La vecchiaia non esiste...
[ sono giunto a quella età per cui la vita è, per ogni persona, una sconfitta accettata ]
E poi invecchi, con il tuo corpo tremolante e indebolito... passando notti insonni ad ascoltare la malattia che prende le tue vene... perdendo ciò che credevi il tuo amore, se mai l'amore esista... vedendo il mondo attorno a te devastato da lunatici maligni... ascoltando il tuo onore calpestato nelle fogne delle menti più vili senza avere più la forza di controbattere.
*Lui: "Il dottore mi ha trovato il polistirolo alto e i tricicli fuori norma!"
*Lei: "E allora io... ho la glicerina sballata e mi devo curare le vene vanitose!"
Vedrò passare primavere, estati, autunni;
e quando arriverà, con le sue nevi monotone, l’inverno, serrerò porte e finestre, fabbricherò nella notte i miei palazzi stregati.
Charles Baudelaire
L’età rende molto scortesi.
Si scopre che esiste la possibilità di essere se stessi e di dire di no.
Ian McEwan
Nell'anima
non ho nemmeno
un capello bianco.
Vladimir Majakovskij
Ho l’età in cui le cose si osservano con più calma, ma con l’intento di continuare a crescere.
Ho gli anni in cui si cominciano ad accarezzare i sogni con le dita e le illusioni diventano speranza. Ho gli anni in cui l’amore, a volte, è una folle vampata, ansiosa di consumarsi nel fuoco di una passione attesa. E altre volte, è un angolo di pace, come un tramonto sulla spiaggia.
Ho gli anni in cui si cominciano ad accarezzare i sogni con le dita e le illusioni diventano speranza. Ho gli anni in cui l’amore, a volte, è una folle vampata, ansiosa di consumarsi nel fuoco di una passione attesa. E altre volte, è un angolo di pace, come un tramonto sulla spiaggia.
Quanti anni ho, io? Non ho bisogno di segnarli con un numero, perché i miei desideri avverati, le lacrime versate lungo il cammino al vedere le mie illusioni infrante valgono molto più di questo.
Che importa se compio venti, quaranta o sessant’anni!
Quel che importa è l’età che sento.
Ho gli anni che mi servono per vivere libero e senza paure.
Per continuare senza timore il mio cammino, perché porto con me l’esperienza acquisita e la forza dei miei sogni.
Quanti anni ho, io?
A chi importa!
Ho gli anni che servono per abbandonare la paura e fare ciò che voglio e sento.
José Saramago
Non è vero che le persone smettono di inseguire i sogni
perché invecchiano.
Diventano vecchi
perché smettono d'inseguire sogni.
Gabriel García Márquez
perché invecchiano.
Diventano vecchi
perché smettono d'inseguire sogni.
Gabriel García Márquez
Ci sono due maniere di invecchiare: lo spirito vince sulla carne, o la carne vince sullo spirito.
Paul Claudel
Più invecchio anch’io, più mi accorgo che l’infanzia e la vecchiaia non solo si ricongiungono, ma sono i due stati più profondi in cui ci è dato vivere. In essi si rivela la vera essenza di un individuo, prima o dopo gli sforzi, le aspirazioni, le ambizioni della vita.
Gli occhi del fanciullo e quelli del vecchio guardano con il tranquillo candore di chi non è ancora entrato nel ballo mascherato, oppure ne è già uscito. E tutto l’intervallo sembra un vano tumulto, un’agitazione a vuoto, un inutile caos per il quale ci si chiede perché si è dovuto passare.
Marguerite Yourcenar, Archivi del Nord
Finché io vivo voglio avere vent'anni per tre o quattro ore al giorno.
Antonio Fogazzaro, "Malombra".
Antonio Fogazzaro, "Malombra".
Sono logoro di anni, e stanco.
