Il senso morale di una società...
Il senso morale di una società si misura su ciò che fa per i suoi bambini .
Dietrich Bonhoeffer[Rispettate dunque sopra ogni altra cosa
l’ipocrisia umana chiamata anche virtù.]
l’ipocrisia umana chiamata anche virtù.]
Nel frattempo...
la Chiesa cattolica ci convinse che la pedofilia non è peccato se a praticarla è un prete.
Isabel Allende
[fortunatamente i tempi cambiano
e l'ipocrisia affoga nella sua stessa bava...]
[ noi viviamo in un mondo separato nell'intervallo dell'innocenza ]
Aveva qualcosa di terrificante nello sguardo: l'innocenza.
Aveva qualcosa di terrificante nello sguardo: l'innocenza.
"Q" un libro di Luther Blissett
[ Sua colpa fu l’innocenza ]
L'innocente passa il tempo a chiedersi di cosa.
Umberto Silva, Uomo che scrive nella notte
"Qual è l'uomo perverso?
Premettiamo una 'importante verità scientifica:
«La maturazione del sistema nervoso centrale fa un primo grande salto di crescita intorno ai 14 o 15 anni, ma lo sviluppo dei lobi frontali, che sono deputati alla "responsabilità" e alla "attribuzione dei significati", arriva a compimento tra i 16 e i 20 anni: è l’ultima parte del cervello che matura.
L'uomo che ammira l'innocenza."
Oscar Wilde
«La maturazione del sistema nervoso centrale fa un primo grande salto di crescita intorno ai 14 o 15 anni, ma lo sviluppo dei lobi frontali, che sono deputati alla "responsabilità" e alla "attribuzione dei significati", arriva a compimento tra i 16 e i 20 anni: è l’ultima parte del cervello che matura.
Fino a quell'età la sessualizzazione dovrebbe essere fantasticata, sognata e non agita. Molte volte, quando i ragazzi ripensano anni dopo a quello che è successo, quando ormai il loro funzionamento mentale è più maturo, si rendono conto che quei rapporti erano qualcosa su cui non avevano controllo e facevano parte di una manipolazione.»
Potremmo anche far guidare l’auto a un 12enne, ma la legge lo vieta perché servono competenze complesse, la capacità di costruire significati e processi di responsabilità, e ci sono rischi correlati all’azione. Il discorso riguardo al sesso è analogo. È l’adulto che deve dire: “Non lo puoi fare, e soprattutto non con me”. Il suo compito è quello di essere protettivo».
Solo pochi ricordano esattamente quando l'innocenza giunse a una brusca fine, il momento in cui per la prima volta noi ci domandiamo: sono amato?
W.H. Auden, Shorts
[molestia è l'erronea convinzione che in alcune situazioni le persone siano più disponibili o meritino minore rispetto]
La proibizione o l’accettazione sociale di alcuni comportamenti induce a pensare che in quanto socialmente accettata una pratica sia per ciò stesso legittima. Ma tante, troppe cose nel passato erano socialmente accettate e nient’affatto buone: quindi mancavano di una legittimità a prescindere, in senso forte e in senso pieno.
[ Non ho anima, ho solo i dolori dell’anima.]
L’anima non muore insieme al corpo per il semplice fatto che l’anima muore molto prima, di solito nell'adolescenza.
Il caso emblematico di Virginia Woolf che fu molestata da entrambi i suoi fratellastri più grandi. Virginia nacque il 25 gennaio 1882 da Julia e Leslie Stephens. Entrambi i suoi genitori erano stati precedentemente sposati e ognuno aveva avuto figli dalle precedenti relazioni. Julia e il suo nuovo marito erano genitori distanti, il che probabilmente spiega perché non avessero idea di cosa stesse succedendo alla loro figlia più giovane. Virginia registrò gli abusi incestuosi nei suoi diari e successivamente nei suoi romanzi e memorie. L’abuso iniziò quando aveva sei anni, con suo fratello diciottenne, Gerald. Questi eventi ebbero un profondo effetto sulla futura scrittrice e probabilmente sono stati alla base dei problemi di salute mentale di cui soffrì per tutta la sua vita adulta. All’età di 13 anni subì l’abuso da parte del fratello George allora ventinovenne. Gli abusi, come dicevamo, ebbero un profondo impatto sulla donna. Soffrì di depressione fin da piccola, così come di anoressia e dismorfismo corporeo, malesseri dell’anima che la portarono alla drammatica decisione di togliersi la vita.
