Di Atlantide e di Atene...

La cosa importante è di non smettere mai di interrogarsi. La curiosità esiste per ragioni proprie. Non si può fare a meno di provare riverenza quando si osservano i misteri dell'eternità, della vita, la meravigliosa struttura della realtà. Basta cercare ogni giorno di capire un po' il mistero. Non perdere mai una sacra curiosità.
Albert Einstein
mimica versus Albert Einstein

«L'uomo ha una tale passione per il sistema e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità per non vedere il vedibile, a non udire l'udibile pur di legittimare la propria logica.»
Fëdor Dostoevskij, Memorie dalla casa dei morti

E secondo gli studi ufficiali
tra 12 e 15 miliardi di anni fa nasceva l'Universo...
immediatamente dopo la nascita della nostra stella...
circa 4,54 miliardi di anni fa si formava la Terra...
tra i sei e i sette milioni di anni fa "compare" il nostro più diretto antenato, l'Austrolopiteco.
Intorno ai due milioni di anni fa comparvero i primi rappresentanti del genere Homo.
Milioni di anni di evoluzione...
E, alla fine, sempre in Africa e tra i 300.000 e i 200.000 anni fa, arriva l'Homo sapiens sapiens che più sapiens non si può... e che, oltre 75.000 anni fa, si spostò dall'Africa per colonizzare l’intero pianeta. 
 Gli Homo sapiens sapiens, cioè i nostri diretti progenitori; sapiens che più sapiens non si può; sapiens che sbaraglia l'intera concorrenza evolutiva; che è l'unica specie di ominide rimasta al mondo a contendersi la Terra con il resto del feroce mondo animale... La diffusione dell’Homo sapiens sapiens viene generalmente collegata al Paleolitico Superiore. Originario del continente africano inizierà la propria emigrazione nei continenti europeo ed asiatico riuscendo ad occupare i territori fino ad allora abitati dai discendenti dei Neandersovani e arriverà a sovrastarli per intelligenza e per la sua maggior capacità nel produrre e commerciare utensili. In Europa verrà conosciuto come Homo di Cro-Magnon. Questo appellativo gli proviene dal ritrovamento nell’omonima località francese di cinque scheletri ben conservati appartenenti ad altrettanti individui della specie.



E come scrisse Platone:

La storia comincia al tempo in cui soltanto gli dèi abitavano la Terra:
“Quando gli dèi, come lo sarà per gli uomini, si affannavano a lavorare e sopportavano la fatica... grande era la fatica degli dèi, pesante il loro lavoro e immensa la sofferenza.”

445.000 anni fa... i Nefilim, sotto la guida di Enki, arrivano sulla
Terra dal Dodicesimo Pianeta. Nel sud della Mesopotamia
viene fondata Eridu, la Stazione Terra I.
430.000... i grandi strati di ghiaccio cominciano a ritirarsi. Il
clima si fa ospitale nel Vicino Oriente.
415.000... Enki procede nell’entroterra e fonda Larsa.
400.000... il periodo interglaciale si estende su tutto il globo.
Enlil arriva sulla Terra e fonda Nippur come Centro di Controllo della missione. Enki fissa rotte marittime per l’Africa meridionale, organizza le attività di estrazione dell’oro.
360.000... i Nefilim fondano Bad-Tibira come centro metallurgico per la fusione e la raffinazione dell’oro. Viene fondato il porto spaziale di Sippar e altre città degli dèi.
300.000... ammutinamento degli Anunnaki. Enki e Ninhursag creano l’Uomo, il “lavoratore primitivo”.
250.000... il primitivo Homo sapiens si moltiplica e si diffonde in altri continenti.
200.000.. la vita sulla Terra regredisce durante una nuova era glaciale.
100.000... il clima torna a riscaldarsi. I figli degli dèi prendono per mogli le figlie degli uomini. 
77.000... Ubartutu/Lamech, un essere umano di discendenza divina, sale sul trono di Shuruppak sotto la protezione di Ninhursag.
75.000... comincia la “maledizione della Terra”: una nuova era glaciale. Tipi umani regressivi popolano la Terra.
49.000... comincia il regno di Ziusudra (“Noè”), un “fedele servitore” di Enki.
38.000... il rigido periodo climatico dei “sette passaggi”
comincia a decimare l’umanità. L’europeo Uomo di Neanderthal scompare, mentre sopravvive l’Uomo di CroMagnon (che vive nel Vicino Oriente). Enlil, deluso dal genere
umano, cerca di distruggerlo.
13.000... i Nefilim, consapevoli che l’avvicinarsi di Nibiru provocherà una spaventosa inondazione, giurano di lasciar perire l’umanità.
Il Diluvio universale si abbatte sulla Terra ponendo bruscamente fine all’era glaciale.
Se il Diluvio fu un’esperienza traumatica per il genere umano, non lo fu meno per i Nefilim e gli Anunnaki. Come affermano i testi sumeri, il Diluvio aveva “spazzato via” da un momento all’altro tutto il cammino compiuto...  Le miniere sudafricane, le città mesopotamiche, il centro di controllo di Nippur, il porto spaziale di Sippar: tutto era ormai sepolto sotto valanghe di acqua e fango. Dall’alto i Nefilim attendevano con impazienza il momento in cui le acque sarebbero calate ed essi avrebbero potuto rimettere piede sulla terraferma. Poi, però, come avrebbero potuto sopravvivere sulla Terra, dal momento che le loro città, tutte le attrezzature erano ormai distrutte, e persino la manodopera – l’umanità – era stata totalmente cancellata?
Quando alla fine, spaventati, esausti e affamati, gruppi di Nefilim scesero a terra sulle vette del “Monte della salvezza”, scoprirono con gran sollievo che in realtà non tutti gli uomini e gli animali erano morti. Persino Enlil, dopo una prima reazione di collera al vedere che le cose non erano andate proprio secondo il suo volere, cambiò ben presto parere.



