γνῶθι σεαυτόν...
Non mi conosco, mi immagino.
Charles Ferdinand Ramuz
[celeste corrispondenza d’amorosi sensi]
Siamo abituati a lottare contro le sensazioni spiacevoli, per farle andare via prima possibile. Oppure a trattenere le sensazioni piacevoli, per farle rimanere più a lungo possibile. Ma non siamo abituati a esplorarle. L’esplorazione di quello che sentiamo ci sembra superflua. Oppure pericolosa. Eppure l’esplorazione (il semplice guardare con interesse e curiosità non finalizzata ad un risultato specifico) produce un miracolo: la trasformazione dell’esperienza, qualunque questa sia, in qualcosa di intimo. Tutte le volte che un’esperienza diventa intima noi cresciamo, ne usciamo arricchiti, comprendiamo il senso e la sofferenza diminuisce. Diminuisce perché, crescendo l’intimità nei nostri confronti, cresce la possibilità di sperimentare il sentimento lento della compassione. La possibilità di provare compassione verso di noi è il lusso dell’esplorazione senza essere tesi ad un obiettivo, senza forzare verso un risultato; ci regala qualcosa di straordinariamente ricco: la possibilità di comprendere e di avere, nella nostra comprensione, non solo intelletto ma anche cuore. È questo che rende la vita degna di essere vissuta: avere intelletto e cuore.
...è difficile non credersi superiori, quando si soffre di più, e la visione della gente felice ci dà la nausea della felicità.
Marguerite Yourcenar
[per potersi accettare bisogna prima avere il coraggio di conoscersi]
Il curioso paradosso è che quando accetto me stesso per come sono, allora posso cambiare.
Carl Rogers
Noi perdiamo
tre quarti di noi stessi
per essere
come le altre persone.
Arthur Schopenhauer
γνῶθι σεαυτόν
Talora quello che non ti riesce ti aiuta a conoscerti più di quello che ti riesce.
Sii paziente con te stesso.
Piero Bigongiari
Non c’è bisogno di mettersi fretta.
Non c’è bisogno di brillare.
Non è necessario essere nessuno se non se stessi.
Virginia Woolf
Ayrton Senna San Paolo, 21 marzo 1960 Bologna, 1º maggio 1994 |
Ayrton Senna
Andare sulla Luna,
non è poi così lontano.
Il viaggio più lontano
è quello all'interno di noi stessi.
Il viaggio più lontano
è quello all'interno di noi stessi.
Anaïs Nin
Un giorno una persona salì sulla montagna dove si rifugiava una donna eremita che meditava, e le chiese:
“Cosa fai in tanta solitudine?”
Al che lei rispose:
“Ho un sacco di lavoro da fare.”
“E come fai ad avere così tanto lavoro? …non vedo niente qui…”
“Devo allenare due falchi e due aquile, tranquillizzare due conigli, disciplinare un serpente, motivare un asino e domare un leone.”
“E dove sono? …non li vedo…”
“Li ho dentro.”
“I falchi si lanciano su tutto quello che mi viene presentato, buono o cattivo, devo allenarli a lanciarsi su cose buone. Sono i miei occhi.”
“Le due aquile con i loro artigli feriscono e distruggono, devo insegnare loro a non fare del male. Sono le mie mani.”
– “I conigli vogliono andare dove vogliono, scappano dall’affrontare situazioni difficili, devo insegnare loro a stare tranquilli anche se c’è sofferenza o ostacoli. Sono i miei piedi.”
“L’asino è sempre stanco, è testardo, molto spesso non vuole portare il suo peso. È il mio corpo.”
“Il più difficile da domare è il serpente. Anche se è rinchiuso in una gabbia robusta, è sempre pronto a mordere e avvelenare chiunque sia vicino. Devo disciplinarlo. È la mia lingua.”
“Ho anche un leone. Oh… è fiero, vanitoso, crede di essere il re. Devo domarlo. È il mio ego.”
“Come vedi, amico, ho molto lavoro da fare. E tu? A cosa stai lavorando?”.