Ma non posso escludere che esista vicino a me una spiaggia, e una giornata piena di sole, e una disobbedienza che mi farà balzare come da giovane dalla mia poltrona di vecchio, e mi farà correre verso quel mare, gioioso e accogliente, anche se fosse l’ultima ora della mia vita.
Stefano Benni, L'ora più bella
[non avere paura di invecchiare: farai le stesse stronzate colo più lentamente e con il fiatone]
"[...] e dovremo tutte arrenderci a quello che ci rende la vecchiaia. Forse quest'ultima non è poi una ultima frontiera da attraversare nel nostro viaggio, ma solo un varco per un territorio inesplorato. Lo spero, almeno."
by natakarla.blogspot.com
[*vorrei essere come quei due anziani che camminano mano nella mano... *innamorato?
*no... in pensione!!!]
Si direbbe che il quadro dei miei giorni, come le regioni di montagna, si componga di materiali diversi agglomerati alla rinfusa. Vi ravviso la mia natura, già di per se stessa composita, formata in parti eguali di cultura e d'istinto. Affiorano qua e là i graniti dell'inevitabile; dappertutto, le frane del caso. Mi studio di ripercorrere la mia esistenza per ravvisarvi un piano, per individuare una vena di piombo o d'oro, il fluire d'un corso d'acqua sotterraneo, ma questo schema fittizio non è che un miraggio della memoria. Di tanto in tanto, credo di riconoscere la fatalità in un incontro, in un presagio, in un determinato susseguirsi di avvenimenti, ma vi sono troppe vie che non conducono in alcun luogo, troppe cifre che a sommarle non dànno alcun totale. In questa difformità, in questo disordine, percepisco la presenza di un individuo, ma si direbbe che sia stata sempre la forza delle circostanze a tracciarne il profilo; e le sue fattezze si confondono come quelle di un'immagine che si riflette nell'acqua.
Marguerite Yourcenar, da Memorie di Adriano
[ Più invecchio anch’io, più mi accorgo che l’infanzia e la vecchiaia non solo si ricongiungono, ma sono i due stati più profondi in cui ci è dato vivere. In essi si rivela la vera essenza di un individuo, prima o dopo gli sforzi, le aspirazioni, le ambizioni della vita.]
Gli occhi del fanciullo e quelli del vecchio guardano con il tranquillo candore di chi non è ancora entrato nel ballo mascherato oppure ne è già uscito. E tutto l’intervallo sembra un vano tumulto, un’agitazione a vuoto, un inutile caos per il quale ci si chiede perché si è dovuto passare.
Comincio
a non vedere bene da lontano,
ad avere meno rimpianti,
ad amarmi di più,
a non poter mangiare alcuni cibi,
a selezionare le persone,
a ritagliare tempo per me,
a dire solo quello che penso,
a fare i regali quando voglio,
a dire di no senza sentirmi in colpa,
a ringraziare chi merita,
a non salutare chi non saluta,
a lasciare più polvere sui mobili,
a esserci per chi c'è e non per tutti.
Il tempo si muove in una direzione,
i ricordi in un'altra...
William Gibson
Rubo ancora un giorno al sogno
alle parole spese ad ingannare
quelle ascoltate con l'anima
piena di domani, senza futuro.
Alla fantasia delle promesse
uccise dalla cruda realtà.
Rubo ancora un istante
ad ascoltare i silenzi
di quello che poteva
il rumore di quello che non è.
Silvana Stremiz
Come invecchiano meravigliosamente le foglie.
Come sono pieni di luce e colori i loro ultimi giorni.
John Burroughs
[E quando termina la vita lavorativa...? C’è chi preferisce vivere in una cittadina sul mare e al caldo o chi preferisce rifugiarsi in un borgo in montagna.]
Quando tu sarai vecchia e grigia e sonnolenta,
col capo tentennante accanto al fuoco,
prenditi questo libro e lentamente leggilo,
e sogna del tenero sguardo che gli occhi tuoi ebbero un tempo,
e delle loro ombre profonde;
quanti furono a amare i tuoi attimi di grazia felice,
e quanti amarono, con falso o vero amore, la tua bellezza;
ma uno solo amò l’anima peregrina che era in te
e il dolore del tuo volto che muta.