 E strane storie raccontano di  una misteriosa
lista di re sumeri, ritrovata ai primi del secolo
scorso tra le rovine della città di Nippur, narra
di 8 re, che regnarono in 5 città,  nel corso dei
241.200 anni prediluviani.... poi l'alluvione esplose!



E strane storie narrerebbero di una

metropoli di 200.000 abitanti risalente

a 200.000 anni fa e ubicata in Sud

Africa...

Strane storie narrerebbero dei Sumeri

che estraevano l'oro per i loro dèi...

Strane storie narrerebbero di un

leggendario continente perduto

conosciuto con il nome di "Mu"

e risalente a 200.000 anni fa...

E che dire dell'altro mitico continente perduto di Lemuria?

Insomma Lemuria nell'Oceano Indiano, Mu nelll'Oceano Pacifico e Atlantide nell' Oceano Atlantico... tutte terre in tempi antichi emerse e civilizzate ed ora tutte sotto il livello del mare.

Da qualche tempo è di moda fare discendere intellettualmente le diverse civiltà dai selvaggi, così come una volta si faceva discendere l’uomo dalla scimmia. In tal modo si spiegava che le meravigliose spiritualità dell’Egitto delle prime dinastie provenissero dai totemismi dei primitivi, i quali avrebbero abitato la valle del Nilo circa diecimila anni or sono. 

Questa moda sta scomparendo e il tentativo assurdo di far uscire il più dal meno deve essere logicamente abbandonato. Tutto ci porta a credere che l’uomo, creato molto rapidamente, sia stato subito un essere superiore, sia per intelligenza che per spiritualità; e che catastrofi, interiori ed esteriori, l’abbiano fatto degenerare su certe parti della Terra, in date circostanze che intravediamo abbastanza bene. Probabilmente, vi sono sempre stati uomini molto civilizzati da che l’umanità esiste. I selvaggi, lungi dall’essere all’origine delle civiltà, sono residui delle sconfitte, evidentemente numerose, che l’umanità ha subito nella sua lunga carriera. Senza dubbio sono coesistite contemporaneamente comunità raffinate, artistiche, intellettuali, in una parola, “umane”...

[tutte illazioni, certamente...]
Ma strane storie racconterebbero che alieni sarebbero intervenuti [in una Terra che per loro non era più che un bioparco] una prima volta sugli ominidi per creare manovalanza nelle loro miniere... una seconda volta su Adamo per la creazione di un gruppo specifico che lavorasse direttamente nei loro giardini recintati, mettendogli accanto successivamente Eva.

Chi ci ha reso "umani"? 

La teoria della domesticazione

dell'uomo...



E proviamo a seguire gli scritti di Eusebio di Cesarea (265 d.C.) che ci parla di Filone di Byblo (40 d.C.) che fa riferimento alle ricerche dello storico fenicio Sanchuniathon (1200 a.C.) che avrebbe avuto fra le mani le memorie redatte da Ierombalo sacerdote di Ievò (Yahweh)

Stando a quanto afferma Biglino, Sanchuniathon avrebbe svelato un “grande inganno”: l’inganno perpetrato dalle classi sacerdotali che avevano preso antichi racconti reali camuffandoli in miti e allegorie… egli imbattutosi in certi libri segreti, che erano stati fino ad allora nascosti nei penetrali del tempio di Amon, si dedicò al loro studio per comprendere tutte quelle cose che non a tutti era dato conoscere. Alla fine, riuscì a realizzare il suo progetto e tolse di mezzo i miti e le allegorie in cui erano stati avvolti i tempi primitivi. In seguito, i sacerdoti che vissero dopo di lui, vollero nascondere nuovamente la verità e ritornare al mito. Da allora ebbero origine i misteri, che ancora non erano stati introdotti presso i greci.



