Il mondo non vede la tua anima...
Imparai che il mondo non vede la tua anima, che non gliene importa un accidente delle speranze, dei sogni e dei dolori che si nascondono oltre la pelle e le ossa.
Era così: semplice, assurdo e crudele.
Era così: semplice, assurdo e crudele.
Khaled Hosseini, "E l’eco rispose".
«Volevo togliergli tutte le promesse».
Che frase devastante. Ma sarebbe sbagliato liquidare chi l’ha pronunciata come un caso estremo...
«Ero disperato e volevo uccidere la sua felicità»
L'uomo che ha ucciso Stefano Leo, semplice passante nel centro di Torino, dice di averlo fatto perché l’altro gli sembrava felice. È il gesto aberrante di un individuo perduto che, però, evidenzia una condizione umana piuttosto diffusa. Quella di chi, avendo smarrito ogni speranza di migliorare la propria vita, ha sostituito la voglia con l’invidia e poi l’invidia con la rabbia. Persino quando compie un crimine, non lo fa per avere in cambio qualcosa, ma per impedire a chi ce l’ha di continuare a goderne. Non è neanche necessario che questo «qualcosa» sia un bene sensibile. Said ha colpito il povero Stefano non perché lo avesse visto scendere da una bella macchina. Ha accoltellato a morte uno sconosciuto per il solo fatto che sorrideva. Su quella mente alterata, eppure perfettamente lucida, a fare scattare la molla dell’aggressività non sono stati i simboli del consumismo, ma la più immateriale delle fortune: un animo sereno. «Volevo togliergli tutte le promesse». Che frase devastante. Ma sarebbe sbagliato liquidare chi l’ha pronunciata come un caso estremo...
In realtà quei supplizi che dicono ci siano nel profondo inferno, li abbiamo qui tutti nella vita.
Tito Lucrezio Caro
Tito Lucrezio Caro
William Somerset Maugham
I miei anni non sono molti, eppure sento già che la bontà non è che un'accozzaglia di sillabe sonore; non l'ho trovata in nessun luogo...
Conte di Lautréamont
Conte di Lautréamont
Si uccide e addirittura si resta impuniti...
La vita ci stupisce tanto in negativo quanto in positivo; il limite "accettabile" idealmente viene oltrepassato con puntualità disarmante...
Si uccide e addirittura si resta impuniti...
Non ci si abituerà mai a tanta violenza ma si uccide dalla notte dei tempi, da Caino e Abele, da quando l’uomo è stato "male creato". Si uccide per difendere un territorio, per fame, per guerra, per gelosia, per vendetta. Si uccide guardando in faccia la vittima o voltandosi dall’altra parte...
Si uccide e addirittura si resta impuniti...
Tra il 1200 e il 1450 d.C.
Il più grande sacrificio di bambini scoperto nel continente americano...
Archeologi peruviani hanno ritrovato almeno 229 resti umani di bambini sacrificati e sepolti in tombe nella regione di Pampa La Cruz, presso la località di Huanchaco. I bambini sono stati sacrificati - probabilmente tra il 1200 e il 1450 - in rituali per gli dei Chimú, per placare l'ira della natura, a causa di catastrofi naturali legate al fenomeno El Niño. Ogni corpo ha dei tagli ai lati del torace. Ogni corpo ha dei tagli ai lati del torace. Le età dei minori prima del sacrificio era compresa tra 4 e 14 anni.
E poi la Mummia Juanita... il corpo congelato di una ragazza inca vissuta per circa 12-14 anni, morendo tra il 1440 ed il 1450. Si pensa sia morta a causa di un soffocamento con una coperta dopo averle fatto assumere droghe o alcol per sacrificarla agli dei.
Ricostruzione del volto di Juanita, la "Fanciulla di Ghiaccio"
L'analisi dei suoi capelli racconta gli ultimi mesi della sua vita, rivelando che i bambini Inca sacrificati nel corso della cerimonia della Capacocha assumevano grandi quantità di alcool e foglie di coca.
