Moderna arca della cultura...

Che fine ha fatto la semplicità?
Sembriamo tutti messi su un palcoscenico, e ci sentiamo tutti in dovere di dare spettacolo.
Charles Bukowski

[ Signori, benvenuti nel mondo della realtà: non c'è pubblico.]
Nessuno che applauda, che ammiri. Nessuno che vi veda. Capite? Ecco la verità: il vero eroismo non riceve ovazioni, non intrattiene nessuno. Nessuno fa la fila per vederlo. Nessuno se ne interessa.
David Foster Wallace, Il re pallido

Più elaborati sono i nostri mezzi di comunicazione, meno comunichiamo.
Joseph Priestley

"Social"... 
nuovi veicoli di cultura.

la riflessione di Maura Gancitano

“Ho evitato Internet ma solo fino a quando l'avvento del web non l'ha trasformata in una tale magnifica opportunità di perdere tempo da non poterle più resistere.”
William Ford Gibson

Viviamo per avere il consenso altrui, sul consenso altrui costruiamo la nostra immagine, sull'approvazione altrui ci percepiamo come "qualcuno", perdendo intanto sempre più la connessione con ciò che realmente siamo, e portandoci appresso quel sacco osceno di falsi consensi reciproci che ogni tribù si confeziona, potremmo dire, per sentirsi migliore delle altre, e su cui i membri di ogni tribù (coppia, famiglia, amici, Stati) si costruiscono un'immagine che non mostri loro il vuoto che vedrebbero di fronte a uno specchio.
Sigmund Freud

Ma non ci capiamo più... 
non c'è più dialogo ormai...
Eppure ci accontentiamo di poco: un pulpito qualunque dal quale venga riconosciuta l'autorevolezza della nostra opinione,
laddove il verbo "apparire" ha scalzato il verbo "essere"...


Data la produzione infernale dell’intelligenza collettiva occorre scommettere, per l’avvenire, su un tasso sempre più elevato di stupidità artificiale.
Jean Baudrillard

Per acquistare popolarità bisogna essere una mediocrità.
Oscar Wilde


Se sai di non sapere, 
sai già molto.
Socrate

Tutti coloro che sono incapaci d'imparare si sono messi a insegnare.
Oscar Wilde

Facebook... un impero moderno che non chiede tasse, non detta leggi, non esercita la giustizia, ma che pervade l'esistenza di una grandissima fetta del mondo. Non è un caso: il social network più diffuso del mondo è stato spesso paragonato a un enorme Stato, con un'enorme popolazione attiva e profitti altissimi, paragonabili al prodotto interno lordo di un Paese reale.


[ripetiamo tutti assieme: sono un account non una superstar...
ho dei follower non dei fan... è facebook non hollywood...]
"La gente mette il becco dappertutto. 
L’uomo non discende dalla scimmia bensì dalla gallina."
Carlos Ruiz Zafón

Immagine correlata
La preoccupazione per la propria immagine, è questa la fatale immaturità dell'uomo. E' così difficile essere indifferenti alla propria immagine. Una tale indifferenza è al di sopra delle forze umane. L'uomo ci arriva solo dopo la morte.
Milan Kundera


Il dramma della nostra epoca è che la 

stupidità si è messa a pensare.
Jean Cocteau

Dev’esserci qualcuno che continua a 
spostare la soglia del ridicolo.

Ennio Flaiano



Questa onnipotenza dei mezzi di comunicazione non ha tenuto conto della pochezza delle cose che gli uomini hanno da comunicare.
Umberto Galimberti


«È ormai difficile incontrare un cretino che non sia intelligente e un intelligente che non sia un cretino. [...] e dunque una certa malinconia, un certo rimpianto, tutte le volte ci assalgono che ci imbattiamo in cretini adulterati, sofisticati.
Oh i bei cretini di una volta! Genuini, integrali. 
Come il pane di casa. Come l'olio e il vino dei contadini».
Leonardo Sciascia, “Nero su nero”


Nella vita moderna non c'è nulla che faccia più effetto di un luogo comune: riesce a unire fraternamente persone di ogni razza.
Oscar Wilde



Internet è il punto d'incontro dei ricercatori, ma anche quello di tutti i pazzi, di tutti i voyeur e di tutti i pettegolezzi della terra.
Alain Finkielkraut

Una pausa di silenzio durante una conversazione 
ed è panico.