E se fosse vero che l'era attuale, la storia che tutti
noi conosciamo, quella che sempre nuove
scoperte ne spinge l'inizio a circa dodicimila anni
fa, non sia che l'ultima delle tante ere storiche che
l'uomo ha vissuto?

Diceva Agatha Christie che
"Un indizio è un indizio, 
due indizi sono una coincidenza, 
ma tre indizi fanno una prova."
E allora ci sarebbero prove a sufficienza per raccontare alcune strane storie...


E proprio come Atlantide, i sognatori moderni continuano ad essere affascinati da Mu  “ il luogo in cui apparve per la prima volta l'uomo "... per molti di loro, le spiegazioni degli "scienziati tradizionali" di siti come i massicci Moai nell'Isola di Pasqua e le caratteristiche sottomarine dell'Isola di Yonaguni (in Giappone) sono insoddisfacenti, mentre il pensiero di un grande e antico Mu è molto più allettante.

La cultura induista suddivide l'evoluzione della Terra in diverse età... e siccome il periodo che va dal 10.960 a.C. al 2.000 d.C. forma il V Grande Anno, è chiaro che il IV andrà dal 23.920 al 10.960 a.C. Dato che ogni Grande Anno ha a che fare con una Razza, etnicamente parlando, non può che trattarsi in questo caso della cd. "Razza Rossa"; donde sono discesi i Nativi Americani e, secondo le tradizioni bibliche, Noè ed i suoi figli...
Dal punto di vista della cosmografia ellenica, l’Atlantide considerata in alcuni dei Dialoghi platonici riguarda evidentemente il periodo fra il 17.440 e il 10.960 a.C. È vero che Platone dichiara una data più tardiva, quasi di 1.500 anni, ossia il 9.500 ca; ma questa si riferisce al momento effettivo dell’inondazione (non calcolabile numericamente), che va a cadere nel ciclo successivo, non alla fine del precedente ciclo. La discrepanza fra le due date è dovuta al fatto che i fattori astrali scatenanti le calamità agiscono dapprima sulla superficie terrestre, determinando variazioni della litosfera, tali da provocare nell’arco di 1.000-1.500 anni una catastrofe naturale.

E la storia di Atlantide potrebbe essere in parte ricostruita dalla mitologia della Grecia: è una storia di re, regine e principi, di amori, adulteri, ribellioni, guerre, omicidi, viaggi di mare, e colonizzazioni, di palazzi, templi, laboratori e fucine, di fabbricanti di spade, incisori e artigiani della metallurgia; di vino, orzo, grano, bovini, pecore, cavalli, e di agricoltura in generale. Chi può dubitare che essa rappresenti la storia di un popolo reale? 


L’intera mitologia greca è il ricordo, da parte di una razza imbarbarita, di un impero vasto, potente, e di grande civiltà, che in un passato remoto copriva gran parte di Europa, Asia, Africa e America. 
Non solo le divinità dei Greci erano re divinizzati di Atlantide, ma troviamo che la mitologia dei Fenici proviene dalla stessa fonte. 

 Atlantide e il continente occidentale avevano mantenuto rapporti l’uno con l’altro sin da un’epoca immemorabile: le grandi nazioni d’America erano semplicemente colonie di Atlantide e ne condividevano la civiltà, la lingua, la religione e il sangue. Le colonie di Atlantide si estendevano dal Messico alla penisola dello Yucatán, dalle coste del Brasile all’altezza della Bolivia e del Perù, dal golfo del Messico sino alle sorgenti del fiume Mississippi, e quindi non è strano trovare, come dice Alfred Maury, tradizioni americane del Diluvio più simili a quella della Bibbia e al racconto caldeo di quelli di qualsiasi popolo del Vecchio Mondo. 

La civiltà di Atlantide, nelle sue

conquiste si scontrò con

Atene e ne fu sconfitta militarmente...

E dodicimila anni fa terminò l'ultima era glaciale: 

un diluvio universale spazzò via il mondo di

allora...

In Sardegna la vera Atlantide?

