Pandemia Italia...
Piangi,
che ben hai donde,
Italia mia...
Giacomo Leopardi
No, non lo siamo. Siamo nella stessa tempesta, ma non sulla stessa barca.
La tua barca può affondare, la mia no... o viceversa.
Per qualcuno la quarantena è ottima, un insperato momento di riconciliazione...
Per qualcuno la quarantena è ottima, un insperato momento di riconciliazione...
il lavoro va normalmente.
Per altri è crisi!
Per altri è pace... riposo... ferie inattese.
Per altri, tempi di tortura: “come pago le bollette?!?”
Alcuni hanno il reddito garantito...
altri sono preoccupati se ci sarà pane da mangiare nel fine settimana...
Per altri è crisi!
Per altri è pace... riposo... ferie inattese.
Per altri, tempi di tortura: “come pago le bollette?!?”
Alcuni hanno il reddito garantito...
altri sono preoccupati se ci sarà pane da mangiare nel fine settimana...
altri ancora guardano nell’immondizia per sopravvivere.
Molti fanno smart working, alcuni dal loro attico...
altri vorrebbero tornare a lavorare perché non hanno più soldi.
Alcuni vorrebbero ammazzare chi vuole tornare a lavorare...
Molti fanno smart working, alcuni dal loro attico...
altri vorrebbero tornare a lavorare perché non hanno più soldi.
Alcuni vorrebbero ammazzare chi vuole tornare a lavorare...
tanto loro i soldi li hanno garantiti.
Quindi... no amico, non siamo sulla stessa barca. Stiamo passando per la stessa tragedia ma con percezioni, esperienze e necessità completamente differenti.
Alla fine, siamo nella stessa tempesta ma in barche differenti.
Parla per te.
fonte web
Mamma
chissà se valeva la pena
fare tanta strada e arrivare qua...
Quindi... no amico, non siamo sulla stessa barca. Stiamo passando per la stessa tragedia ma con percezioni, esperienze e necessità completamente differenti.
Alla fine, siamo nella stessa tempesta ma in barche differenti.
Parla per te.
fonte web
Mamma
chissà se valeva la pena
fare tanta strada e arrivare qua...
[La ragazza e la miniera] brano di Francesco De Gregori.
Non sappiamo quando
è cominciato questo mite, tragico inverno.
Mai vista così immiserita la gioia
e mitemente squallida ogni sera
dove nessuno tiene a fianco nulla.
Penso a chi numera più volte la sua febbre.
Penso a chi muore senza testimoni del suo ultimo respiro.
Di molte dolcezze è avara la stagione,
di nessun futuro è certa.
La nostra città natale
è la paura.
Non sappiamo quando
è cominciato questo mite, tragico inverno.
Mai vista così immiserita la gioia
e mitemente squallida ogni sera
dove nessuno tiene a fianco nulla.
Penso a chi numera più volte la sua febbre.
Penso a chi muore senza testimoni del suo ultimo respiro.
Di molte dolcezze è avara la stagione,
di nessun futuro è certa.
La nostra città natale
è la paura.
Franco Arminio
Prima che tutto avesse inizio:
"Siamo prontissimi: abbiamo adottato misure cautelative all'avanguardia..."
sic dixit e mai una siffatta affermazione fu più scollata dalla realtà...
"Non mollare Italia"
Anche se il freddo brucia,
Anche se la paura morde,
Anche se il sole si nasconde e tace il vento,
c'è ancora fuoco nella tua anima, c'è ancora vita nei tuoi sogni.
Mario Benedetti
Una bestia ci ha invaso e ci terrà compagnia per un periodo non breve...
L'Italia vista dal cielo sulle note dell'inno di Mameli
L'Italia vista dal cielo sulle note dell'inno di Mameli
[notizie dal Fronte Italiano...]
Un coronavirus assassino,
il mostro chiamato Covid19
ha dichiarato guerra all'Umanità...
Diario di una guerra mondiale...
La terza guerra mondiale?
forse no perché c'è già stata la Guerra Fredda
La quarta guerra mondiale?
forse no perché c'è stato l'11 settembre del 2001...
La quinta guerra mondiale?
il tempo ce lo dirà...