L'idea che alcune vite contino meno di altre è la base di tutto ciò che di sbagliato c'è nel mondo.
Paul Edward Farmer
Vale la pena ricordare che nella storia dell’umanità molti “intellettuali”, sostenitori della diversità sessuale, hanno apertamente promosso la pedofilia solo come una delle tante manifestazioni plurali della sessualità umana o di un diritto sessuale...
[ho sempre ammirato i ragionamenti di quello che sarebbe diventato una delle penne più prestigiose d’Italia, Indro Montanelli ma, però...]
«Mi hanno insegnato che "de mortuis nihil nisi bonum", e di Indro Montanelli non vorrei poter parlare che bene...
«Mi hanno insegnato che "de mortuis nihil nisi bonum", e di Indro Montanelli non vorrei poter parlare che bene...
Tuttavia il fatto che abbia avuto nel suo letto una dodicenne, con la scusa che “in Africa è un’altra cosa” m’irrita e mi sdegna a tal punto, che proprio non mi riesce di parlarne bene. “Aveva dodici anni… a dodici anni quelle lì erano già donne. L’avevo comprata a Saganeiti assieme a un cavallo e a un fucile, tutto a 500 lire. Era un animaletto docile, io gli misi su un tucul [semplice edificio a pianta circolare con tetto conico solitamente di argilla e paglia] con dei polli. E poi ogni quindici giorni mi raggiungeva dovunque fossi assieme alle mogli degli altri ascari…arrivava anche questa mia moglie, con la cesta in testa, che mi portava la biancheria pulita”.
ph Jacob Aue Sobol |
Stiamo parlando di prostituzione minorile... di pedofilia... di violenza sulle donne.
E resoconti di autori antichi confermano che l’abuso sessuale nei bambini è un fenomeno sociale atavico, con molte similitudini con l’atteggiamento moderno per quanto riguarda l’impatto sociale e l’influenza sulla psicologia delle vittime. I casi storici descritti dagli autori antichi, sconosciuti alla maggior parte della bibliografia medica, provano come, nonostante la rigida legislazione sin dai primi tempi, il problema sembra essere rimasto endemico in tutte le classi sociali.
Parte dell'Umanità, da sempre, non riesce a comprendere l'identità umana e la dignità del fanciullo,
Dunque, la pederastia, intesa come relazione sessuale di un adulto e un minore in età compresa tra i dodici e i diciotto anni, era considerata lecita e riconosciuta come forma pedagogico-educativa, a differenza della pedofilia, intesa come relazione sessuale con un minore di dodici anni.
E, insomma, l’antica Grecia viene rappresentata come il luogo storico ideale per gli amori pedofili... La poetessa Saffo, oltre ad essere maestra dell'intelletto, lo era anche del corpo in una formula che può essere così riassunta: “pedofilia sì, ma con delicatezza”... Nella sua scuola, le ragazze si amavano appassionatamente e questo rappresentava a Sparta, Lesbo e Mitilene, una sorta di preparazione al matrimonio: donne adulte usavano avere delle amanti tra le adolescenti. Nell'antica Grecia assumeva quindi rilevanza una relazione che oggi potremmo definire “pedofila”.
perché parte dal presupposto che il fanciullo non è una “persona” e non goda dei relativi diritti. La “cultura” della pedofilia tende a trasformare determinati periodi storici in vera e propria mancanza di rispetto per l'infanzia, rappresentata dall'attrazione sessuale e dall'amore educativo.
https://www.nelfuturo.com/sulle-tracce-della-pedofilia-parte-prima
Nella Grecia la pedofilia ebbe la massima diffusione tra il VI e il IV secolo a.C. a Sparta e Atene e tra i maestri del tempo Socrate e Platone e la poesia di Alceo e Anacreonte.
https://www.nelfuturo.com/sulle-tracce-della-pedofilia-parte-prima
Nella Grecia la pedofilia ebbe la massima diffusione tra il VI e il IV secolo a.C. a Sparta e Atene e tra i maestri del tempo Socrate e Platone e la poesia di Alceo e Anacreonte.
