la consapevolezza della fine. Soprattutto per la loro natura di essere istanti da "carpe diem", che però io non "carpivo". Passavo ore di noia, convinta che presto l’ennesimo deludente natale*capodanno*pasqua*ferragosto... sarebbe scivolato via, lasciando il passo a quella perpetua routine giornaliera ancora più blanda, per una giovinezza che si andava via via assottigliando sempre più...
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Natale... il periodo del buonismo a buon mercato; tra  sorrisi, spesso  tirati, che al più regalano  profonda tristezza.

Esiste un periodo dell’anno durante il quale tutto ciò che ci circonda assume un fascino nuovo, regalandoci sensazioni di stupore ed eterna meraviglia, conservate anche nelle cose più semplici: il Natale e tutto ciò che porta con sé.
È proprio durante il mese di dicembre che, durante il countdown che ci separa dal 25, possiamo tornare bambini e lasciarci incantare dalle luci, dagli addobbi, dagli eventi e dai mercatini. Insomma, dalla magia del Natale.


È Natale da fine Ottobre. 
Le lucette si accendono sempre prima, mentre le persone sono sempre più intermittenti. 
Io vorrei un Dicembre a luci spente e con le persone accese.
Charles Bukowski

Con una storia che inizia sin dal 1816 
è oggi una delle più note e conosciute canzoni natalizie
Astro del ciel, 
Pargol divin, 
mite Agnello Redentor
luce dona alle genti, 
pace infondi nei cuor!
Il vero Natale...
Ma ce lo ricordiamo che il Natale è una ricorrenza religiosa?
E donare è la parte più bella del Natale.
Donare un sorriso.
Donare un augurio.
Donare una speranza.
Donando si riceve indietro quella sensazione che ti fa sentire felice...

Fatevi un regalo: donate...



ma che li fate a fa? 
Si poi v’odiate,
si de st’amore nun capite gnente…



È Natale ogni volta 
che sorridi a un fratello
e gli tendi la mano.
È Natale ogni volta
che rimani in silenzio
per ascoltare l’altro.
È Natale ogni volta
che non accetti quei principi
che relegano gli oppressi
ai margini della società.
È Natale ogni volta
che speri con quelli che disperano
nella povertà fisica e spirituale.
È Natale ogni volta
che riconosci con umiltà
i tuoi limiti e la tua debolezza...
Madre Teresa Di Calcutta



È la vigilia di Natale.
Se è passato il tempo
in cui accadevano miracoli,
ci è rimasto almeno un giorno magico
in cui tutto può succedere.
Jostein Gaarder


Vorrei poter mettere lo spirito del Natale
all'interno di un barattolo
e poterlo tirare fuori mese per mese,
poco alla volta.
Harlan Miller

 una canzone pop-natalizia, scritta e cantata da José Feliciano nel 1970


Babbo Natale per favore, portaci quella strana cosa chiamata serenità.
Dentro al sacco aggiungi anche due o tre gocce di gioia,
che la useremo per asciugare qualche lacrima di troppo.
Se poi avanza un po’ di posto metti tanta, ma tanta forza
per non perdere mai la speranza...


Sperando che qualcuno ci doni un vero abbraccio e un vero sorriso... 
Un po' d'amore in questo mondo in cui d'amore ce n'è sempre di meno.

Ogni volta che amiamo, ogni volta che doniamo, è Natale.
Dale Evans

Happy Xmas (War Is Over) è un brano composto  da John Lennon e  pubblicato come singolo natalizio il 6 dicembre 1971.


Il modo in cui si dona ha più valore del dono stesso.
Pierre Corneille

Finita la funzione, i fedeli uscirono sul sagrato invaso dalla neve. 
Cominciò così la ronda delle strette di mano e degli auguri e dei sorrisi compiaciuti.
Il tutto condito dai 'Buon Natale' di circostanza che fiorivano su bocche contorte da un'ipocrisia così palese che cadeva in basso, forando la neve come fiocchi di piombo.
Mauro Corona

Ricorda, se non riesci a trovare il Natale nel tuo cuore
non potrai trovarlo sicuramente sotto un albero.
Charlotte Carpenter


Al netto di Gesù, Natale è soltanto 
un’orgia di cibo, 
un’orda di sorrisi finti e un mucchio 
di auguri vuoti;
ridotto oramai ad una semplice ricorrenza consumistica.