Ma sappiamo bene, ora che contiamo il numero di contagiati in Lombardia, che non è un problema di razzismo. "Sordi agli appelli..., tante Alici nel paese delle meraviglie, convinti che la loro solo esibita bontà salverà il mondo. Come se ne fottono di chi dorme all'aperto o raccoglie pomodori da schiavo, una volta esaurita l'accoglienza, così se ne sono fregati delle reali possibilità di contagio". Il razzismo è un male da tenere a bada, l'allarmismo è un pericolo, certo. Le malattie anche.
Lavatevi le mani
ma andate scalzi
e baciate la terra ferita.
Starnutite pure nel gomito
ma leccate le lacrime di chi piange.
Non viaggiate a vanvera
ora è tempo di stare fermi nel mondo
per muoversi in noi stessi
dentro gli spazi sottili
del sacro e l’umano.
Indossate pure le mascherine
ma fatene la cattedrale del vostro respiro,
del respiro del cosmo.
Ascoltate pure il telegiornale
che finalmente parla di noi
e del più grande miracolo
mai capitato:
*siamo vivi*
e non ci rallegra morire.
Per ogni nuovo contagio
accarezza un cane,
pianta un fiore,
raccogli una cicca da terra,
chiama un amico che ti manca,
narra una fiaba a un bambino.
Ora che tutti contano i morti
tu conta i vivi,
e vivi per contare,
concedi solo l’ultimo istante
alla morte,
ma fino ad allora
vivi all’infinito,
consacrati all’eterno.
Andrea Melis, "Il Cantico delle Paure"
Era scontato che il Coronavirus facesse irruzione anche in Italia, sapevano tutti che non avrebbe rispettato i nostri confini.
Le infezioni sono come i clandestini, arrivano dovunque senza passaporto e in qualche modo si insediano. Solo il governo si illudeva che ci avrebbe risparmiato per una forma di riguardo nei confronti di Palazzo Chigi. E ancora adesso che siamo infestati esso invita il popolo a non farsi cogliere dal panico e a comportarsi con calma, la virtù dei forti. Intanto però le televisioni di ogni tipo e dimensione non trattano altro che non sia il terribile morbo, con accenti terroristici che contrastano con la razionalità. Ovviamente non sbagliano i signori dell'informazione: il loro dovere è fornire le notizie e non quello di nasconderle come piacerebbe ai politici. I quali fino ad alcuni giorni fa, ubriachi di ottimismo ingiustificato, predicavano di non chiudere le scuole ai cinesi per non dare l'impressione che siamo razzisti. In realtà si è parlato e si parla di razzismo a sproposito, almeno in questo caso: la gente ha soltanto paura di infettarsi e di lasciarci le penne. Verso gli orientali nutre esclusivamente ammirazione perché lavorano sodo e non sono violenti, tanto è vero che non si è mai registrato alcun episodio di intolleranza contro di loro. Il problema è un altro. Grave. Molti, specialmente ministri e sottosegretari giunti al potere per grazia divina, ignorano un dato storico: le numerose grandi epidemie che hanno decimato gli umani nei secoli sono state prima contenute e poi sconfitte con l'imposizione della quarantena. Non dico Di Maio, la cui preparazione culturale è secondaria, ma almeno Conte speriamo sia edotto circa tale particolare e ne tenga conto nell'organizzare idonee difese dal virus, magari facendosi regalare suggerimenti efficaci dal professor Burioni, specialista coi fiocchi. Altro che spalancare le porte delle scuole ai cinesi, qui bisogna chiudersi in casa per recitare salvinianamente il rosario, senza invitare neppure amici sospetti. Manifesto una preoccupazione: se il premier ha dichiarato guerra al maledetto Corona sta a vedere che la perde.
by Vittorio Feltri
Tutto inizia nella città di Wuhan, nell'Hubei, in Cina, presumibilmente il 17 novembre 2019
Il 30 gennaio l'OMS dichiara l'epidemia di Coronavirus in Cina Emergenza Sanitaria Mondiale ...
31 gennaio 2020
Il nostro governo invita alla calma e afferma che tutto è sotto controllo...
ma intanto, il 31 gennaio scorso, dichiara lo stato di emergenza sanitaria nazionale per sei mesi sospendendo tutti i voli diretti da e per la Cina...