Con l'avvento della democrazia ateniese conseguente all'assassinio di Ipparco per mano dei due amanti maschi Armodio e Aristogitone, l'accesso alla cultura tramite l'istituzione del simposio e alle palestre tramite gare ginniche venne sempre più ampliato di modo che le concomitanti emozioni ed eventuali relazioni pederastiche potessero diventare sempre più ammirate ed imitate in quanto portatrici dei valori più essenziali richiesti ai buoni cittadini. La pederastia ateniese comportava il costituirsi di un legame formale tra un uomo adulto e un ragazzo adolescente al di fuori della propria cerchia familiare, composta da una relazione sentimentale, amorosa idealizzata, ma spesso anche effettivamente di tipo sessuale. La società ateniese incoraggiava formalmente l'erastès (amante) nel suo tentativo di conquistare l'amore e i favori di un eromenos (amato). Come dice Eva Cantarella nel suo saggio intitolato "Secondo natura. La bisessualità nel mondo antico" ad Atene la pederastia occupava un posto rilevante nella formazione morale e politica dei giovani, che venivano così ad apprendere dall'amante più grande di loro le virtù del buon cittadino ed il tutto all'insegna dell'esaltazione delle qualità più virili. Al termine del corteggiamento il pais, cedendo, instaurava una relazione "d'amore saggio", innanzi tutto di tipo intellettuale e pedagogico, ma che non escludeva a prescindere le manifestazioni più vicine all'erotismo. Per indicare il momento in cui il ragazzo si concede all'amante viene utilizzato il verbo hyperetein (servire come sottoposto), il che confermerebbe l'esattezza della lettura dei graffiti rinvenuti a Thera in cui si afferma con chiarezza che l'erastes Krimon ha posseduto il suo giovane amato: la riflessione di Eva Cantarella propende decisamente verso l'effettiva realizzazione dell'atto di "sodomizzazione pederastica. L'aspetto più erotico e sensuale del rapporto terminava quando il giovane raggiungeva l'età adulta (in cui poteva legittimamente sposarsi e partecipare alla vita militare) verso i 20-21 anni, evolvendosi in un duratura ed affiatata amicizia (la philia). Da questo momento in poi anch'egli poteva iniziare la ricerca di un proprio amato...
Famosi e degni di menzione furono i rapporti pederastici del giovane Achille verso Patroclo e del giovane Alessandro il Grande verso Efestione: in entrambi i casi il loro amore continuò anche con il raggiungimento della loro maggiore età trasformandosi in veri e propri rapporti omossessuali al pari di quello più antico e famoso dell'eroe sumero Gilgamešh verso il suo amato selvaggio Enkidu...
In un'indagine nei testi originali storici che indica che l’abuso sessuale nei minori proliferava anche in una società religiosa medievale come quella di Bisanzio, la continuazione naturale dell’Impero Romano e il più importante stato conosciuto per undici secoli.
E tanta strada si dovrà ancora fare
per la protezione dell'infanzia e dell'adolescenza...
Basti pensare che ancora nell'Ottocento, in Inghilterra,
i matrimoni combinati avvenivano anche tra preadolescenti, l’età legale per il consenso sessuale era di 12 anni, portata poi a 13 nel 1875. Questo limite così basso avallava notevolmente la prostituzione infantile e dopo l’agghiacciante reportage di William Stead, cronista del Pall Mall Journal, sul mondo delle prostituite bambine e delle sevizie che erano costrette a subire, nasceva un movimento sociale che culminerà con l’elevazione del limite a 16 anni nel 1885...