È proprio magica l’atmosfera natalizia che si respira a dicembre,


Adesso che è Natale...
volevo dire alle cose belle che arrivano senza avvisare,
che non le sto aspettando...
possono arrivare 😊
e a voi altri di lasciare in pace chi crede a Babbo Natale;
anche voi credete alle creme snellenti
e nessuno vi rovina la magia...
e a te, Babbo Natale, voglio dire, per favore,  
di portaci quella strana cosa chiamata serenità;
dentro al sacco aggiungi anche due o tre gocce di gioia
che la useremo per asciugare qualche lacrima di troppo;
se poi avanza un po’ di posto metti tanta, ma tanta forza
per non perdere mai la speranza ...

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Ogni anno è lo stesso. 
Coraggio, ce la possiamo fare anche stavolta...


D'accordo...
Babbo Natale è una delle tante favole...
la sua figura, peraltro, così come la conosciamo noi, ci è stata gentilmente confezionata dalla Coca Cola... 
ma vaglielo a dire ai bambini...

Anche se, bisogna dirlo, sembrerebbe che lì si servano anche piatti a base di carne di renna... dando sostanza ad una ironica battuta di Đorđe Otašević:
"Babbo Natale era buono,
ma una renna mi è rimasta incastrata tra i denti."

E l'ufficio postale di North Pole, in Alaska, riceve ogni anno centinaia di migliaia di lettere indirizzate a Babbo Natale. La cittadina, anche se è un po' più defilata di Rovaniemi rispetto al polo nord, fa parte di un progetto commerciale risalente agli anni quaranta che diede vita al "Santa Claus House", un grande negozio di articoli da regalo.


Solo perché non ci credete
non vuol dire che non sia vero.
Katherine Howe


[mai dire addio alla speranza]
“Per fare un albero di Natale ci vogliono tre cose: gli ornamenti, l’albero e la fede nel futuro”.
Proverbio armeno

Cose che dovete assolutamente sape’ prima che arrivi er Natale:
Er 24 è vigilia, per cui da bòni cristiani osservanti, non magneremo carne ma in compenso potemo frigge tutto er mar Tirreno...
Evitate er cappotto nero, a fine serata saranno ammucchiati uno sopra all’altro sul letto de pora nonna e non riuscirete più a capi’ qual era er vostro... 
Durante la cena, durante ‘n attimo de silenzio, qualcuno se ne uscirà con il grande classico “che fate a capodanno?”
A tavola, pure se sète in 20, ce staranno sempre e solo du’ schiaccianoci e uno nun funziona mai. “Me passi quello che funziona?”
Ce sarà sempre er tavolo pe’ i grandi e er tavolo pe’ i ragazzini, pure se ormai c’hanno 30 anni...
A centro tavola ce stanno sempre i datteri e solitamente ‘n se li magna mai nessuno, sulla scadenza ce potrebbe esse’ scritto “Ago 2008”. Fate attenzione...
La Nonna chiederà sempre ar nipote se c’ha la fidanzata. È ner protocollo
Durante la tombola, all’estrazione der primo numero, ce sarà sempre ‘no stronzo che urlerà “ambooooo”.
Subito dopo je farà eco un altro che pe’ non esse’ meno stronzo, chiederà “è uscito er 15?”
Pe’ tutti i numeri dar 60 ar 79, er Nonno chiederà se è sessanta o settanta...
Se te manca un numero pe’ fa’ tombola, stai sereno. La tombola la farà tu’ nonna, è ner protocollo
Quando esce er 23 sarà un tripudio de “bucio de culoooo”
Er 25 potemo magna’ carne e sacrifica’ ‘n abbacchio che a Pasqua chiamamo agnello. Fatece caso...
Dopo er pranzo der 25 nessuno vorrà cena’ la sera ma poi, verso le 19:30 qualcuna se ne uscirà con “chi cena?”, tra chi dice de sì e chi s’avvicina ar tavolo piano piano, ve ritroverete tutti a litigavve le cotolette d’abbacchio der pranzo e i calamari della sera prima...
Molti de voi pensano che Santo Stefano se festeggi solo perché dopo le magnate tocca riposasse. Invece no. Se festeggia perché è er primo Santo Martire.
Verso la fine della serata, ce sarà sempre qualcuno che esclamerà “e pure ‘sto Natale... se lo semo levato dalle palle” (solitamente è lo stronzo che aveva urlato ambo)... by web


 
Le origini pagane dell'albero di Yule (Natale)
L' albero fu portato in casa in modo che gli spiriti del legno fossero tenuti al caldo durante i freddi mesi invernali. Cibo e dolci erano appesi ai rami per far mangiare gli spiriti. Le campane erano appese agli rami per suonare quando era presente uno spirito. Un pentagono a stella a cinque punte, che rappresenta i cinque elementi, era posto in cima all'albero.