Curva di fronte ai ceppi risplendenti mormora,
con lieve tristezza, come Amore fuggì,
come percorse, passando, i monti che ci stanno alti sul capo,
e nascose il suo viso fra un nuvolo di stelle.
William Butler Yeats
[Se potessi vivere di nuovo la mia vita]
Se potessi vivere di nuovo la mia vita.
Nella prossima cercherei di commettere più errori.
Non cercherei di essere
così perfetto, mi rilasserei di più.
Sarei più sciocco di quanto non lo sia già stato,
di fatto prenderei ben poche cose sul serio.
Sarei meno igienico.
Correrei più rischi,
farei più viaggi,
contemplerei più tramonti,
salirei più montagne,
nuoterei in più fiumi.
Andrei in più luoghi dove mai sono stato,
mangerei più gelati e meno fave,
avrei più problemi reali e meno immaginari.Io fui uno di quelli che vissero ogni minuto
della loro vita sensati e con profitto;
certo mi sono preso qualche momento di allegria.
ma se potessi tornare indietro, cercherei
di avere soltanto momenti buoni.
Che, se non lo sapete, di questo
è fatta la vita,
di momenti: non perdere l'adesso.
Io ero uno di quelli che mai
andavano da nessuna parte senza un termometro,
una borsa dell'acqua calda, un ombrello e un paracadute;
se potessi tornare a vivere, vivrei più leggero.
Se potessi tornare a vivere
comincerei ad andare scalzo all'inizio
della primavera
e resterei scalzo sino alla fine dell'autunno.
Farei più giri in calesse,
guarderei più albe
e giocherei con più bambini,
se mi trovassi di nuovo la vita davanti...
Ma vedete, ho 85 anni e so che sto morendo.
[Poesia è stata erroneamente attribuita a Jorge Luis Borges (con il titolo Istantes) e con questa apocrifa attribuzione ha raggiunto un largo successo. Secondo una certa critica, la versione spagnola sarebbe una traduzione di un testo pubblicato dalla statunitense Nadine Stairs nel 1978. Ma si dubita anche della reale esistenza di questa donna. Va oggi per la maggiore che l'originale sia una prosa di Don Herold
(scrittore e umorista americano), pubblicato su Reader's Digest nel 1953.]
Non è facile invecchiare con garbo.
Bisogna accertarsi della nuova carne, di nuova pelle,
di nuovi solchi, di nuovi nei.
Bisogna lasciarla andare via, la giovinezza, senza
mortificarla in una nuova età che non le appartiene,
occorre far la pace con il respiro più corto, con
la lentezza della rimessa in sesto dopo gli stravizi,
con le giunture, con le arterie, coi capelli bianchi all’improvviso,
che prendono il posto dei grilli per la testa.
Bisogna farsi nuovi ed amarsi in una nuova era,
reinventarsi, continuare ad essere curiosi, ridere
e spazzolarsi i denti per farli brillare come minuscole
cariche di polvere da sparo. Bisogna coltivare l’ironia,
ricordarsi di sbagliare strada, scegliere con cura gli altri umani, allontanarsi dal sé, ritornarci, cantare, maledire i guru,
canzonare i paurosi, stare nudi con fierezza.
Invecchiare come si fosse vino, profumando e facendo
godere il palato, senza abituarlo agli sbadigli.
Bisogna camminare dritti, saper portare le catene,
parlare in altre lingue, detestarsi con parsimonia.
Non è facile invecchiare, ma l’alternativa sarebbe
stata di morire ed io ho ancora tante cose da imparare.
Cecilia Resio
"Quando sarò vecchia mi vestirò di viola
con un cappello rosso che non si intona e non mi dona
e spenderò la mia pensione in brandy e in guanti estivi
e in sandali di satin, e poi dirò che non abbiamo soldi per il burro.