E all'inizio del novecento, in Europa, il clima culturale verso i minori non era certamente rassicurante se lo scrittore Pierre Louÿs pensò bene di scrivere "Piccolo galateo erotico per fanciulle"... una raccolta di aforismi erotici che si presenta essenzialmente come una parodia dei manuali di istruzione del tempo, considerati molto seri e rigorosi. L'autore consiglierebbe su come meglio comportarsi in determinate occasioni, ed ovviamente i consigli sono quantomai libertini e immorali...con tono tagliente e stile loquace, usa l'ironia per evocare gli amori a buon mercato delle sue adolescenti, disprezzando qualsiasi censura morale.
https://it.wikipedia.org/wiki/Piccolo_galateo_erotico_per_fanciulle
Un libro così recensito da Alberto Capatti:
"Prima di Lolita le bambine si comportavano meglio? Pierre Lou, in queste pagine, mostra che il linguaggio e il pudore non sono valori tradizionali, e prova con alcune sue foto la decadenza generale dei costumi. In tono ironico, non si stanca di ripetere che la doppia etica, della virtù e del peccato, non esiste e che la fanciulla porta istintivamente la vergogna nelle istituzioni più sante, e santifica i propri orifizi con cure non proprio estetiche. Leggendo il piccolo galateo, si direbbe che la ninfetta, all'inizio del secolo, ne sapesse di cotte e di crude e le avesse provate tutte, portando, su un corpo esile e liscio, una parrucca di capelli bianchi. Ovviamente come Lolita in Nabokov, la bimba aveva in Lou un amante intelligente e molto egoista. Ogni articolo di questo galateo non provoca solo la morale corrente ma anche i tutori del codice penale. È dunque vietato a tutti coloro che non si consacrano in modo equivoco alla protezione dell'infanzia".
http://www.lucidamente.com/22941-galateo-erotico-ragazze-buone-maniere-tripodi/
con una sarcastica considerazione finale
Rispettate dunque sopra ogni altra cosa
l’ipocrisia umana chiamata anche virtù.
ph Dara Scully |
ph Betina La Plante |
"Pedofilia culturale,
una società decadente,
spesso inconsapevole e frivola,
sempre più dedita al piacere fine a se stesso,
nella quale si inserisce subdola la faccia sempre più deteriore di certa pubblicità interprete e complice di pulsioni perverse, dove far vedere è potere
e dove vedere è godere passivamente...
Società e culture errate che, nei tempi, rendono ancor più difficile la già difficile sfida di una crescita equilibrata dell'individuo... trasformando un'inferno il già difficile traversamento della propria infanzia e della propria adolescenza; traversamento durante il quale verranno gettate le fondamenta del nostro io maturo... Nell'affrontare la tematica "sesso"mai tralasciare il presupposto più evidente: la differenza ineliminabile tra adulto e bambino.La sessualità nell’adolescenza e preadolescenza si sente in modo acuto: i giovanissimi sono molto pulsionali, curiosi, esplorativi ed eccitati, e non sono in grado di regolarsi.
Il mondo adulto si deve occupare di proteggere e non di sfruttare questa condizione.
Adulto e bambino non sono equiparabili in termini di maturità e comprensione di ciò che viene fatto: all’uno spetta la guida dell’altro e non viceversa; se il bambino ha il diritto a conoscere la sua sessualità, l’adulto ha il dovere di rispondere alle sue domande e di educarlo ad un rapporto corretto e maturo col proprio corpo, rispettandolo integralmente nella sua inviolabile dignità.
L'idea che alcune vite contino meno di altre è la base di tutto ciò che di sbagliato c'è nel mondo.
Paul Edward Farmer
Non si deve ragionare sull'età della crescita fisica
e della conseguente e irrilevante maturità sessuale...
Si deve guardare all’età della maturità emotiva della persona che può protrarsi fino ai vent'anni...
età emotiva su cui ogni società si interroga e su cui, comunque, ogni singola nazione interviene in maniera differente...