Nel frattempo va in scena lo scontro tra politici e studiosi in libera uscita: da chi disegna cupi scenari lanciando allarmi inquietanti a chi continua a dire che è una semplice influenza un po' più sostenuta invitando comunque i cittadini, pur nel rispetto dei comportamenti in sicurezza, a non disertare la normale vita sociale...
A metà febbraio scoppia il caso del paziente italiano numero uno, un 38enne nato a Castiglione d'Adda,
che vive a Codogno e che lavora a Casalpusterlengo. Comincia a manifestarsi prepotentemente, ormai non più sotto controllo, il contagio da coronavirus in Nord Italia...
L'azione non è più di prevenzione ma diventa di contenimento con l'allarme di posti in terapia intensiva assolutamente insufficienti in caso di emergenza...
E il 21 febbraio scatta l’isolamento per dieci comuni nella zona tra Lodi e Piacenza: Codogno, Casalpusterlengo, Castiglione d’Adda, Somaglia, Maleo, San Fiorano, Bertonico, Fombio, Castelgerundo e Terranova.
E l'emergenza coronavirus comincia a spaventare l'Italia additata oramai come un untore da tenere alla larga...
Il paziente "0" in Europa non è un italiano...
non che la cosa sia importante ma è utile per rispondere a tutti coloro che hanno offeso gli italiani in quei giorni drammatici...
Un uomo di 33 anni, tedesco, potrebbe essere il primo europeo ad aver contratto l'infezione del nuovo coronavirus e ad averla trasmessa. Lo comunica una lettera di medici tedeschi pubblicata sul New England Journal of Medicine del 5 marzo. L'uomo ha manifestato sintomi respiratori e febbre alta il 24 gennaio. I sintomi sono migliorati e il 27 gennaio è tornato al lavoro. Il 20 e il 21 gennaio aveva partecipato a un meeting in cui era presente una collega di Shanghai, che è rimasta in Germania dal 19 al 22 gennaio senza accusare alcun disturbo. Secondo una mappa genetica pubblicata sul sito Netxstrain, che ricostruisce una sorta di albero genealogico del virus, il focolaio tedesco potrebbe avere alimentato silenziosamente la catena di contagi al punto da essere collegato a molti casi in Europa e in Italia. Analizzando il percorso e le mutazioni genetiche del coronavirus, gli studiosi hanno rilevato che è entrato in Europa più volte. "Dal primo febbraio circa un quarto delle nuove infezioni in Messico, Finlandia, Scozia e Italia, come i primi casi in Brasile, appaiono geneticamente simili al focolaio di Monaco", rileva Bedford.
4 marzo 2020
il Governo vara le prime vere misure drastiche a livello nazionale tra cui la chiusura di tutte le scuole (5 marzo*15 marzo)...
[Niente strette di mano, niente abbracci, basta meeting e congressi, stop alle manifestazioni, anche a quelle sportive.]
È la serata del 4 di marzo quando il Governo decide di chiudere per 11 giorni scuole e università in tutta Italia seguendo la "linea della massima precauzione". E ancora: sospensione in tutto il Paese, come per le zone rosse, di manifestazioni ed eventi "di qualsiasi natura" e "in qualsiasi luogo"; partite e competizioni sportive, compresa la serie A, a porte chiuse; sport di base che non si ferma ma solo a condizione che vengano rispettate le raccomandazioni dell'Istituto superiore di Sanità....
E, improvvisamente, ci accorgiamo che il virus attacca la nostra libertà. Accade ora che le misure sanitarie hanno bisogno di misure sociali, perché da sole non riescono a essere efficaci. Dalla scienza e dalla medicina siamo passati alla politica e al governo. Non potendo attaccare il male, si cerca di contenerlo, sfuggendolo o cercando di fargli il vuoto attorno. Ma poiché siamo noi i veicoli del virus, dobbiamo in realtà fare il vuoto intorno a noi...
by Franco Rivoli |
«La prima immagine che mi è venuta in mente è proprio questa:
l’Italia come un bambino di cui ci si deve prendere cura»
È quanto ci dice l’illustratore Franco Rivolli realizzando questo disegno per rendere omaggio agli operatori sanitari che da giorni sono in prima linea nella gestione di questa inusuale emergenza sanitaria. Un'illustrazione che vuol essere un ringraziamento al «personale medico che in questo momento di grave difficoltà, se pur privo [come afferma l'Ordine dei Medici Chirurghi] delle adeguate protezioni individuali, rischiando sicuramente gravissime conseguenze per la propria salute, continua a garantire la massima assistenza sanitaria per quanto possibile con impegno, coraggio e resilienza. Un grazie a tutti i medici e agli operatori sanitari che, anche se poco supportati da un’organizzazione strategica purtroppo carente rispetto all’inaspettata estensione del problema sono lì a cercare di vincere quest'emergenza».