E mi siederò sul marciapiede quando sarò stanca
e arrafferò gli assaggi nei negozi e premerò i campanelli degli allarmi
e farò scorrere il mio bastone lungo tutte le inferriate
e mi rifarò della sobrietà della mia gioventù.
Uscirò in pantofole sotto la pioggia
e raccoglierò i fiori nei giardini degli altri
e imparerò a sputare.
Potrai indossare terribili camicie e ingrassare
e mangiare tre libbre di salsicce in una sola volta
o solo pane e sottaceti per una settimana
e accumulare nelle scatole penne e matite e sottobottiglia da birra e cianfrusaglie.
Ma ora dobbiamo mettere vestiti che ci rendano sobri
e pagare l’affitto e non imprecare per strada
e dare il buon esempio ai bambini.
Dobbiamo avere amici a cena e leggere i giornali.
Ma forse dovrei cominciare a fare un po’ di pratica adesso?
Così la gente che mi conosce non rimarrà troppo scioccata e sorpresa
quando d’improvviso sarò vecchia e comincerò a vestirmi di viola."
con un cappello rosso che non si intona e non mi dona
e spenderò la mia pensione in brandy e in guanti estivi
e in sandali di satin, e poi dirò che non abbiamo soldi per il burro.
E mi siederò sul marciapiede quando sarò stanca
e arrafferò gli assaggi nei negozi e premerò i campanelli degli allarmi
e farò scorrere il mio bastone lungo tutte le inferriate
e mi rifarò della sobrietà della mia gioventù.
Uscirò in pantofole sotto la pioggia
e raccoglierò i fiori nei giardini degli altri
e imparerò a sputare.
Potrai indossare terribili camicie e ingrassare
e mangiare tre libbre di salsicce in una sola volta
o solo pane e sottaceti per una settimana
e accumulare nelle scatole penne e matite e sottobottiglia da birra e cianfrusaglie.
Ma ora dobbiamo mettere vestiti che ci rendano sobri
e pagare l’affitto e non imprecare per strada
e dare il buon esempio ai bambini.
Dobbiamo avere amici a cena e leggere i giornali.
Ma forse dovrei cominciare a fare un po’ di pratica adesso?
Così la gente che mi conosce non rimarrà troppo scioccata e sorpresa
quando d’improvviso sarò vecchia e comincerò a vestirmi di viola."
Jenny Joseph, Attenzione (1961)
C’è qualcosa di molto sottile e profondo
nel voltarsi a guardare la strada percorsa…
La strada dove, senza lasciare traccia,
è rimasta la vita intera.
Dulce María Loynaz
La peggiore delle pene umane è proprio questa:
comprendere molte cose e non avere alcun potere.
Erodoto
Respingo la morte a furia di vivere, soffrire, sbagliare, rischiare, dare e perdere…
Anais Nin
Anais Nin
[ Buonanotte, dissi, o meglio: addio. ]
A chi, o a che cosa, stavo dicendo addio? Non lo sapevo bene, ma era quel che mi andava di dire ad alta voce. Addio e buonanotte a tutti, ripetei. Reclinai il capo all'indietro e mi misi a guardare la luna.
Antonio Tabucchi, da Requiem
[Non sei altro che un vecchio lampione di ricordi all'angolo di una strada dove non passa già quasi più nessuno.]
Si ha un bel dire e pretendere, il mondo ci lascia molto prima che ce ne andiamo per davvero. Le cose alle quali tenevi di più, ti decidi un bel giorno a parlarne sempre meno, devi fare uno sforzo quando ti ci metti. Ne hai le scatole piene di ascoltarti sempre cianciare… Tagli via… Rinunci… E’ da trent'anni che stai a cianciare… Non ci tieni più ad avere ragione. Ti molla la voglia di tenerti anche il posticino che t'eri riservato tra i piaceri… Ti viene lo schifo… Basta ormai mangiare un po’, scaldarsi un po’ e dormire più che si può sulla via del nulla assoluto.