La "Vergine Congelata" sacrificata ca 500 anni fa... alla quale la "visione religiosa" inca ha negato l'esistenza!
L'unico modo per fermare un cattivo con una pistola è una brava persona con una pistola.
Wayne LaPierre
So che chi odia ha fondati motivi per farlo.
Ma perché dovremmo sempre scegliere la strada più facile e a buon mercato?
Ho potuto toccare con mano come ogni atomo di odio che si aggiunge al mondo lo renda ancora più inospitale. Si può essere tanto combattivi e attenti ai propri principi anche senza gonfiarsi di odio. Dobbiamo respingere interiormente questa inciviltà: non possiamo coltivare in noi quell'odio perché altrimenti il mondo non uscirà di un solo passo dalla melma.
Etty Hillesum
I mostri non esistono.
Devi avere paura degli uomini,
non dei mostri.
Niccolò Ammaniti
Una storia di povertà e di pregiudizio razziale...
La storia di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, due giovani italiani immigrati negli Stati Uniti che, all’inizio del secolo scorso, furono ingiustamente accusati di omicidio e condannati alla sedia elettrica.
Una storia di povertà e di pregiudizio razziale...
La storia di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, due giovani italiani immigrati negli Stati Uniti che, all’inizio del secolo scorso, furono ingiustamente accusati di omicidio e condannati alla sedia elettrica.
Il 23 agosto, nell'America del 1927, venivano uccisi sulla sedia elettrica due poveri innocenti: Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, accusati di omicidio ma, in realtà, assassinati per due colpe ben più gravi agli occhi del giudice e di un'opinione pubblica alterata: l'essere immigrati italiani e l'essere anarchici. "Possono bruciare i nostri corpi, non possono distruggere le nostre idee. Esse rimangono per i giovani del futuro, per i giovani come te. Ricorda, figlio mio, la felicità dei giochi... non tenerla tutta per te... Cerca di comprendere con umiltà il prossimo, aiuta il debole, aiuta quelli che piangono, aiuta il perseguitato, l'oppresso: loro sono i tuoi migliori amici"
(dall'ultima lettera di Nicola Sacco al figlio Dante, 1927)
Impossibile stabilire quante donne furono stuprate sulla linea del fronte nella prima guerra mondiale.
Le vittime erano anche bambine.
Il parroco di Annone Veneto (Venezia) scriveva nel registro dei morti:
«Teresa, di anni 13, mesi 11, oggi alle ore 1 pom. fu assassinata da un soldato,
dopo essere stata violentata…»
[ esistenze ancora tutte da vivere gettate nel nulla ]
vittime delle malvagità di adulti oscuri e senza scrupoli.
vittime di mostri venuti a visitare le loro vite innocenti.
Non possono esserti successe queste cose, dissi, sei troppo giovane per aver sofferto così tanto. Roberto Bolaño ph web [Tu sei ad un soffio dall'oblio... E la parabola della tua vita si staglia in quella frazione di tempo e di spazio che ti separa da quell'oblio. E ti lascia vivere, il destino. Forse ha scelto te, in memoria di milioni di morti.] creatura sfortunata, nel posto sbagliato al momento sbagliato... come sfortunata è gran parte dell'umanità in ogni dove e in ogni quando... sfortuna alla quale dà forma e sostanza il film del 2008 "Il bambino con il pigiama a righe" adattamento per il grande schermo dell'omonimo romanzo di John Boyne. Sfortuna che ha nome Shmuel, un ragazzino ebreo in un campo di concentramento. Ma ancor di più ha nome Bruno, figlio del comandante di un campo di concentramento: un bambino tedesco di otto anni, curioso, intraprendente e appassionato d'avventura. Bruno conosce Shmuel, suo coetaneo. Tra i due bambini nasce una profonda amicizia. Un giorno, appena prima di trasferirsi di nuovo, Bruno si "traveste" da ebreo, scava una fossa e raggiunge Shmuel dentro il campo di concentramento per aiutarlo nella ricerca del padre che Shmuel non riusciva più a trovare: all'improvviso rimangono coinvolti in un rastrellamento all'interno del campo e condotti in un'apparente doccia in una camerata. In realtà era una camera a gas, nella quale, mano nella mano moriranno. "A volte il destino si ferma su un pianerottolo, a due metri da te. Sceglie, il destino. Non bussa alla tua porta, ma a quella di fianco, dove ci sono tua sorella di otto anni e tua nonna: e le porta via, per sempre. Tu sei ad un soffio da loro, la porta accanto è quella che ti sta risparmiando l'oblio. E la parabola della tua vita si staglia in quel metro che ti separa da quella porta sullo stesso pianerottolo. E ti lascia vivere, il destino. Forse ha scelto te, in memoria di milioni di morti. Dovrai testimoniare, fino a quando avrai fiato in gola". Queste le parole di Nando Tagliacozzo, un sopravvissuto al rastrellamento del ghetto ebraico di Roma, avvenuto il 16 ottobre del 1943. Molti fatti di cronaca sono lo specchio di una morale malata, della bruttezza di alcuni luoghi e di chi li abita... |
ph Sylvia Marie Likens |
1965...