8 marzo 2020
il Governo, a causa dell'inarrestabile impennata dei contagi, chiude l'intera Lombardia e alcune provincie limitrofe...
i più importanti territori del Nord diventano zona rossa!
E il governatore della Puglia Emiliano ha firmato, fa sapere, l'ordinanza che impone la quarantena per chi torna in Puglia da Lombardia e province del Nord. «Vi parlo come se foste i miei figli, i miei fratelli, i miei nipoti: fermatevi e tornate indietro - scrive - Scendete alla prima stazione ferroviaria, non prendete gli aerei per Bari e per Brindisi, tornate indietro con le auto, lasciate l'autobus alla prossima fermata. Non portate nella vostra Puglia l'epidemia lombarda, veneta ed emiliana scappando per prevenire l'entrata in vigore del decreto legge del Governo».
9 marzo 2020
nuove regole, dal 10 marzo, per fronteggiare il devastante dilagare del coronavirus limitando le libertà dei cittadini... non esistono più le zone rosse: l'intera Italia diventa un'unica zona chiusa...
"Io resto a casa" da semplice hastag di buon senso diventa legge imposta a tutti i cittadini fino al 3 aprile prossimo...
11 marzo 2020
nella tarda serata si decide di chiudere (12 marzo* 25 marzo) tutte le attività economiche non necessarie che potrebbero incidere negativamente sull'assembramento inopportuno delle persone...
L'Italia si ferma: le immagini delle città deserte...
Roma deserta vestita a Tricolore...
L'Italia si ferma: le immagini delle città deserte...
Roma deserta vestita a Tricolore...
Lo stesso 11 marzo l'Oms dichiara lo stato di Pandemia...
Foto scattata l'otto marzo all'ospedale di Cremona. L'infermiera Elena crolla dopo l'ennesimo massacrante turno di lavoro... da lì a poco anche lei risulterà positiva al covid19 ma, fortunatamente, guarirà... |
L'immagine diventata la foto simbolo della lotta che medici e personale sanitario stanno combattendo in prima linea...
«Sono un’infermiera e in questo momento mi trovo ad affrontare questa emergenza sanitaria. Ho paura anche io, ma non di andare a fare la spesa, ho paura di andare a lavoro. Ho paura perché la mascherina potrebbe non aderire bene al viso, o potrei essermi toccata accidentalmente con i guanti sporchi, o magari le lenti non mi coprono nel tutto gli occhi e qualcosa potrebbe essere passato», scrive Alessia Bonari, infermiera di Grosseto. E aggiunge: «Noi giovani non siamo immuni al coronavirus, anche noi ci possiamo ammalare, o peggio ancora possiamo far ammalare. Non mi posso permettere il lusso di tornarmene a casa mia in quarantena, devo andare a lavoro e fare la mia parte. Voi fate la vostra, ve lo chiedo per favore».
«Lei mi chiede come sto». Lunga pausa. «Mi sento come un soldato che perde i suoi compagni. Un mio amico dottore ricoverato in pneumologia in situazione critica, altri due intubati. Quando vedi queste cose, con le persone che sono cresciute con te in questi anni, che cadono mentre il nemico avanza, ti viene da piangere, non ce la fai. Mentre parliamo vedo le ambulanze che continuano a passare, e su ogni ambulanza c’è un essere umano che non respira. Ecco come sto».
Giuseppe Remuzzi, 13.03.20, direttore dell'Istituto di ricerche farmacologiche "Mario Negri"
Era l’11 marzo del 2020,
le strade erano vuote,
le strade erano vuote,
i negozi chiusi, la gente non usciva più...
Ma la primavera non sapeva nulla.
E i fiori continuavano a sbocciare
E il sole a splendere
E tornavano le rondini
E il cielo si colorava di rosa e di blu
Era l’11 marzo del 2020...
