Ti dispiace se non fumo?
non importa se il narcotico
o la morfina
o l'idealismo.”
Carl Gustav Jung
[e la donna s'è preso pure quello]
Mark Twain
“Fumare è indispensabile se non si ha nulla da baciare”.
Eppure, oggi come in passato, si continua a fumare e i motivi che portano a farlo, gira e rigira, sono sempre gli stessi: dimostrare di essere grandi, trasgredire alle regole, fare un dispetto a mamma e papà, compiacere agli amici, soddisfare una curiosità, con la profonda convinzione di poter smettere quando si vuole tanto “è solo per una volta”...
così lo definì l'inquisitore di turno quando il marinaio Rodrigo de Jerez, al servizio di Cristoforo Colombo, tornò in Spagna con un carico di tabacco...
. Nascosto nell’harem, quel disegno agli occhi degli occidentali rendeva disponibile l’odalisca mentre si rilassava, ballava e, soprattutto, fumava liberamente. L’Oriente era “nicotinizzato”: i fumi evocavano sogni e allucinazioni, oltre a suggestioni sessuali bollenti. Ma soprattutto venne creata un’immagine di alterità rispetto all’Occidente europeo, dove alle donne non era permesso tenere una sigaretta fra le labbra, azione tipica delle prostitute. Mettendo a fuoco maggiormente l’Egitto, si poté aggiungere anche un pizzico di eleganza faraonica. In effetti, il tabacco egiziano, famoso e usato nella produzione di sigarette occidentali, era venduto in scatole di latta accattivanti eroticamente; e le decorazioni fatte di paesaggi egiziani cambiò presto a vantaggio di belle donne orientali, con l’obiettivo di allettare e sedurre i potenziali acquirenti del fumo. Eppure, dopo l’emancipazione del tabacco in Occidente, le regine storiche Cleopatra e Nefertiti hanno continuato a invitare la fantasia erotica nel mondo dei sogni dell’Egitto.
"Bacco, Tabacco e Venere riducono l'uomo in cenere"
intendendo per questo che la combinazione di un consumo eccessivo di vino e fumo, unite ad una vita sessuale eccessivamente attiva possono portare un uomo all'ineluttabile trapasso.
Ma il resto dell'umanità si trasformerà in polvere...
la scelta è tra polvere e cenere!
"La prima sigaretta del mattino" - pensava - "è l'amaro del mondo che ti entra nella bocca. La accendi, ti accendi, aspiri un inizio ed ecco: sai con cosa avrai a che fare, perché l'eloquenza del fumo la dice lunga sulla confusione e l'intontimento di cui si comporranno le ore seguenti. Così tutto prende ad assumere una trama. S'abbozza un intarsio. La messa a fuoco è doppia: prima con l'accendino, poi con lo sguardo, quando boccata dopo boccata la palpebra si rassicura e scaltrisce, incomincia ad accettare la faccenda. Intanto il fumo ammortizza lo shock di vedere troppo chiaro da un momento all'altro. Il fumo crea una zona intermedia fra il nulla del sonno e il troppo del mondo. Il fumo crea una soglia ondeggiante, una bolla opaca e rassicurante. La pupilla gustativa assente con il capo tondo, rincominciano le secrezioni, le due dita della mano mummificano in una fascia odorosa. E tutto questo per poi lasciare nient'altro che una duna di cenere, un ricordo tubolare sfasciato all'improvviso, quando si resta con il filtro spento in mano a chiedersi perché. Ma è un perché senza punto interrogativo, preso così, isolato. Un perché dal tono scialbo, mentre l'odore di tabacco già si disperde. La prima sigaretta del mattino, è un po' un primo amore. Le successive saranno inutili, copie insulse di un originale. Desideri che si spengono, seriali."
Stefano Zuccalà
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| ph Peter Lindbergh, 1996 |
cantava Neffa nel 2015
Sotto questa pioggia fina
La speranza di riaverti
Se ne è andata già tempo fa
Sigarette la mattina
Che importa se
La gioia è di turno altrove
Forse se cambiassi prospettiva
Le onde lunghe non si vedrebbero
Forse poi i ricordi di me e te
Non brucerebbero così
Sigarette la mattina
Che vuoi che sia se poi
Il mondo mi scorderà
Caffè caldo dentro la tazzina
Via la suoneria dal telefono
Resta tutto il tempo per le mie
Cattive abitudini
Sigarette la mattina
Lalala lalalala
Mignon McLaughlin
Le sigarette per molto tempo sono state simbolo di ribellione, forza e autonomia. Il fumo era erotico, come ai tempi di James Dean. Ve la ricordate la sensualità di Clark Gable, Gary Cooper, John Wayne avvolti in una densa coltre di fumo: era il tempo del fascino della sigaretta; era il tempo del tabacco da sex simbol ribelli... E se per tanto tempo fumare è stato per le donne un segnale di emancipazione e modernità, Nouvelle vague docet, adesso è più vero il contrario... by web
della nicotina,
non è che vivi più a lungo:

