Sylvia Marie Likens, una ragazza statunitense dell'Indiana rimane vittima di un brutale omicidio. Venne torturata fino alla morte da Gertrude Baniszewski, dai suoi figli e altri giovani del loro quartiere.
Spaccato d'Italia
moralista di facciata e immorale dietro le quinte...
Una notte di dicembre del 1968, in una casa di Villafranca d’Asti, due ladri trovano una bambina di 13 anni che dorme. Pensando che sia la figlia del proprietario che in paese tutti considerano benestante decidono di rapirla per il riscatto. Si sbagliano. La ragazzina viene da Cantarana ed è figlia di contadini, ospite degli zii durante il periodo scolastico solo perché casa sua è molto lontana dalla scuola. I due comprendono l'errore quando hanno già portato la bambina in una cascina vicino a Canale d'Alba. Qui comincia il dramma di Maria Teresa. Difficile dire se i fatti squallidi che seguirono furono idea dei balordi o di qualche benestante senza scrupoli.
Fatto sta che per rifarsi del mancato riscatto
i rapitori decisero di vendere la piccola ad una serie di personaggi facoltosi, che ne comprarono l’innocenza e la vita. Per più di 7 mesi Maria Teresa venne violentata da numerosi uomini di Canale. Lo scempio avveniva sotto gli occhi di tutti: moltissimi in paese sapevano quello che stava succedendo, ma nessuno denunciò.
La vicenda finì in tragedia... Alcuni degli aguzzini della piccola, per liberarsene, decisero di bloccare la presa d’aria del cunicolo in cui era rinchiusa Maria Teresa.
Morì asfissiata...
Sharon Tate era figlia di un militare. Nata a Dallas, in Texas, nel 1943 e cresciuta tra l’esercito e le scuole religiose, era considerata da tutto il mondo una delle più belle attrici in circolazione e tutti la "desideravano" tanto che girò persino a Cinecittà un film con Vittorio Gassmann. Ma dopo l'incontro col genio polacco Roman Polański di cui si era follemente innamorata, mollò tutto per sposarsi immediatamente. Era destinata ad essere felicissima. Sì, destinata. Fecero due film insieme ma tutti ricordano solamente la pellicola "Per favore non mordermi sul collo" perché poco dopo lei restò incinta e si "ritirò". Era l’estate del 1969 e sembrava che nella loro storia fossero presenti tutti gli ingredienti per la favola a lieto fine. Ma una notte calda e soffocante d’agosto, il 9 precisamente, mentre il marito era a Londra per lavoro - impegnato nelle riprese di Rosemary's Baby film dedicato proprio ai riti satanici - una gang la massacrò. E con lei morirono il bambino di otto mesi e mezzo che aspettava e quattro amici - Jay Sebring, noto parrucchiere di Hollywood, lo scrittore Wojciech Frykowski e la compagna Abigail Folger - che le facevano compagnia nella lussuosa villa di Bel-Air dove, tra l'altro, avevano vissuto star del calibro di Cary Grant, Henry Fonda, e Doris Day. A seminare il terrore era stata niente meno che la Manson's family, la setta capitanata dall'ormai "famoso" Charles Manson, uno dei più terribili assassini della storia: un criminale che si credeva un grandissimo cantautore ma che viveva di rapine e si autoproclamava "l’incarnazione di Gesù Cristo e Satana insieme". Per tanti americani (e non solo) fu proprio quello il momento in cui il sogno hippie del "Make peace not war" finì per sempre: quell'agosto venne messa la parola fine sul sogno americano già destabilizzato dall'omicidio di Bob Kennedy pochi mesi prima, sempre a Los Angeles. Sharon Marie Tate allora aveva appena 26 anni e fu sepolta con il suo bambino, Paul Richard Polanski tra le braccia...