Pasquale Cacchio

[un appunto]
L’amore è per i coraggiosi.
Per gli altri ci sono le chat.

Nessuna generazione è mai stata commercializzata, manipolata, e imbonita come quella che costituisce la fascia demografica dei giovani 
 scrisse David Foster nel 2000 in "Forza, Simba." 

I rapporti di coppia sono ormai formati da lui, lei, l’altro… e per altro non si intende l’amante di turno ma lo smartphone che di amanti può contenerne diversi contemporaneamente.
“Amore, io non ho nulla da nascondere!”
E poi: password alfanumerico con simboli egizi, pin, puk, pop, rock, riconoscimento facciale dopo l’applicazione di 15 filtri e 6 interventi chirurgici , codice di sicurezza tramite pizzino, codice penale, codice civile, codice da Vinci, codice Morse…il tutto coperto da segreto di Stato perché fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio.
Entri in casa.
Disattivi le notifiche, come Tom Cruise in “Mission Impossible” mentre cerca di disinnescare una bomba, per evitare di saltare in aria al primo squillo.
Telefono rigorosamente all’ingiù.
Cena.
Divano.
Ormai i divani non dovrebbero essere più con la penisola. Bisognerebbe chiedere agli artigiani della qualità la creazione di arcipelaghi, dove ognuno possa continuare a farsi i fatti propri.
“Amore, guardiamo un film?”.
La scelta del film implica lo stesso tempo che serve a Sorrentino per girarlo.
Trascorsi due minuti, ognuno si ritrova con lo sguardo sullo smartphone.
Ed ecco arrivare il primo messaggio a lui.
Andrea calcetto.
Secondo messaggio.
Giulio calcetto.
Terzo messaggio.
Sofio calcetto.
E così via.
Lui che ha il fiatone anche quando passa dal tavolo della cucina al divano,
vuol fare credere che gioca più partite di Cristiano Ronaldo.
Messaggi a lei.
Corriere Amazon.
Corriere Zalando.
Corrire Yoox.
Ma chi sei, una donna o un centro di smistamento pacchi?
E vogliamo parlare di quanto abbia influito sull’apparato digerente di ognuno, l’avvento degli smartphone?
Il tempo trascorso in bagno è aumentato proporzionalmente all’aumento dei giga.
Il film è finito.
Titoli di coda.
Si chiudono le conversazioni su messenger, si risponde ai commenti sull’ultimo selfie
[che lei ha postato su Instagram] di devoti corteggiatori di Photoshop.
Lui non dimentica di cuorare anche lo scopino del cesso che sembra respiri.
Si spegne la tv, si spengono gli smartphone e si ritorna a non essere più single ma persone che hanno una relazione a distanza sullo stesso divano.


E cosa avrebbe scritto David Foster Wallace a proposito dei social network?
"Può darsi che vi giunga nuova, ma nella vita c’è di più che starsene seduti a stabilire contatti."
David Foster Wallace, Infinite Jest

Un Facebook-dipendente mi ha detto: ho fatto 500 amicizie e in un giorno: io non le ho fatte in 86 anni. Ma quanti amici può davvero avere un essere umano? Risposta: 150. Non di più. È questo il “Numero di Dunbar: ovvero, la quantità massima di persone che possono far parte del nostro paesaggio emotivo. Andare oltre sarebbe un esubero, uno spreco di tempo.

Zygmunt Bauman


È una malattia
La gente ha smesso di pensare, di provare emozioni, di interessarsi alle cose; nessuno che si appassioni o creda in qualcosa che non sia la sua piccola, dannata, comoda mediocrità.
Richard Yates


Selfie: strumento di comunicazione di chi non ha nulla da comunicare, 
non sa comunicare e sente il bisogno di ricordare agli altri che esiste.
Bruno Cancellieri