e vogliamo riflettere sull'opera di Balthus del 1938
"Thérèse Dreaming"
ora al Metropolitan Museum of Art, New York
e vogliamo riflettere sull'opera di Balthus del 1938
"Thérèse Dreaming"
ora al Metropolitan Museum of Art, New York
[ma lasciamo che Thérèse sogni quello che le pare perchè Thérèse ha diritto di sognare quello che le pare]
Quando qualcuno esprimeva inquietudine di fronte ai dipinti in cui una giovanissima ragazza o bambina in età prepuberale era ritratta in un attimo di turbamento (giocoso o pensoso), Balthus rispondeva che l’erotismo percepito era un’attribuzione ex post delle menti torbide. Rifiutava l’accostamento a Vladimir Nabokov, e molto si adirò quando, sulla copertina di un “Lolita” edizione Penguin, comparve il suo quadro “Girl with a cat”. Balthus era per tutti un cantore anche audace, ma pur sempre cantore, dell’adolescenza, uno che sicuramente non poteva fare a meno delle sue giovani muse (ne sposò una, Antoinette, madre dei suoi figli – che però al momento del matrimonio era ormai grande). Un artista cresciuto con artisti, vissuto negli anni Venti e Trenta in mezzo a scrittori e intellettuali, con una madre amica e amante di Rainer Maria Rilke: arte e vita erano vasi comunicanti, sì, ma non fotocopie l’una dell’altra. Un’immagine artistica è una porta socchiusa su un mondo e uno specchio dell’occhio di chi guarda. Ma capita che l’occhio, in quello specchio, veda il riflesso di un fantasma: proprio o altrui, fantasma del passato o fantasma di quello che per lo spirito dell’epoca è un nemico inconoscibile e aleatorio, pervasivo anche nella fantasia, un’ombra col cappello che cammina lungo i muri della città come “M”, il mostro di Düsseldorf del film di Fritz Lang. by donnamoderna
mentre ricordiamo con forza che il mondo adulto dovrebbe occuparsi di proteggere e non di sfruttare questa condizione...
e l’erotismo percepito nell'opera, secondo lo stesso Balthus è un’attribuzione ex post delle menti torbide...
Quando qualcuno esprimeva inquietudine di fronte ai dipinti in cui una giovanissima ragazza o bambina in età prepuberale era ritratta in un attimo di turbamento (giocoso o pensoso), Balthus rispondeva che l’erotismo percepito era un’attribuzione ex post delle menti torbide. Rifiutava l’accostamento a Vladimir Nabokov, e molto si adirò quando, sulla copertina di un “Lolita” edizione Penguin, comparve il suo quadro “Girl with a cat”. Balthus era per tutti un cantore anche audace, ma pur sempre cantore, dell’adolescenza, uno che sicuramente non poteva fare a meno delle sue giovani muse (ne sposò una, Antoinette, madre dei suoi figli – che però al momento del matrimonio era ormai grande). Un artista cresciuto con artisti, vissuto negli anni Venti e Trenta in mezzo a scrittori e intellettuali, con una madre amica e amante di Rainer Maria Rilke: arte e vita erano vasi comunicanti, sì, ma non fotocopie l’una dell’altra. Un’immagine artistica è una porta socchiusa su un mondo e uno specchio dell’occhio di chi guarda. Ma capita che l’occhio, in quello specchio, veda il riflesso di un fantasma: proprio o altrui, fantasma del passato o fantasma di quello che per lo spirito dell’epoca è un nemico inconoscibile e aleatorio, pervasivo anche nella fantasia, un’ombra col cappello che cammina lungo i muri della città come “M”, il mostro di Düsseldorf del film di Fritz Lang. by donnamoderna
in uno dei grandi temi che ancora ai nostri giorni non cessano di essere estremamente divisivi per l’opinione pubblica: la nudità nell'arte e il confine che la separa dalla banale pornografia, e il ruolo estremamente delicato dei bambini.
ph Jock Sturges |
E cosa dire di Jock Sturges che nel fotografare gruppi di nudisti
in California, Francia e Irlanda negli anni ‘70, conta tra i suoi lavori anche diversi ritratti di ragazze adolescenti e giovani donne in déshabillé e che, per questo fa gridare allo scandalo.... in particolare, la mostra
in California, Francia e Irlanda negli anni ‘70, conta tra i suoi lavori anche diversi ritratti di ragazze adolescenti e giovani donne in déshabillé e che, per questo fa gridare allo scandalo.... in particolare, la mostra
la prima esposizione di questo artista a Mosca che, secondo i curatori della mostra stessa, aveva il solo obiettivo di rendere omaggio alla produzione artistica del XIX e XX secolo, ha ricevuto commenti quali “È una vera e propria propaganda della pedofilia”, "le foto di Jock Sturges potrebbero essere fonte di ispirazione per tutti i pedofili (…)"
E cosa dire del lavoro della fotografa Sally Mann
famosa per il suo famoso lavoro "Immediate Family" che documenta i suoi tre figli, Jessie, Emmett e Virginia, in una serie di scene a casa loro ai piedi delle Blue Ridge Mountains in Virginia. Con fotografie che durano quarant'anni, ha accumulato un'opera intima ed espansiva che esplora la famiglia e il sud americano.