Louis-Ferdinand Céline, da Viaggio al termine della notte
Età avanzata.
Momento della vita in cui si chiude un occhio sui vizi che ci si possono ancora concedere e si scagliano fulmini su quelli che non si è più in grado di commettere.
Ambrose Bierce
La vecchiaia non esiste.
È una mezza età portata male.
Marcello Marchesi
Lettera alla mia vecchiaia.
Allora, mio caro, quando invecchierai
non correggere mai niente a nessuno,
anche se sai per certo di aver ragione.
Non cercare di aiutare come hai sempre fatto, aspetta che ti venga chiesto.
Non imporre a nessuno le tue sane idee.
Non cercare di proteggere i tuoi cari da tutte le disgrazie del mondo... amali e basta...
Non lamentarti... con nessuno della tua salute...
vivi... vivi e basta.
Non lamentarti dei tuoi vicini, del governo, del tuo fondo pensione...
Non trasformarti in un vecchio litigioso sulla panchina nei giardini...
Non aspettarti gratitudine dai bambini.
Ricorda... Non ci sono figli ingrati...
ci sono genitori stupidi che si aspettano gratitudine dai loro figli...
Non dire frasi come...
Io alla tua età...
Ti ho dato gli anni migliori...
Sono più vecchio di te, quindi lo so meglio di te.
Questo è insopportabile per i giovani d'oggi.
Se hai dei nipoti, non insistere perché ti chiamino con il tuo nome vicino alla parola nonno, sarebbe stupido...
Non sprecare i tuoi soldi con trattamenti antietà... ormai è inutile il fatto è fatto, meglio che li spendi in viaggi.
Non guardarti allo specchio per controllare le nuove rughe... non adulare più te stesso...
Ma...vesti sempre il più elegante possibile, precisamente elegante no giovanile, credimi è meglio così.
Prenditi cura della tua donna, anche se diventa vecchia e rugosa, indifesa e un po scontrosa.
Non dimenticare che un giorno era giovane, forte e allegra...
Rammenta che una volta era magra e molto bella.
E forse è l'unica che ha davvero bisogno di te adesso...
Non cercare di stare al passo coi tempi per star dietro alle nuove tecnologie, per seguire le notizie in un modo ossessivo, per studiare qualcosa di nuovo per non restare indietro coi tempi.
Fai quello che vuoi quello che più ti fa piacere quando ci riesci.
Non incolpare te stesso per un nonnulla.
Qualunque cosa sia accaduta alla tua vita o alla vita dei tuoi figli, tu hai fatto tutto il possibile, preservandoli in qualsiasi situazione, fino alla fine.
Fai del tuo meglio, mio caro, questo è molto importante...
Ma... ricorda finché sarai ancora vivo, ci sarà sempre qualcuno che ha bisogno di te.
Antonio Rosario
E l'estetica della persona matura dov'è?
In certe donne l’esperienza ne forgia i modi e l’eleganza ne delinea l’aspetto.
E l’età diviene un vanto.
l’ultima ora del pomeriggio,
quando il sole tramontato
ci dispone spontaneamente alla riflessione.
il crepuscolo mi induce al peccato.
Forse per questo,
arrivata alla cinquantina,
medito sul mio rapporto con il cibo e l’erotismo,
le debolezze della carne che più mi tentano,
anche se, a ben guardare,
non sono quelle che più ho praticato.
Isabel Allende
Navigava in una maturità splendida,
le sue attrattive di donna erano più inquietanti.
Gabriel García Márquez
monologo di Elisa Giannini, divulgatrice culturale...
ph Meryl Streep |
con la vergogna di chi ha fallito.