Ma che effetto hanno i social media sul confronto sociale. Ormai ci siamo tutti abituati a condividere sui social il nostro lato migliore. Pubblichiamo le foto delle vacanze, non del nostro letto sfatto il lunedì mattina. Condividiamo i successi lavorativi, non le giornate noiose passate sgobbare, le delusioni, i rifiuti. 
Non c'è niente di male in questo; a parte qualche eccezione, nessuno mente. Solo teniamo per noi le ombre e mostriamo la luce. 
Tutto questo ha come effetto che i nostri social sono pieni di gente che sorride, famiglie perfette, bambini deliziosi, lavori fichissimi, viaggi e spritz al tramonto sulla spiaggia. 
Ecco, tutto questo non è reale. Non perché siano menzogne, ma perché si tratta di una selezione della realtà dalla quale sono stati sistematicamente lasciati fuori tutti i problemi, le giornate no, le facce con le occhiaie, le litigate, lo star male. 
Mettere a confronto la nostra vita con quello che scorre in queste infinite lavagne virtuali non ha senso. Se per caso ti sorprendi a provare disagio pensando a come la vita di tutte quelle persone sembri migliore della tua, allora smetti immediatamente. Spegni quel coso e vai a dare l'acqua alle piante in balcone, starai subito meglio... 

Alcuni utilizzano fb come contenitore di riflessioni in cui mi riconosco... la società odierna, con i suoi ritmi frenetici, offre poco spazio alla riflessione e sorge prepotentemente in molti di noi l’esigenza di andare contro questo  sistema disumano che ci spinge continuamente a correre e ad inseguire il tempo. Forse questo è uno spazio di ribellione, se proprio vogliamo trovare una definizione.
Una ribellione pacata che racchiude il desiderio di fare un passo indietro e porre più attenzione al meraviglioso mondo che ci circonda non per distaccarci dai problemi che stanno investendo il nostro pianeta, ma per condividere quelle passioni che necessitano di silenzio e introspezione. Rileggere brani di autori famosi del presente e del passato, commentare film che mi hanno particolarmente colpito, selezionare fotografie dal web o semplicemente condividere riflessioni trovate nel web... riflessioni di anime che percepisco simili, come questa stessa riflessione che state leggendo... per estraniarmi per un po’ dai rumori e da certe bassezze della vita quotidiana. Romano Battaglia ha scritto che “Ognuno ha una capanna nel cuore dove si rifugia ogni qual volta la pioggia della vita cade troppo forte.” Forse questa è una capanna del silenzio dove rifugiarmi per sfuggire ad un sistema che mira ad indurirci e a disumanizzarci. Un luogo in cui fissare le mie esperienze ed evitare così di smarrirne il ricordo.

[ E sento di avere qualcosa di molto serio e urgente da dirti, mio inesistente lettore, e sento che devo dirtelo immediatamente come se ci trovassimo nella stessa stanza.]


NON FACCIO POESIA...

perché "Poesia non è semplicemente selezionare e scrivere parole, anche se ti rappresentano.

È invece amarle, soffrirle, viverle. È dare voce ai propri sogni. 

Poesia è far tacere la mente e far parlare il proprio cuore per arrivare al cuore di chi legge."



NON FACCIO CULTURA...
se non nel senso di contribuire a diffondere la conoscenza creata da altri...
Questa pagina nasce solo ed esclusivamente per il mio piacere.
Pubblico ciò che mi incuriosisce. 
Se piace a qualcun'altro bene, altrimenti...
pazienza.
Non ho nulla da insegnare... 
a nessuno!
Anzi da tutti cerco di apprendere.

[ voglia irrequieta di rompere silenzi insostenibili ]
"Scrivo quasi sempre soliloqui. 
Cose che mi dico a quattr'occhi." 
Ludwig Wittgenstein, da Pensieri diversi. 

Perché scrivo? Per paura.
Per paura che si perda il ricordo della vita
delle persone di cui scrivo.
Per paura che si perda il ricordo di me.
O anche solo per essere protetto da una storia,

per scivolare in una storia e non essere più riconoscibile, controllabile, ricattabile.

Fabrizio De André 

"Condividiamo spesso il nostro mondo interiore, con la pretesa che una massa di analfabeti sappia leggerlo."
Goethe , I dolori del giovane Werther.

«Così ho messo tutto a posto. 
Sulla pagina, almeno. 
Dentro di me tutto resta come prima.»
Italo Calvino, “Il castello dei destini incrociati”

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