"All I Want for Christmas Is You" 
Mariah Carey, 1994

Che cosa aspetti a infilarti il costume, vecchio commediante, illusionista appassito? 
Il ballo in maschera sta per cominciare.

Sándor Márai


noto brano natalizio, inciso e pubblicato originariamente nel 1957 dal cantante statunitense Bobby Helms.

Brano inserito nella serie televisiva "Glee".

Michael Bublé feat Carly Rae Jepsen 


"Venimmo per portare la gentilezza, 
ma non ci fu concesso di essere gentili".
Samuel Beckett

La signorina Ley odiava qualsiasi manifestazione sentimentale. Il Natale, per esempio, quando si suppone che ognuno debba abbracciare il prossimo ed avere verso di lui un cumulo di sentimenti affettuosi, le dava una sensazione di disagio; in quel periodo ella si nascondeva in una qualsiasi altra città del continente, nella quale non conosceva nessuno e dove poteva essere sicura di sfuggire quelle ondate d'affetto straripanti dal cuore del prossimo, i complimenti di occasione e, in genere, quel particolare stato d'animo collettivo.
William Somerset Maugham, La signora Craddock

"Last Christmas"
Wham, 1984
Lo scorso Natale ti ho dato il mio cuore
Ma il giorno seguente lo hai gettato via
Quest'anno per evitare lacrime
Lo darò a qualcuno di speciale
Chi si è scottato una volta, poi ci soffia sopra
Mantengo la distanza, ma mi vedi comunque
Dimmi tesoro, mi hai riconosciuto?
Be', è passato un anno, non mi sorprende
"Buon Natale" l'ho avvolto e spedito
Con una nota che dice "Ti amo", dico davvero
Ora capisco che pazzo sono stato

Ma se mi baciassi adesso, so che mi prenderesti in giro di nuovo
Una stanza affollata, amici con gli occhi stanchi
mi nascondo da te e dalla tua anima di ghiaccio
Mio dio, pensavo che fossi qualcuno di cui fidarmi
Io? Suppongo di essere stato una spalla su cui piangere
Un viso su un'innamorato con una fiamma nel cuore
Un uomo sotto copertura ma tu mi hai fatto a pezzi
Ooh, ooh, ora ho trovato il vero amore
Non ti prenderai più gioco di me...

Il Natale risveglia tristezze, mancanze e nostalgie e solo i bambini, forse, riescono davvero ancora a sentirsene felici. 
Luminarie nelle strade accendono e spengono speranze. 
Ultima corsa ai regali, ultima corsa alle illusioni, ultimi desideri che rimarranno inappagati.
Desiderio di ricevere i regali giusti? 
Se ci dessero i soldi ce li compreremmo da soli!
Desiderio di festeggiare con le persone che ci piacciono? 
Se siete fortunati e amate i vostri parenti... cioè quasi mai!
Desiderio di cibo e alcool? 
Poi si ingrassa e ci si sente in colpa...
ma almeno l’alcool ci rende i parenti sopportabili!
Ciò che rimarrà sarà solo stress: da regali da comprare, auguri da inviare, parenti da andare a trovare e cenoni da organizzare! Più che una festa sembra un lavoro, un impegno a tempo pieno che comincia a occupare gran parte delle nostre energie fisiche e mentali fin dall’otto dicembre, data magica in cui si aprono i giochi. 
Una tradizione, fatta di abitudini che magari non sentiamo più  nostre e che, a volte, fuggiamo per poi sentirci in colpa e... aumentare lo stress. by web


[quel bisogno non di regali, ma di presenze…]
Natale è una cospirazione per far sentire ai single che sono soli.
Armistead Maupin



"Natale"
Non ho voglia 
di tuffarmi 
in un gomitolo 
di strade 
Ho tanta 
stanchezza 
sulle spalle
Lasciatemi così 
come una cosa 
posata in un angolo 
e dimenticata
Qui non si  sente 
altro che il caldo buono
Sto con le quattro 
capriole di fumo del focolare.
Giuseppe Ungaretti.