[ per tutti quegli adolescenti rimasti senza un perché ]
E quel massacro al Circeo nel settembre del 1975, quando a due ragazze fu portato via tutto a causa del delirio di onnipotenza e della violenza estremista di ragazzi provenienti da famiglie per bene. Quando tre giovani sequestrano due coetanee: le picchiano, le violentano, le seviziano per ore e ore. Poi, forse stanchi o annoiati da quel gioco premeditato, scelgono di uccidere. Ma Donatella non muore: gioca d’astuzia e fingendosi esanime si salva.
Una ferita che sanguina ancora oggi come un ammonimento per tutto quello che è stato e che non è stato. Perché alla fine di tutta questa storia, sembra che chi abbia pagato davvero siano state solo le due ragazze.
di Sabrina Petrazzuolo
La piccola Angela |
[ per tutti quei bambini rimasti senza un perché ]
Due agosto 1980, sala d’aspetto di seconda classe della stazione di Bologna...
È una giornata estiva e in molti partono per una vacanza o per tornare nelle proprie terre d’origine. Tra chi va e chi viene ci sono tre donne. Sono amiche e hanno deciso di andare a passare insieme alcuni giorni sul Lago di Garda. Vengono da Firenze e cambiano a Bologna, dove aspettano il treno per Verona. Una di loro si chiama Maria Fresu e porta con sé sua figlia Angela, di appena tre anni. È un’operaia, lavora in una ditta di confezioni e può riprendere fiato dopo un anno di fatiche solo nelle prime due settimane di agosto. Maria ha sempre gli occhi puntati sulla sua piccolina. Una bambina dai capelli spettinati e dal temperamento vivace, che è stanca di starsene seduta e che scalpita per muoversi, divertirsi, giocare. Ma in quella sala d’aspetto non c’è solo gente comune, gente che è stanca del caldo, che vuole andare in ferie, che pensa già al mare e alla montagna, alla famiglia da riabbracciare dopo tanto tempo. C’è anche una valigia. Una valigia nera, piena di esplosivo. È piazzata proprio vicino a Maria ed Angela, nei pressi della porta d’ingresso, su un tavolino a cinquanta centimetri di altezza. Alle ore 10:25 la bomba scoppia. La sala d’aspetto, gli uffici al piano di sopra, il ristorante, il bar si sollevano e poi ricadono. Muri portanti distrutti, schegge e detriti che spazzano i binari e il parcheggio dei taxi, fumo e polvere che si alzano al cielo. La stazione non c’è più. Dove c'erano muri restano solo macerie, dove c’erano persone innocenti, ci sono cadaveri. Il boato si sente in tutta Bologna. Centinaia e centinaia di cittadini accorrono per dare soccorso ai feriti (200), per sottrarre i corpi dalle macerie, per raccogliere i morti. Saranno 85. Tra gli altri la bomba uccide la piccola Angela, cancellando così un’esistenza ancora tutta da vivere e, ovviamente, uccide Maria Fresu. Ma il corpo di Maria non si trova. I suoi resti sembrano essere scomparsi nel nulla. Polverizzati. Come se l’esplosione non avesse solo spento la sua vita, ma cancellato la sua stessa presenza su questa terra. Qualche mese dopo, analizzando alcuni minuscoli resti sotto un treno, dei periti stabiliscono che è tutto quello che rimane di Maria. Saranno messi in un’urna e dati ai parenti...