Antica leggenda Zen
Il passato non è solo ciò che è successo ma anche ciò che avrebbe potuto succedere ma non è avvenuto.
Sarah Ban Breathnach
[è una curiosa creatura il passato]
Ed a guardarlo in viso
Si può approdare all'estasi
O alla disperazione.
Se qualcuno l'incontra disarmato...
"Presto" gli grido "fuggi!"
Quelle sue munizioni arrugginite
Possono ancora uccidere!
poesia di Emily Dickinson
La parte difficile non è dimenticare il passato.
La parte difficile è dimenticare il futuro che avevi immaginato.
Ognuno di noi è più di uno,
Vivo di ciò che gli altri ignorano di me.
Peter Handke
"In apparenza, ognuno è contento di sé;
in realtà, nessuno lo è."
Emil Cioran
[ La storia della mia persona ]
è la storia di una grande paura
di essere me stessa,
contrapposta alla paura di perdere me stessa,
contrapposta alla paura di perdere me stessa,
contrapposta alla paura della paura.
Non poteva essere diversamente:
nell’apprensione si perde la memoria,
nella sottomissione tutto.
Non poteva
Non poteva
la mia infanzia,
saccheggiata dalla famiglia,
consentirmi una maturità stabile, concreta.
Né la mia vita isolata
consentirmi qualcosa di meno fragile
di questo dibattermi tra ansie e incertezze.
All’infanzia sono sopravvissuta,
all’età adulta sono sopravvissuta.
Quasi niente rispetto alla vita.
Sono sopravvissuta, però.
Sono sopravvissuta, però.
E adesso, tra le rovine del mio essere,
qualcosa, una ferma utopia, sta per fiorire.
[ Nell’idea di imbecillità traspare in modo molto preciso un raggio di bellezza e bontà, un che di indicibilmente fine, qualcosa che soprattutto i più intelligenti hanno ardentemente ricercato e cercheranno sempre…]
Rendersi più stupidi e ignoranti di quanto non si sia è un’arte, una raffinatezza che riesce solo a pochi.
Piera Oppezzo, La grande paura
Rendersi più stupidi e ignoranti di quanto non si sia è un’arte, una raffinatezza che riesce solo a pochi.
Robert Walser, da una lettera a Max Rychner
"non è con gli altri che fingiamo, è sempre con noi stessi."
José Saramago
[Com'è facile dire: trovare sé stesso! Quanto ci si spaventa, quando davvero accade!]
È già qualcosa aver vissuto, pensato e disputato con se stessi, quand'anche nessuno ne venisse mai a conoscenza.
Elias Canetti, da La provincia dell'uomo
Mi sono costruita un «falso sé» per adattarmi all’ambiente
che mi circondava e sentirmi accettata.
Mi sono sottomessa per sopravvivere.
Mi sono organizzata per tenere a bada il mondo.
E strada facendo mi sono dimenticata che, in ognuno di noi,
esiste una parte inviolabile e sacra.
Inaccessibile...
Michela Marzano
che mi circondava e sentirmi accettata.
Mi sono sottomessa per sopravvivere.
Mi sono organizzata per tenere a bada il mondo.
E strada facendo mi sono dimenticata che, in ognuno di noi,
esiste una parte inviolabile e sacra.
Inaccessibile...
Michela Marzano
Siamo tutti costretti,
per rendere sopportabile la realtà,
a coltivare in noi qualche piccola pazzia.
Marcel Proust
Ciò che conosciamo di noi è solamente una parte,
e forse piccolissima, di ciò che siamo a nostra insaputa.
e forse piccolissima, di ciò che siamo a nostra insaputa.
Tutti abbiamo tre vite.
Una pubblica
Una pubblica
una privata,
e una segreta.
Gabriel García Márquez
"C’è una maschera per la famiglia
Una per la società
Una per il lavoro
E quando stai solo resti nessuno."
Luigi Pirandello
Una per la società
Una per il lavoro
E quando stai solo resti nessuno."
Luigi Pirandello