Fu l’anno in cui si poteva uscire solo per fare la spesa
Dopo poco chiusero tutto
Anche gli uffici
E la gente si ammalava
Ma la primavera non lo sapeva
e le gemme continuavano ad uscire
Era l’11 marzo del 2020...
tutti furono messi in quarantena obbligatoria
Allora la paura diventò reale
E le giornate sembravano tutte uguali
Ma la primavera non lo sapeva e le rose tornarono a fiorire
Ci fu chi chiuse l’ufficio e aprì un’osteria con solo otto coperti
Ci fu chi diventò dottore per aiutare chiunque
un domani ne avesse avuto bisogno
Fu l’anno in cui si capì l’importanza
della salute e degli affetti veri
L’anno in cui il mondo sembrò fermarsi
E l’economia andare a picco
Ma la primavera non lo sapeva
e i fiori lasciarono il posto ai frutti
E poi arrivò il giorno della liberazione
Eravamo in televisione e il primo ministro disse
a reti unificate che l’emergenza era finita
E che il virus aveva perso
Che gli italiani tutti insieme avevano vinto
E allora uscimmo per strada
Con le lacrime agli occhi
Senza mascherine e guanti
Abbracciando il nostro vicino
E fu allora che arrivò l’estate
Perché la primavera non lo sapeva
E aveva continuato ad esserci
E il cielo si colorava di rosa e di blu
Era l’11 marzo del 2020...
Fu l’anno in cui si poteva uscire solo per fare la spesa
Dopo poco chiusero tutto
Anche gli uffici
E la gente si ammalava
Ma la primavera non lo sapeva
e le gemme continuavano ad uscire
Era l’11 marzo del 2020...
tutti furono messi in quarantena obbligatoria
Allora la paura diventò reale
E le giornate sembravano tutte uguali
Ma la primavera non lo sapeva e le rose tornarono a fiorire
Ci fu chi chiuse l’ufficio e aprì un’osteria con solo otto coperti
Ci fu chi diventò dottore per aiutare chiunque
un domani ne avesse avuto bisogno
Fu l’anno in cui si capì l’importanza
della salute e degli affetti veri
L’anno in cui il mondo sembrò fermarsi
E l’economia andare a picco
Ma la primavera non lo sapeva
e i fiori lasciarono il posto ai frutti
E poi arrivò il giorno della liberazione
Eravamo in televisione e il primo ministro disse
a reti unificate che l’emergenza era finita
E che il virus aveva perso
Che gli italiani tutti insieme avevano vinto
E allora uscimmo per strada
Con le lacrime agli occhi
Senza mascherine e guanti
Abbracciando il nostro vicino
E fu allora che arrivò l’estate
Perché la primavera non lo sapeva
E aveva continuato ad esserci
Nonostante tutto
Nonostante il virus
Nonostante la paura
Nonostante la morte
Perché la primavera non lo sapeva
E insegnò a tutti
La forza della vita.
Irene Vella
"O mia bela Madunina, Volare...", "Napul'è", "Roma Capoccia", "Ciuri Ciuri". Da Nord a Sud, dalla Sardegna alla Sicilia, da qualche giorno in tanti si affacciano alla finestra o al balcone per cantare l'orgoglio della propria città, della propria terra. E su tutto risuona l'Inno di Mameli, il canto dell'Italia intera. Preziosi contributi, piccoli o grandi che siano, utili per vincere questa complicata battaglia. Facciamo risuonare ancora i nostri inni. Ce la faremo...
Quelli che "tanto a me non capiterà mai"
non sanno quanto la vita sia dispettosa, nonché permalosa...
La testimonianza dell'attrice Giuliana De Sio.
A metà febbraio i primi sintomi
mentre era in tournée a Cremona...
"Qui nessuno dice niente... la prova più dura cui sono stata posta in tutta la mia vita, forse ancora peggio della malattia"
In una provincia in cui, al momento, si registra un’incidenza tra le più alte nel mondo...
E poi arriva il 12 aprile...
Pasqua 2020.
mai approfittare di norme palesemente sbagliate
E dopo quasi due mesi di lotta al fronte, in prima linea, c'è chi attacca frontalmente la Lombardia che, se non abbandonata alle sole proprie risorse, sicuramente non è stata aiutata nei dovuti modi...