"Quando cadrà la notte
e la terra sarà buia
e l'unica luce che vedremo sarà la luna,
no... non avrò paura."
E noi... che avemmo bisogno di rottura col passato,
sognammo novità nei comportamenti e negli atteggiamenti,
e trovammo loro, i Fab Four ...
e trovammo loro, i Fab Four ...
John Lennon è morto ancora...
«Era l'8 dicembre 1980 quando all'ex leader dei Beatles spararono quattro colpi di pistola a New York. Pacifista a oltranza, re del pop e ideologo, forse suo malgrado, della rivoluzione hippie...
Scioccamente si definì
"più famoso di Gesù Cristo"...
Ma lottava e cantava per un mondo migliore.
Ci credeva, lo urlava.
Eppure ha perso...
Ha perso perché, a oltre 30 anni dalla sua morte, quasi tutti lo ricordano ancora per quel carrozzone di buoni sentimenti, molto naif e abbastanza scontato, che si chiama "Imagine". Ecco, prendete tutti quei "there's no countries" o "living life in peace" e dimenticateli; dimenticateli perché il mondo li ha dimenticati!
Lennon no, non dimenticatelo.
Lennon era un sognatore...
e il mondo ha bisogno di sognatori»
Viviamo in un mondo in cui ci nascondiamo per fare l'amore,
mentre la violenza e l'odio si diffondono alla luce del sole.
John Lennon
Nel video il "Rooftop Concert", l'ultima esibizione pubblica dei Beatles dal vivo. Concerto tenutosi su di un tetto di Londra e interrotto solo dall'arrivo della polizia.
Era il 30 gennaio 1969.
La canzone, praticamente, fu l’ultima dei Beatles.
E il 10 aprile 1970 Paul McCartney abbandona il gruppo sancendo così la fine dei Beatles. Venendo a mancare il binomio McCartney-Lennon, dopo 13 album in studio e 22 singoli incisi dal 1962 al 1970, il gruppo non ha più ragione di esistere. Solo otto anni che hanno rappresentato un cambiamento musicale e sociale nella Storia di un'epoca. La causa venne facilmente attribuita alle ingerenze di Yoko Ono che si ritrovò cosi a fare da capro espiatorio a una crisi in atto da tempo. In realtà le problematiche all'interno del gruppo erano altre: da un lato John Lennon con la sua voglia di sperimentare altre forme musicali, dall'altro Paul McCartney più legato a una visione melodica nelle composizioni. In mezzo George Harrison, con il suo bisogno di trovare uno spazio. Aggiungiamo a tutto questo difficoltà gestionali dopo la morte, nel 1967, di Brian Epstein storico manager del gruppo che fin dall'inizio era stato una figura di riferimento capace di tenere insieme caratteri e istanze personali tanto diverse. I Fab Four si sciolsero poi legalmente il 31 dicembre 1970 quando Paul McCartney portò tutti in tribunale mettendo nelle mani di un curatore fallimentare l'ingente patrimonio del gruppo. Esattamente quello che accade quasi sempre per ogni coppia che divorzia: all'inizio si parla d'amore, alla fine si discute di soldi. C'eravamo tanto amati...
E vogliamo parlare del brano del 1983
cantato dalla scozzese Maggie Reilly...Un singolo di Mike Oldfield, compositore rock britannico nato nel ’53...