Nonostante il suo lavoro inizialmente sia stato sottoposto al severo giudizio pubblico per i suoi argomenti intimi, alla radice c'è semplicemente un album di famiglia pieno di storie, ricordi e momenti che definiscono la Mann come madre e fotografa.
E il giornalista Woodward premette con forza il piede sulla controversia, incorniciando la discussione sul suo lavoro con una serie di domande retoriche provocatorie: “Se è sua solenne responsabilità, come dice lei, 'proteggere i miei figli da tutti danno ", li ha consapevolmente messi a rischio rilasciando queste immagini in un mondo in cui esiste la pedofilia?... Queste immagini sensuali emergono dal comportamento dei suoi soggetti o sono modellate dal gusto e dalle fantasie del fotografo per un pubblico benestante? ”
famosa per il suo famoso lavoro "Immediate Family" che documenta i suoi tre figli, Jessie, Emmett e Virginia, in una serie di scene a casa loro ai piedi delle Blue Ridge Mountains in Virginia. Con fotografie che durano quarant'anni, ha accumulato un'opera intima ed espansiva che esplora la famiglia e il sud americano.
Nonostante il suo lavoro inizialmente sia stato sottoposto al severo giudizio pubblico per i suoi argomenti intimi, alla radice c'è semplicemente un album di famiglia pieno di storie, ricordi e momenti che definiscono la Mann come madre e fotografa.
E il giornalista Woodward premette con forza il piede sulla controversia, incorniciando la discussione sul suo lavoro con una serie di domande retoriche provocatorie: “Se è sua solenne responsabilità, come dice lei, 'proteggere i miei figli da tutti danno ", li ha consapevolmente messi a rischio rilasciando queste immagini in un mondo in cui esiste la pedofilia?... Queste immagini sensuali emergono dal comportamento dei suoi soggetti o sono modellate dal gusto e dalle fantasie del fotografo per un pubblico benestante? ”
ph Sally Mann |
con le immagini scattate tra il 1984 e il 1991 nella Virginia rurale , dove i bambini hanno trascorso la loro infanzia con la stessa madre Sally Mann...
«Queste sono fotografie dei miei bambini che trascorrono qui le loro vite. Molte di queste foto sono intime, alcune sono di finzione e altre di fantasia, ma molte di queste sono cose ordinarie che ogni madre ha visto
– un letto bagnato, un naso sanguinante, sigarette di zucchero. Si travestono, fanno il broncio e si mettono in posa, si dipingono il corpo e si tuffano come lontre nel fiume.»
È l’adulto che deve dire:
“Non lo puoi fare, e soprattutto non con me”.
Il suo compito è quello di essere protettivo...
Il suo compito è quello di essere protettivo...
E Vanessa Springora analizza, in un suo libro, il valore del consenso degli adolescenti e dei giovani...
denunciando, nel suo "Le Consentement", la relazione che l'affermato scrittore francese Gabriel Matzneff, all'epoca cinquantenne, ebbe con lei appena quattordicenne...
«La responsabilità, quindi, rimane esclusivamente in mano all’adulto. È tollerabile l’esplorazione tra pari, anche se comporta dei rischi. Mai con l’adulto: il consenso del minore non è mai informato: è sempre immaturo.
Potremmo anche far guidare l’auto a un 12enne, ma la legge lo vieta perché servono competenze complesse, la capacità di costruire significati e processi di responsabilità, e ci sono rischi correlati all’azione.
Il discorso riguardo al sesso è analogo. È l’adulto che deve dire: “Non lo puoi fare, e soprattutto non con me”.
Il suo compito è quello di essere protettivo».
denunciando, nel suo "Le Consentement", la relazione che l'affermato scrittore francese Gabriel Matzneff, all'epoca cinquantenne, ebbe con lei appena quattordicenne...