Diciotto aprile 2020: sono trascorsi i primi 40 giorni di lockdown... sale lo stress, cala l'ottimismo.
Lo stato dell'arte al 7 maggio 2020...
l'inquinamento ha un effetto taxi sul coronavirus....
irrilevante è il vaccino...
determinante è il farmaco...
il quadro generale è stato tutto sbagliato.
Non ho paura del lupo...
Sono le pecore che mi spaventano....
Illustrazione by Federico Cecchin |
Venticinque maggio 2020: pensate che sia giusto, sia lecito, sia normale che un Paese democratico... il punto di Carlo Calenda.
Dicono “siamo sulla stessa barca”.
No, non lo siamo. Siamo nella stessa tempesta, ma non sulla stessa barca. La tua barca può affondare, la mia no... o viceversa.
Per qualcuno la quarantena è ottima: semplice momento di riconciliazione con il lavoro che sta andando normalmente o addirittura meglio...
Per qualcuno è crisi profonda!
Per altri pace, riposo, ferie inaspettate.
Per altri un tempo di tortura: “come pago le bollette?!?”
Alcuni sono preoccupati se ci sarà pane da mangiare nel fine settimana oppure solo riso e fagioli.
Alcuni fanno smart working dal loro attico...
altri guardano nell’immondizia per sopravvivere.
Quindi... no amico, non siamo sulla stessa barca.
Stiamo attraversando la stessa tragedia ma con percezioni, esperienze e necessità completamente differenti.
E usciremo ognuno a proprio modo da questa tempesta.
Alla fine, siamo in barche differenti.
Non dire “siamo sulla stessa barca”.
by web
E arriva giugno che ci porta l'estate!
Il virus sembra essersi dimenticato degli italiani...
sembra che il virus sia stato sconfitto...
tana libera tutti!!!
Ma l'estate finisce e il tracciamento pensato per monitorare i contagiati e tenere la pandemia sotto controllo è un completo fallimento: arriva la seconda tremenda ondata...
Rivisitazione de "Il Viandante sul mare di nebbia" di Caspar David Friedrich, 1818 |
[e il solitario viandante si ritrova di nuovo sul mare di multe...]
E a ottobre ci risiamo... qui nel Lazio la mascherina fuori casa andrebbe indossata sempre, a prescindere dall’essere soli o in mezzo ad altre persone....
anche se ti trovi leggermente fuori zona!
Presepe 2020...
E domenica ventisette dicembre 2020 scatta il "Vaccine-day" in tutte le Regioni italiana (oltre che in tutta l'unione europea). L'Italia torna a sperare...
C’è sempre qualcosa di positivo in un anno che finisce:
che finisce!
E se fino all’anno scorso il consiglio era “stai lontano dalle persone negative”,
durante quest’anno è stato quello di “stare lontano dalle persone positive”.
Per il prossimo il consiglio che si può dare è: “state lontani dalle persone”...
E come la befana, il decreto sempre vien di notte:
se tu esci sono botte.
Se non segui le indicazioni
tu ti pigli le sanzioni.
Se coi parenti non puoi mangiare
và in chiesa, lì puoi pregare.
Niente cene con gli amici
ma da soli ben felici.
Di decreto ogni giorno ce n’è uno,
ci accompagna nel ventuno...
by web
È passata la fase caratterizzata da una reazione euforica: i social che si riempiono di immagini e meme divertenti ci permettono di sfogare parte della paura tramite l’ironia.
Questa fase sembra essere durata di più di quanto ci si aspettasse, ha tenuto botta perché fortunatamente lo spirito italiano è caratterizzato anche da umorismo e sarcasmo.
È superata anche la fase del siamo guerrieri: “alla fine ci chiedono di stare in casa, pensiamo ai nostri nonni che sono andati in guerra, chissà cos’hanno dovuto sopportare”.
Lo stress cui siamo sottoposti tocca livelli altissimi. E per quanto ci sforziamo di dare una routine ai giorni che si susseguono per non farli sembrare tutti uguali, per quanto ci sforziamo di occupare la giornata con attività che solitamente sacrifichiamo, lo stress e la preoccupazione si fanno sentire...
by Camilla Tombetti