Nel testo c’è lo stupore immobile di una ragazza che vede morire, portato via al chiaro di luna, il proprio ragazzo colpito a morte da un colpo di pistola durante una rissa. Ed è qui, che Maggie si arrabbia, quando nel climax ascendente della canzone alla fine si rende conto che il proprio amore sta morendo ucciso lì, al chiaro di luna: stordimento, impotenza, dolore. Si ipotizzò trattarsi dell’omicidio di Lennon che sarebbe stato fonte di ispirazione per il testo... nel testo la visione della ragazza rotta dal dolore e dallo stupore di una morte arrivata in una notte di festa. Impotente. Il chiaro di luna a fare da cornice a un evento tanto paradossale quanto assurdo...
E Mirella Gregori, un’adolescente cresciuta in
una famiglia umile: i suoi genitori sono i proprietari di un bar, a due passi da Porta Pia a Roma. “Torno tra 10 minuti” dice salutando la mamma: sono le ultime parole che le rivolgerà prima di sparire in quel sette maggio 1983. Vittima di una tratta di schiave bianche o del traffico degli organi?. Un caso di cui si è parlato soprattutto perché sarebbe finita nelle mani degli stessi rapitori di Emanuela Orlandi, vittima di un giro di abusi all'interno del Vaticano? Scomparse, a sua volta, nel successivo 22 giugno...
Diciassette dicembre 2018.
Louisa Vesterager Jespersen di anni 24 e Maren Ueland di anni 28, turiste originarie una della Danimarca e l'altra della Norvegia,
sono state prima stuprate, poi barbaramente sgozzate e infine decapitate
mentre si preparavano per una escursione a 70 km da Marrakech vicino a Imlil, meta considerata sicura per il turismo...
sono state prima stuprate, poi barbaramente sgozzate e infine decapitate
mentre si preparavano per una escursione a 70 km da Marrakech vicino a Imlil, meta considerata sicura per il turismo...
Maggio 2019...
Marlen Ochoa Lopez
diciannovenne studentessa liceale di Chicago, strangolata al nono mese di gravidanza per rubarle il feto... E la vicenda della 23enne Bobbie Jo Stinnett... Lisa Montgomery, che non riusciva ad avere figli, aveva selezionato la sua vittima online e la scelta era caduta su Stinnett, un'allevatrice di cani. Si era recata a casa della 23enne con la scusa di acquistare un cucciolo e poi l'aveva strangolata a morte aprendole il ventre per estrarre il feto di otto mesi, tentando poi di far passare per suo il neonato. La piccola è sopravvissuta alla tragedia. Si chiama Victoria e oggi è adolescente e vive con il padre.
Lieve è il dolore che parla.
Il grande, è muto.
Il grande, è muto.
Seneca
E la 17enne olandese, Noa Pothoven, dopo anni di sofferenze psichiche seguite alle violenze subite da adolescente, si lascia morire rifiutando le cure e l'alimentazione...
La ragazza, venuta a mancare il 2 giugno 2019, aveva dichiarato di non sopportare più di vivere a causa della sua depressione.
[datemi genitori migliori e vi darò un mondo migliore]
I mostri non esistono.
Devi avere paura degli uomini,
non dei mostri.
Niccolò Ammaniti
[Elena e Diego, altri due angeli passati tra noi]
27 giugno 2020, un'altro padre assassino della porta accanto...
di Irene Vella
Nell’ultima foto pubblicata, lui era insieme ai ragazzi davanti ad una chiesetta con la scritta profetica “per sempre insieme”, mentre la penultima di loro tre davanti ad altrettante croci, con la scritta latina “in hoc signo vinces” con questo simbolo vincerai, aveva un senso, quello di consegnare all’inferno in terra la madre sopravvissuta.
Se non ami più tua moglie ti separi, non la uccidi. Se tua moglie non vuole più stare con te, ti separi, non uccidi i vostri figli...
Entra nella camera dei suoi figli e vede Diego e Elena, gli occhi chiusi dal sonno buono, quello della stanchezza da arrampicate quello che hanno sempre fatto tutti insieme, e prova a svegliarli, prima piano, poi sempre più forte, fino a quando l’orrore diventa realtà, e la morte uccide la vita.