«Per tanti anni i miei sogni sono stati abitati da omicidi e desideri di vendetta. Fino al giorno in cui la soluzione si è presentata davanti ai miei occhi, palese: portare il cacciatore nella sua stessa trappola, chiuderlo in un libro». Vanessa Springora analizza, nel suo libro, il valore del consenso: «La pedofilia è un abuso sempre, anche quando c’è un apparente consenso, perché c’è un’età in cui parlare di consenso è una follia».
«La sessualità nell’adolescenza e preadolescenza si sente in modo acuto: i giovanissimi sono molto pulsionali, curiosi, esplorativi ed eccitati, e non sono in grado di regolarsi. Il mondo adulto si deve occupare di proteggere e non di sfruttare questa condizione. Può capitare anche che adolescenti e preadolescenti dicano che si sono innamorati di adulto, ma l’adulto deve essere consapevole che non c’è parità di maturità».
«Con i ragazzi l’intervento dell’adulto deve essere educativo e protettivo, non certo un coinvolgimento alla pari.»«La sessualità nell’adolescenza e preadolescenza si sente in modo acuto: i giovanissimi sono molto pulsionali, curiosi, esplorativi ed eccitati, e non sono in grado di regolarsi. Il mondo adulto si deve occupare di proteggere e non di sfruttare questa condizione. Può capitare anche che adolescenti e preadolescenti dicano che si sono innamorati di adulto, ma l’adulto deve essere consapevole che non c’è parità di maturità».
«La responsabilità, quindi, rimane esclusivamente in mano all’adulto. È tollerabile l’esplorazione tra pari, anche se comporta dei rischi. Mai con l’adulto: il consenso del minore non è mai informato: è sempre immaturo.
Potremmo anche far guidare l’auto a un 12enne, ma la legge lo vieta perché servono competenze complesse, la capacità di costruire significati e processi di responsabilità, e ci sono rischi correlati all’azione.
Il discorso riguardo al sesso è analogo. È l’adulto che deve dire: “Non lo puoi fare, e soprattutto non con me”.
Il suo compito è quello di essere protettivo».
«La maturazione del sistema nervoso centrale del minore fa un primo grande salto di crescita intorno ai 14 o 15 anni, ma lo sviluppo dei lobi frontali, che sono deputati alla responsabilità e all’attribuzione dei significati, arriva a compimento tra i 16 e i 20 anni: è l’ultima parte del cervello che matura.
Ecco perché attraverso la legge, supplendo alla mancanza di una morale, si cerca di tutelare i ragazzi perché gli adulti, che hanno più potere e capacità manipolatoria, non abbiano contatti sessuali con loro.» «Fino a quell'età la sessualizzazione dovrebbe essere fantasticata, sognata e non agita. Molte volte, quando i ragazzi ripensano anni dopo a quello che è successo, quando ormai il loro funzionamento mentale è più maturo, si rendono conto che quei rapporti erano qualcosa su cui non avevano controllo e facevano parte di una manipolazione. La sessualità diventa una zona di potere e non di relazione: se non si elabora, può causare problemi.»
Ecco perché attraverso la legge, supplendo alla mancanza di una morale, si cerca di tutelare i ragazzi perché gli adulti, che hanno più potere e capacità manipolatoria, non abbiano contatti sessuali con loro.» «Fino a quell'età la sessualizzazione dovrebbe essere fantasticata, sognata e non agita. Molte volte, quando i ragazzi ripensano anni dopo a quello che è successo, quando ormai il loro funzionamento mentale è più maturo, si rendono conto che quei rapporti erano qualcosa su cui non avevano controllo e facevano parte di una manipolazione. La sessualità diventa una zona di potere e non di relazione: se non si elabora, può causare problemi.»
«Quasi mai l’abuso sessuale sui minori funziona con la logica della violenza: non è come fra adulti. Spesso gli abusi avvengono in relazioni costruite sull’intimità, e la maggior parte non lascia segni di violenza. Ma spetta all’adulto proteggere il minore e sapere gestire la sua immaturità. La sessualità sana necessità di sintonia emotiva e funzioni complesse che non riguardano le pulsioni».