“Sir, ha già scritto la lettera a Babbo Natale?”
“Lloyd, Babbo Natale non esiste”
“Ma esiste ciò che gli potrebbe scrivere, sir”
“Questo non vuol dire che a Natale riceverò quello che ho chiesto”
“Non si preoccupi, sir. Per allora il regalo l’avrà già ricevuto”
“E quale sarebbe, Lloyd?”
“Il coraggio di desiderare, sir”
“Portami carta e penna, Lloyd”
“Con molto piacere, sir”

by Vita con Lloyd


[il natale delle anime ferite]
Non esiste nulla di così triste che lo svegliarsi la mattina di Natale e ricordarsi di non essere più un bambino.
Erma Bombeck

Nelle dodici notti successive alla rinascita del Sole, secondo la tradizione romana figure femminili volavano sui campi coltivati per propiziarne la fertilità nei futuri raccolti, da cui il mito della figura femminile “che vola”.
Sovente queste entità benefattrici vennero associate alla dea Diana e alle sue ancelle, altre volte alle divinità minori Sàtia e Abùndia.


Attendo l'epifania che tutte le feste si porta via...

Nelle dodici notti successive alla rinascita del Sole (per gli  antichi Romani la data del 25 dicembre rappresentava il “Natalis Solis Invicti” segnando anche l'inizio del ciclo dell'anno nuovo,sostanzialmente il loro capodanno), secondo la tradizione romana figure femminili volavano sui campi coltivati per propiziarne la fertilità nei futuri raccolti, da cui il mito della figura femminile “che vola”.



Sovente queste entità benefattrici vennero associate alla dea Diana e alle sue ancelle, altre volte alle divinità minori Sàtia e Abùndia.
La dodicesima notte dopo il solstizio invernale, gli antichi romani celebravano la morte e la rinascita della natura attraverso Madre Natura.
E il 6 gennaio, dunque, festeggiavano l’Epifania la cui radice greca ἐπιφαίνω non vuol dire altro che “manifestazione”, associata al
divino, al misterioso che si rende visibile.
Ma la vera origine dell'Epifania sembra riconducibile a riti propiziatori pagani, risalenti al X-VI secolo a.C., correlati ai cicli stagionali legati all’agricoltura, relativi al raccolto dell’anno trascorso, ormai pronto per rinascere come anno nuovo.

E secondo una versione “cristianizzata” di una leggenda risalente intorno al XII secolo, i Re Magi, diretti a Betlemme per portare i doni a Gesù Bambino, non riuscendo a trovare la strada, chiesero informazioni ad una signora anziana. Malgrado le loro insistenze, affinché li seguisse per far visita al piccolo, la donna non uscì di casa per accompagnarli. In seguito, pentita di non essere andata con loro, dopo aver preparato un cesto di dolci, uscì di casa e si mise a cercarli, senza riuscirci. Così si fermò ad ogni casa che trovava lungo il cammino, donando dolciumi ai bambini che incontrava, nella speranza che uno di essi fosse il piccolo Gesù. Da allora girerebbe per il mondo, facendo regali a tutti i bambini, per farsi perdonare. Quest'anziana signora personifica la Befana (che altro non è che la corruzione lessicale di Epifania dal greco epifáneia)
L’aspetto da vecchia sarebbe anche una raffigurazione simbolica dell’anno vecchio: una volta davvero concluso, lo si può bruciare, così come accadeva in molti paesi europei, dove esisteva la tradizione di bruciare dei fantocci vestiti di abiti logori, all’inizio dell’anno. Dall’antico rito del falò, deriverebbe dunque il carbone – o anche la cenere – inserito nelle calze o nelle scarpe insieme ai dolci, in ricordo, appunto, del rinnovamento stagionale, ma anche dei fantocci bruciati. Nell’ottica morale cattolica dei secoli successivi, nella calze e nelle scarpe veniva inserito solo il carbone come punizione per i soli bambini che si erano comportati male durante l’anno precedente.

E allora l'anno inizia con la Befana 
archetipo della strega benevola
degenerazione della figura sciamanica
antica depositaria della saggezza femminina.
La scopa è da sempre associata al concetto di purificazione e, nella fattispecie, della pulizia spirituale. 


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