Li aveva strangolati a mani nude. Così ha appurato l’autopsia sul corpo della bambina. E allora diciamo le cose come stanno. Sapete quanto ci vuole per uccidere una persona a mani nude? Dai cinque ai dieci minuti. Dai trecento ai seicento secondi per guardare in faccia i tuoi figli mentre stanno morendo, mentre tu, l’uomo che li avrebbe dovuti proteggere dal mondo, li stai uccidendo.
Il dramma di due bambini uccisi per vendetta, considerati alla stregua di oggetti da togliere dal mondo perché se lei non vuole più stare con me, non ci sarà più nessuna famiglia.
Il dramma di una madre sopravvissuta all’omicidio dei suoi figli, privata della carne della sua carne, del sangue del suo sangue. Non li rivedrà mai più.
27 giugno 2020, un'altro padre assassino della porta accanto...
di Irene Vella
Nell’ultima foto pubblicata, lui era insieme ai ragazzi davanti ad una chiesetta con la scritta profetica “per sempre insieme”, mentre la penultima di loro tre davanti ad altrettante croci, con la scritta latina “in hoc signo vinces” con questo simbolo vincerai, aveva un senso, quello di consegnare all’inferno in terra la madre sopravvissuta.
Se non ami più tua moglie ti separi, non la uccidi. Se tua moglie non vuole più stare con te, ti separi, non uccidi i vostri figli...
Entra nella camera dei suoi figli e vede Diego e Elena, gli occhi chiusi dal sonno buono, quello della stanchezza da arrampicate quello che hanno sempre fatto tutti insieme, e prova a svegliarli, prima piano, poi sempre più forte, fino a quando l’orrore diventa realtà, e la morte uccide la vita.
Li aveva strangolati a mani nude. Così ha appurato l’autopsia sul corpo della bambina. E allora diciamo le cose come stanno. Sapete quanto ci vuole per uccidere una persona a mani nude? Dai cinque ai dieci minuti. Dai trecento ai seicento secondi per guardare in faccia i tuoi figli mentre stanno morendo, mentre tu, l’uomo che li avrebbe dovuti proteggere dal mondo, li stai uccidendo.
Il dramma di due bambini uccisi per vendetta, considerati alla stregua di oggetti da togliere dal mondo perché se lei non vuole più stare con me, non ci sarà più nessuna famiglia.
Il dramma di una madre sopravvissuta all’omicidio dei suoi figli, privata della carne della sua carne, del sangue del suo sangue. Non li rivedrà mai più.
E il 16 novembre 2021 il piccolo Matias di 10 anni incontra il suo orco... il papà avrebbe fatto in modo che il bambino non potesse chiedere aiuto chiudendogli bocca e naso con lo scotch, poi gli avrebbe tagliato la gola con un coltello da cucina lasciandolo morire adagiato nel cassettone del letto dell'abitazione.
Ci son degli uomini a cui bisogna sparare prima di dirgli buona sera,
e anche allora non valgono la pallottola che serve ad ammazzarli.
Harper Lee
Indagini dedicate preciserebbero che il trapianto di organi ha condizioni di realizzo che rendono molto improbabile e "sconveniente" allestire un traffico d'organi pianificato...
Anche nell’illegalità, è imperativo trovare un donatore compatibile: da qui la la necessità di esami medici preventivi ed è necessario che il trapianto avvenga entro un ristretto lasso di tempo. Oltre a questo vi sarebbero altri problemi legati alla compatibilità e all'anamnesi del donatore.
Ma, purtroppo, pur avvenendo in maniera diversa dalle descrizioni delle leggende che vi sono sono state costruite attorno, il traffico d’organi esiste ed è molto preoccupante.
Preoccupante era il traffico di organi a Kabul... Un cuore fruttava dai 25 ai 30 milioni, la metà un rene o una cornea. Centinaia di bambini afgani, di età compresa fra i 4 e i 10 anni, sono stati usati come "pezzi di ricambio" e poi gettati morti per strada o nei fossati. Un maxitraffico di organi umani via Pakistan che ha prosperato per anni all'ombra dei Taliban così fiscali in fatto di barbe, donne e preghiere, ma che non hanno mai mosso un dito per reprimere questo orrore e che hanno addirittura mandato libero un reo confesso che solo lui di ragazzini ne aveva uccisi 60.