Come uno studente che non supera l’esame
e deve camminare per la strada
con i brutti voti esposti davanti a tutti
Noi donne ci sentiamo in colpa
per invecchiare,
come se passata la gioventù della bellezza,
poco ci restasse da offrire,
e dovremmo fare silenzio;
uscire e lasciare spazio alla giovinezza,
ai volti e i corpi innocenti
che non hanno ancora commesso il peccato
di vivere più in là dei trenta o i quaranta anni
Non so quando ho deciso di ribellarmi.
Non accettare che solo mi concedano come valore
i dieci o venti anni con la pelle di mela;
sentirmi orgogliosa dei segni
della mia maturità.
Adesso,
grazie a questi ragionamenti
ogni volta mi soffermo di meno
di fronte allo specchio.
Passo al di sopra
della comparsa delle
inevitabili linee
nella mappa della vita del volto
Dopo tutto,
l’anima,
fortunatamente,
è come il vino.
Che mi beva chi mi ama,
per assaporare me.
Gioconda Belli
grazie a questi ragionamenti
ogni volta mi soffermo di meno
di fronte allo specchio.
Passo al di sopra
della comparsa delle
inevitabili linee
nella mappa della vita del volto
Dopo tutto,
l’anima,
fortunatamente,
è come il vino.
Che mi beva chi mi ama,
per assaporare me.
Gioconda Belli
ph Virginia Woolf |
Virginia Woolf.
*La Chiesa dovrebbe informare che il sesso dopo i sessant'anni non è più peccato ma un miracolo!
La Donna Matura non domina, tocca.
Essa non provoca, è provocatoria.
Non è intelligente, è saggia.
Non insinua, mostra sottilmente il cammino.
Non ha fretta, attende il momento giusto.
Non fa, fluisce.
Non vola, fluttua.
Non si preoccupa della quantità, preferisce la qualità.
Non vede, osserva.
Non cammina, passeggia.
Non è pretenziosa, semplicemente ama gustare.
Non consola, riscalda il cuore.
Non cerca, risveglia i sensi.
Non incatena, libera.
Non ammalia, incanta.
Non è esigente, è selettiva.
Non splende, è illuminata.
Non le piace essere guardata, preferisce essere ascoltata.
Non indovina, percepisce.
Non parla di sesso, lei è una maestra nell'arte dell'amore.
Non è facile, è flessibile.
Non comanda, gestisce.
Non rinasce, è in fioritura costante.
Ed infine la Donna Matura è un insieme di tutte le bellezze possibili poiché è una Donna.
Renacer Humano
"Non c'è niente che faccia sembrare più vecchia una donna, quanto cercare disperatamente di sembrare più giovane."
Coco Chanel
Se ci levano anche la vecchiaia siamo fritte."
"La vecchiaia non è mai stata così brutta come da quando si cerca di nasconderla"
Barbara Alberti
[forever young]
E nel lavoro di Aleah Chapin troviamo corpi non più giovani, non più ben torniti e senza imperfezioni come siamo abituati a vedere.
I segni dell’età sono evidenti.
L’artista statunitense iniziò utilizzando come modelle le amiche della madre ritraendole in gruppo in una serie di nudi giganti in cui esse ridono, giocano, scherzano e si divertono. Il suo lavoro porta a riflettere sulla vita, sulla bellezza dell’essere umano qualsiasi sia la sua età, sullo sgretolamento di una cultura che impone dei modelli sulla bellezza, modelli che andrebbero rivisti o aboliti per fare spazio all’estetica pura, quella che non fa distinzioni di genere e età, di colore e di razza.
I segni dell’età sono evidenti.
L’artista statunitense iniziò utilizzando come modelle le amiche della madre ritraendole in gruppo in una serie di nudi giganti in cui esse ridono, giocano, scherzano e si divertono. Il suo lavoro porta a riflettere sulla vita, sulla bellezza dell’essere umano qualsiasi sia la sua età, sullo sgretolamento di una cultura che impone dei modelli sulla bellezza, modelli che andrebbero rivisti o aboliti per fare spazio all’estetica pura, quella che non fa distinzioni di genere e età, di colore e di razza.