Tutto quanto il territorio si

diceva che fosse alto e a picco

sul mare, mentre tutto

intorno vi era una

pianura che abbracciava la

città, ed era  

essa stessa circondata da nubi

 che discendevano fino al mare.

Una teoria è stata avanzata più recentemente dal giornalista italiano Sergio Frau nel suo libro Le colonne d'Ercole (2002): le colonne di cui parla Platone andrebbero in realtà identificate con il canale di Sicilia (che è assai turbinoso, come descrive Platone le Colonne), dunque l'isola di Atlantide sarebbe in realtà la Sardegna; il popolo che edificò i nuraghi coinciderebbe con il misterioso popolo dei Shardana o Šerden (dai quali appunto la Sardegna prende il nome), citati tra i "popoli del mare" che secondo le cronache degli antichi egizi tentarono di invadere il Regno d'Egitto. Alcuni Šhardana sarebbero quindi emigrati nella penisola italica, dove avrebbero dato origine alla civiltà etrusca. In effetti la Sardegna possiede ancora oggi zone pianeggianti situate alcuni metri sotto il livello del mare e ciò fa pensare che, essendo una terra geologicamente troppo antica per subire o aver subito catastrofi naturali di dimensioni troppo elevate, possa invece esser stata soggetta in passato a cataclismi legati al mare, il cui territorio probabilmente non avrebbe potuto respinger a causa appunto dell'altezza della sua superficie rispetto a quella marina. Oltretutto la mancanza di terremoti avrebbe permesso una grande espansione edilizia all'interno dell'isola, che probabilmente all'epoca sarebbe potuta apparire in maniera notevolmente diversa.

Atlantide sotto i ghiacci

dell'Antartide?


Un'Antartide libero da ghiacci in una condizione che poteva avere non meno di seimila anni fa ed esattamente rappresentata nella mappa dell'ammiraglio turco  Piri Re'is...

Ese fosse vero che il nostro mondo,  così come lo

conosciamo noi, si è formato  a seguito di 

uno spaventoso cataclisma di

oltre quindicimila anni fa?

Una catastrofe planetaria... il Popol Vuh, il libro sacro dei maya, parla di onde gigantesche, di alluvioni e cieli oscurati per mesi, di un freddo indescrivibile, di un sole oscurato per mesi... Dodicimila anni fa s'innalzarono le Ande. Scomparve la coltre ghiacciata che copriva la Scandinavia, la Gran Bretagna, l'Irlanda e l'Europa Continentale. Un clima rigido invadeva la Siberia. La corrente del Golfo arrivò a toccare le nostre sponde perché non trovò più nulla a fermarla nel mezzo dell'oceano atlantico... Lo strato dell’iridio presente nel suolo proverebbe l’impatto con un grande asteroide.


La scienza contemporanea insegna che cereali e animali furono domesticati subito dopo il 10.000 a.C. Frumento e orzo, cani e pecore (tanto per citare alcuni esempi) nelle loro forme coltivabili e domesticate sono comparsi nell'arco di circa duemila anni. Ma questa è solo una frazione del tempo che sarebbe stato necessario alla selezione naturale. I testi sumeri offrono una spiegazione. Quando gli Annunaki giunsero sulla Terra, per loro stessa ammissione, non c'era nessuna forma di animali e coltivazioni "domesticate": furono gli Annunaki a crearli nella loro "Camera della Creazione". Oltre a Lahar ("gregge lanoso") e Anshan ("cereali"), crearono "vegetazione che cresce rigogliosa e si moltiplica". Fecero tutto nell'Eden; e, dopo la creazione di Adamo, a lui fu affidata la cura di animali e piante. Il giardino dell'Eden era dunque una fattoria biogenetica dove venivano "prodotti" animali, piante coltivate e frutta. Dopo il Diluvio (circa tredicimila anni fa) gli Annunaki dettero all'uomo i semi delle piante e i "semi" degli animali che avevano conservato, affinché incominciassero a riprodursi. Ma questa volta toccava all'uomo essere agricoltore e pastore. La Bibbia conferma questo aspetto e attribuisce a Noè il privilegio di essere stato il primo agricoltore e il primo pastore. Riferisce anche che l'uva fu il primo cibo coltivato dopo il Diluvio. La scienza conferma che l'uva è una pianta antichissima e ha anche scoperto che oltre a essere un cibo nutriente, il vino fatto dall'uva è un potente farmaco gastrointestinale. Così, quando Noè bevve vino (in abbondanza), in realtà, si stava solo curando.
Zecharia Sitchin, L'altra genesi



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