Tutti i dolori sono sopportabili se li si fa entrare in una storia,
o se si può raccontare una storia su di essi.
o se si può raccontare una storia su di essi.
Karen Blixen
Comprendo chi non sa perdonare o, probabilmente, non vuol saper perdonare...
"Bastardi e figli di bastardi. Maledetti loro e l’aria che non gli si ferma in gola, a soffocarli.
E più maledetti siano quelli, fra loro, che arrivano in casa altrui a chiedere fratellanza e ospitalità, sapendo che andranno a strappare innocenze all’innocenza, gioie alla gioia, speranze alla speranza."
E più maledetti siano quelli, fra loro, che arrivano in casa altrui a chiedere fratellanza e ospitalità, sapendo che andranno a strappare innocenze all’innocenza, gioie alla gioia, speranze alla speranza."
Un fuoco senza fiamma arde nella testa ogni volta che si legge di bestie che si aggirano per il mondo...
Bestie assetate di anime da lordare...
Bestie assetate di bambini, donne e uomini da ammazzare...
Bestie assetate di vite da spegnere senza ammazzare…"
by web
... odio la morte che avete seminato,
odio tutti i silenzi che avete straziato...
... odio qualsiasi terra che vi abbia ospitato,
e odio il tempo passato su di voi.
Ogni minuto di quel tempo è stata una bestemmia.
Io disprezzo il vostro destino.
E ora che mi avete rubato il mio,
solo mi importa sapervi crepati.
Il dolore che vi spezzerà sarò io,
l'angoscia che vi consumerà sarò io,
il tanfo dei vostri cadaveri sarò io,
i vermi che si ingrasseranno con le vostre carcasse sarò io.
E ogni volta che qualcuno vi dimenticherà, lì ci sarò io.
Volevo poi solo vivere.
Bastardi.
Alessandro Baricco
[e quando giustizia viene fatta?]
Una per tutte... nel gennaio 2021 è stata eseguita negli Usa la condanna a morte di Lisa Montgomery, 52 anni, dopo il via libera della Corte suprema. Si tratta della prima esecuzione federale di una detenuta negli Usa da quasi settant'anni. Nel dicembre 2004 Montgomery uccise la 23enne Bobbie Jo Stinnett, asportando il bambino dal grembo della donna e poi tentando di far passare per suo il neonato. Montgomery, che non riusciva ad avere figli, aveva selezionato la sua vittima online e la scelta era caduta su Stinnett, un'allevatrice di cani. Si era recata a casa della 23enne con la scusa di acquistare un cucciolo e poi l'aveva strangolata a morte aprendole il ventre per estrarre il feto di otto mesi. La piccola è sopravvissuta alla tragedia. Si chiama Victoria e oggi è adolescente e vive con il padre.
Perdono?
Vendetta?
Giustizia è fatta, si direbbe... ma...
"Ho visto a Parigi decapitare un uomo con la ghigliottina... Nel momento in cui la testa e il corpo si separarono e caddero diedi un grido e compresi, non con la mente, non con il cuore, ma con tutto il mio essere, che quelle razionalizzazioni che avevo sentito a proposito della pena di morte erano solo funesti spropositi e che l'assassinio è il peccato più grave del mondo."
Lev Tolstoj
Sono convinto che sia sempre un male infliggere dolore a qualcuno.
Se dovessi sintetizzare tutti e dieci i comandamenti in un unico comandamento, in assoluto direi: non infliggere dolore a nessuno.
Questo è il punto fermo della filosofia della mia vita.
Il resto è relativo.
Amos Oz
Se dovessi sintetizzare tutti e dieci i comandamenti in un unico comandamento, in assoluto direi: non infliggere dolore a nessuno.
Questo è il punto fermo della filosofia della mia vita.
Il resto è relativo.
Amos Oz